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Ultimo Aggiornamento: 26/12/2008 16:57
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26/12/2008 16:57

Signore non tardare - Vieni Santo Spirito


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Consiglia Elimina    Messaggio 115 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 14/11/2008 3.19

137° video - Eluana Englaro - "La Corte di Cassazione come Ponzio Pilato"
 

ZI08111316 - 13/11/2008
Permalink:
http://www.zenit.<WBR>org/article-<WBR>16132?l=.<WBR>..

Caso Englaro: omicidio perpetrato per via legale
La società civile si oppone alla condanna a morte di Eluana

di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 13 novembre 2008 (ZENIT.org)
Durissimi i commenti alla sentenza in merito
al pronunciamento della Cassazione su
Eluana Englaro, reso pubblico nel pomeriggio
di questo giovedì, 13 novembre.

In un comunicato diffuso in serata, l'Associazione
Medicina & Persona parla del "primo caso di omicidio
legale in Italia".

"Non esistendo in Italia una legge sull'eutanasia
osserva, quello di Eluana è un omicidio perpetrato
per via legale, ottenuto cioè con l'autorizzazione
dei giudici".

Le conseguenze di un atto di questo tipo sono
gravissime. "Da oggi nel nostro Paese si potrà
uccidere - quando si vorrà - malati stabili, cronici,
inguaribili: pazienti in stato vegetativo, pazienti
in condizioni terminali, anziani non più utili alla
società, insomma chiunque abbia presumibilmente'
chiesto di poter morire e in condizioni di non poter
più cambiare idea o di chiedere aiuto, mediante
la sospensione di acqua e cibo, magari dopo
aver consultato un giudice".

Il comunicato della libera Associazione fra
Operatori Sanitari solleva la domanda cruciale:
"E' questa la società che volevamo, quella
in cui vogliamo vivere?".

Secondo Medicina & Persona, i giudici hanno:
"delegittimato la Costituzione Italiana"e "agito
contro il Codice Civile e contro il Codice Penale".

L'Associazione fra Operatori Sanitari denuncia
la logica sottesa, che è la stessa "adottata durante
la Seconda Guerra Mondiale" in cui "si eliminano
i più deboli e gli indifesi".

Il comunicato dell'Associazione sottolinea
la gravità delle sentenza perché "ormai certi
giudici aggirano le leggi - anche quelle esistenti
e creano una nuova era, quella dell'etica
del più forte sul più debole, con l'ausilio del diritto".

A denunciare la condanna a morte di Eluana anche
Salvatore Martinez, presidente nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS),
il quale ha dichiarato che "si è sentenziata
la condanna a morte di una indifesa cittadina italiana.
Da oggi il diritto alla vita soggiacerà al potere
della legge che sconfina nella sfera più inviolabile
della persona umana".

"Che triste Italia appare dinanzi a noi - ha commentato
il presidente nazionale del RnS -... Sempre più
colpevolmente protesa ad inoculare una cultura
della morte, incapace di affermare democraticamente
il diritto alla vita".

"Mi chiedo: è davvero questo il sentire degli italiani?
Non può dirsi solidarietà sopprimere i deboli,
né giustizia rimuovere le ragioni più profonde
del vivere comune, proprio a partire dalla condivisione
delle angosce e delle sofferenze che ci rendono
davvero uomini degni di stare al mondo", ha concluso
.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 116 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 15/11/2008 11.57

139° video - Eluana Englaro - Le Suore: "Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva"
 

14/11/2008
Le suore Misericordine che da 17 anni assistono Eluana
si sono nuovamente offerte di prendersi cura di lei:
Affermiamo la nostra disponibilità a continuare a servire
- oggi e in futuro - Eluana. Se cè chi la considera morta
lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva.
Non chiediamo nulla in cambio, se non il silenzio
e la libertà di amare e donarci a chi è debole,
piccolo e povero.

Se un padre annientato e straziato non riesce più
ad occuparsi di una figlia che vive in stato vegetativo,
o anche solo a visitarla: suor Albina dice:
và in pace, me ne occupo io, la curo io ogni giorno.
A un magistrato che dice: se il padre di Eluana
me lo chiede, io autorizzo la sospensione dell'alimentazione,
suor Albina replica: io da quattordici anni sono una stretta
congiunta di questa persona, a me interessa che
continui a vivere. Pago io, garantisco io di persona
che abbia cure adeguate, dignitose, continue.
Di fronte a un «mistero di dolore» (Eluana sta vivendo
una sofferenza inenarrabile, lasciatela andare in pace)
io mi sento di difendere un «mistero di speranza»
(Eluana sta vivendo la sua vita, ha diritto di continuarla)<WBR>.
Voi siete la famiglia e lo Stato, io sono una porzione
della società civile: ascoltatemi. Io vi capisco,
ma ho diritto che voi cerchiate di capire me,
che allarghiate il vostro sguardo sulla realtà,
per quanto offuscato dal dolore o vincolato dalla tecnica.

Non da ultimo: se vi fa orrore un feto gettato morto in un
cassonetto e preferireste certo che fosse un neonato
vivo affidato a un istituto di suore, perché preferite
che una giovane donna in coma sia lasciata morire
di fame mentre la comunità di suore che già l'assiste
è pronta a farla vivere ancora? Sia che Eluana resti in vita,
sia che non lo resti, suor Albina ha diritto a una risposta.

http://www.ilsussid<WBR>iario.net/

La nota del Centrodi Bioetica
dell'Universita' Cattolica, diretto da Adriano
Pessina, entra anche nel merito
della sentenza della Cassazione, facendo notare che
la sentenza ''contrasta con il punto F dell'articolo 25
della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilita''<WBR>'. Si tratta, per altro, di una
convenzione che la Santa Sede non ha voluto firmare
in disaccordo con i suoi contenuti. Nell'articolo in
questione, prosegue la nota del Centro, si afferma
che ''il dovere da parte degli Stati di ''prevenire
il rifiuto discriminatorio di assistenza medica
o di prestazioni di cure e servizi sanitari o di cibo e liquidi
in ragione della disabilita''<WBR>'. In altre parole, ''il fatto che
Eluana sia una persona con gravissima disabilita',
come tutti coloro che sono in stato vegetativo, non puo'
quindi essere addotto come motivo per sottrarla
all'alimentazione e all'idratazione che le sono dovute''.
In secondo luogo, ''non e' condivisibile la tesi secondo
cui la richiesta di sospendere alimentazione e idratazione
non riguarderebbe 'l'interesse pubblico e generale',
ma sarebbe soltanto l'espressione di un 'diritto personalissimo
del soggetto, di spessore costituzionale come il diritto
di autodeterminazione terapeutica in tutte le fasi della
vita anche in quella terminale''. Questo perche',
si spiega nella nota, ''non ci sono in atto trattamenti
specificamente terapeutici'<WBR>', ed inoltre ''la condizione
di Eluana non e' quella di un malato in fase terminale,
ma di una persona con gravissima disabilita''<WBR>'.
Infine, ''questa sentenza sembra confliggere
con il principio costituzionale dell'indisponibilit<WBR>a'
della vita, fondamento della nostra democrazia''<WBR>.

http://it.notizie.<WBR>yahoo.com/<WBR>19/200811.<WBR>..

Giancarlo Cesana, professore di igiene generale
ed applicata - Università degli Studi di Milano Bicocca

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Consiglia Elimina    Messaggio 117 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 16/11/2008 2.11

140° video - Eluana Englaro come Terri Sciavo? - Come si muore per disidratazione
 

A proposito di morte dignitosa, qualche tempo
fa il mensile il Timone ha pubblicato il "protocollo
di uscita" adottato dall'ospedale Florida Suncoast
di Tampa per la paziente Terri Schiavo (tratto dal blog
thrownback.blogspot<WBR>.com di don Rob Johansen).
La sua lettura è un atto doveroso di fronte alla realtà,
valutando l'aberrante decisione dei giudici italiani sul
caso di Eluana Englaro.

Dalla cartella clinica si viene a sapere che, dopo
la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione
artificiali, a Terri sono state somministrate
dosi di farmaci sempre maggiori, all'inevitabile
peggiorare del quadro clinico. Il programma era stato
studiato fin nei minimi dettagli: al comparire dei primi
dolori, il Naproxen, un antinfiammatorio, è stato
somministrato per via rettale ogni otto ore.
Poi, la pelle, disidratata, ha iniziato ad ulcerarsi,
cominciando dalle labbra. È stato consultato
anche uno specialista nel campo della rimarginazione
delle ferite. Nonostante le medicazioni alla paziente
(sarebbe bastato nutrirla), la situazione si aggrava:
la produzione della saliva si blocca e viene sostituita
con un preparato che evita il peggioramento delle
lacerazioni e lemissione del caratteristico fiato acido.
I polmoni, che necessitano della saliva per mantenere
umidificate le secrezioni interne, cominciano ad emettere
un rantolo continuo, che si cerca di smorzare prima
con la scopolamina, somministrata nelle orecchie
ogni tre giorni, poi con un aerosol alla morfina,
per spegnere il rantolo che potrebbe essere interpretato
come un segnale di dolore.
Nel frattempo si blocca anche la produzione di urina.
Lo scompenso elettrolitico, dovuto alla disidratazione,
provoca spasmi muscolari incontrollabili, che si cerca
di sedare con 5-10 mg di Diazepam ogni quattro ore.
Infine vanno letteralmente in combustione le cellule
neuronali del cervello.
Il Diazepam viene portato a 15 mg, senza poter evitare
l'ictus che ha posto fine al calvario di questa povera
anima, dopo 13 giorni di terribile agonia.

http://www.lavocedi<WBR>doncamillo.<WBR>com/200..<WBR>.

canto:
Libera - Angel Voices

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Consiglia Elimina    Messaggio 118 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 18/11/2008 0.13
141° video - Lezione di antimafia a Palermo
 
(ANSA) - PALERMO, 16 NOV - Quaranta seminaristi a
lezione di antimafia a Palermo. L'iniziativa e' stata promossa
dalla diocesi guidata dall'arcivescovo Paolo Romeo.
Agli aspiranti sacerdoti verranno impartiti insegnamenti
da sociologi, criminologi e parroci che spiegheranno loro
l'organizzazione di Cosa nostra, l'atteggiamento assunto
dalla Chiesa negli anni, l'impatto della mafia nel territorio
e sui giovani con particolare riguardo alle zone ritenute
piu' a rischio.

Fiorirà

Un silenzio apparente, dietro le persiane
di chi ascolta e chi parla e di chi se ne va
Tutti i fiori tagliati nella tela del ragno
sui monti e sulle coste fiorirà la gerbera
E fare finta di niente,
fare finta che tutto può cambiare
Fare finta di niente,
fare finta che tutto cambierà
Fioriranno secoli di fango,
fioriranno anni di letargo
Fioriranno secoli di fango,
fioriranno anni di inganno
Primavera arriverà, primavera arriverà
e sui monti e sulle coste, seminare gerbera
Seminiamo gerbera e fiorirà... fiorirà e fiorirà
La gerbera

(Piero Pelù)

Rispondi
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Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 18/11/2008 0.15
141° video - Lezione di antimafia a Palermo
 
(ANSA) - PALERMO, 16 NOV - Quaranta seminaristi a
lezione di antimafia a Palermo. L'iniziativa e' stata promossa
dalla diocesi guidata dall'arcivescovo Paolo Romeo.
Agli aspiranti sacerdoti verranno impartiti insegnamenti
da sociologi, criminologi e parroci che spiegheranno loro
l'organizzazione di Cosa nostra, l'atteggiamento assunto
dalla Chiesa negli anni, l'impatto della mafia nel territorio
e sui giovani con particolare riguardo alle zone ritenute
piu' a rischio.

Fiorirà

Un silenzio apparente, dietro le persiane
di chi ascolta e chi parla e di chi se ne va
Tutti i fiori tagliati nella tela del ragno
sui monti e sulle coste fiorirà la gerbera
E fare finta di niente,
fare finta che tutto può cambiare
Fare finta di niente,
fare finta che tutto cambierà
Fioriranno secoli di fango,
fioriranno anni di letargo
Fioriranno secoli di fango,
fioriranno anni di inganno
Primavera arriverà, primavera arriverà
e sui monti e sulle coste, seminare gerbera
Seminiamo gerbera e fiorirà... fiorirà e fiorirà
La gerbera

(Piero Pelù)

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 120 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 18/11/2008 0.45

142° video - Eluana Englaro - Glossario sullo stato vegetativo - Ricorso presso la Corte di Strasburgo
 

Roma, 17 nov. (Adnkronos Salute) - Pazienti in stato
vegetativo definiti 'sacco di patate', 'quasi morti',
'malati terminali' o peggio. "Si tratta di persone
con una gravissima disabilità, che hanno bisogno
di rispetto. Non certo di definizioni offensive, che
pure sono state usate e hanno ferito parenti e familiari
dei malati, come quelle che si sono lette o ascoltate
di recente", sottolinea Eugenia Roccella, sottosegretario
al Welfare, presentando il 'Glossario' messo a punto
dal Gruppo di lavoro del ministero sullo stato vegetativo
e stato di minima coscienza. "Non si tratta di malati
terminali di cui si possa prevedere il decorso. Ma
di persone gravemente disabili - dice il sottosegretario
per le quali servono più cure, attenzione e delicatezza"<WBR>.
Termini offensivi, invece, "possono ingenerare
nel pubblico convinzioni errate su stato vegetativo,
coma e stato di minima coscienza", prosegue la Roccella.
"Negli ultimi giorni su questi argomenti sono state fatte
insalate di parole - le fa eco Gianluigi Gigli, docente
straordinario di Neurologia dell'Università di Udine,
commentando gli articoli e i servizi dedicati al caso
di Eluana Englaro - colpisce il rilievo di espressioni
tecnicamente improprie. E' stato detto che la donna
è 'in coma da 16 anni', mentre si tratta di qualcosa
di molto diverso, lo stato vegetativo appunto.
O che si potrà 'staccare la spina', quando questi
pazienti non sono tenuti in vita dalle macchine.
Insomma, non ci sono spine da staccare. Si è parlato
poi di morte corticale, ma le indagini mostrano che
le condizioni variano caso per caso. E ancora,
si è detto che questi pazienti non soffrono,
ma la realtà è che non lo sappiamo. Nessuno
può dire come sia la loro percezione del dolore".
Tanto che, prosegue il neurologo, è prevista la
sedazione quando vengono interrotte idratazione
e alimentazione forzata. Il gruppo di specialisti
del ministero si scaglia poi contro le definizioni
'permanente' e 'irreversibile' per lo stato vegetativo,
ricordando che "si può parlare solo in termini
probabilistici ma non assoluti, come fa la sentenza
del tribunale di Milano".

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Consiglia Elimina    Messaggio 121 di 129 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlazzaro2004Inviato: 19/11/2008 0.48

143° video - Eluana Englaro - Lo stato vegetativo non è mai irreversibile
 

ZI08111804 - 18/11/2008
Permalink:
http://www.zenit.<WBR>org/article-<WBR>16184?l=.<WBR>..

Caso Eluana: il vero tabù è laccettazione di una vita debole
Parla Fabio De Nigris, fondatore della Casa dei Risvegli

di Alessandra Nucci

ROMA, martedì, 18 novembre 2008 (ZENIT.org).
In un convegno che si è svolto a Bologna il 12 novembre
sul tema Aspettando i risvegli. In Italia ci sono migliaia
di Eluana Englaro e organizzato da "I Mercoledì all'Università<WBR>",
il dott. De Nigris ha espresso la sua preoccupazione per
l'"englarizzazione della comunicazione"<WBR>.

Il dott. De Nigris ha parlato infatti del rischio di vedere
continuamente in televisione un padre che porta avanti
"in maniera anche aggressiva, l'idea che è meglio che
queste persone muoiano".

Fulvio De Nigris è un padre che il dramma dello stato
vegetativo l'ha vissuto sulla propria pelle, ma è riuscito
a trasformare la sua tragedia personale in attività
di speranza per gli altri.

Suo figlio Luca, in coma e stato vegetativo per otto mesi,
si era risvegliato, anche se alla fine non ce l'ha fatta.
Da questa esperienza è nata per iniziativa sua e di sua moglie,
Maria Vaccai, la "Casa dei Risvegli Luca De Nigris",
un centro pubblico di assistenza e ricerca dell'Ausl
di Bologna presso l'ospedale Bellaria di Bologna,
che attua una costruttiva sinergia fra Ausl e volontariato.

La struttura accoglie per 6-12 mesi le persone in fase
post-acuta di coma o stato vegetativo, che vengono
aiutate insieme alle loro famiglie a incamminarsi con
speranza verso il risveglio.

Il percorso insegna alle famiglie come comunicare c
on il paziente e osservarne i miglioramenti. Dal 2005
hanno aiutato 60 persone delle quali l'80 per cento
è tornata "risvegliata" e comunque con una qualità
di vita "autosufficiente"<WBR>.

Alla pagina bolognese di Avvenire, BO7, il dottor
De Nigris ha detto: La decisione dei giudici che
hanno autorizzato a interrompere il trattamento
di alimentazione e idratazione forzato che tiene
in vita Eluana mi ha provocato un senso
di grande delusione, prostrazione, paura.

La delusione ha aggiunto - per aver capito
che non era vero, come anni fa aveva deliberato
il Comitato etico, che non si poteva negare
il nutrimento ad una persona in stato vegetativo
e che un caso Terry Schiavo in Italia non sarebbe
mai avvenuto. Non è bastato neanche quanto
affermato da Papa Wojtyla e ribadito recentemente
da Papa Ratzinger.

De Nigris ha confessato di sentirsi prostrato perché
è inevitabile pensare a quanto ancora sia difficile
far passare nei media (ma anche tra i giudici)
i termini esatti di questo problema.

Ormai ha affermato - nella clinica medica
ed in letteratura non esiste più coma irreversibile,
non esiste più permanente unito a stato vegetativo.

Secondo il promotore della Casa dei Risvegli
il modo in cui si sta configurando la vicenda
Englaro fa paura, perché, per quanto la battaglia
vinta dal padre di Eluana si configuri nel privato,
inevitabilmente coinvolge migliaia di famiglie
che vivono situazioni simili alla sua.

La domanda da porsi ha spiegato de Nigris
- è: come ci rapportiamo noi a queste vite differenti?
Come le aiutiamo a vivere? Come sosteniamo le famiglie?.

De Nigris ha precisato che non stiamo parlando solo
di coma e stati vegetativi, ma delle gravi cerebrolesioni,
delle malattie genetiche e rare, di tutto il mondo della
disabilità in generale.

Se qualcuno può pensare che questa non sia vita,
discutiamone, ha affermato.

Il fondatore della Casa dei Risvegli si è poi rivolto
agli operatori dell'informazione invitandoli a
interrogarsi su questo per far sentire la pluralità
delle voci del dibattito.

Per De Nigris non è più possibile continuare
a parlare della dignità di fine vita senza prima
parlare del diritto alla cura e all'assistenza,
alla ricerca, alla nascita di centri di eccellenza,
all'integrazione sociale delle persone con gravi
disabilità.

Il pericolo è che si diffonda nell'opinione pubblica
l'errata convinzione che essere in stato vegetativo
vuol dire per le famiglie restare al capezzale
di un malato terminale, in un ambiente invivibile,
dove la depressione e il desiderio di farla finita
rappresentano la compagna di tutte le ore.

Questo non è vero ha concluso De Nigris
e per fortuna non tutti la pensano come
il papà di Eluana. Insomma: l'ultimo tabù
di questa società non è la morte ma la vita,
come viverla e come accettare chi la vive,
o dovrebbe viverla, insieme a noi.

Canzone:

Ovunque Proteggi

(Vinicio Capossela )

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