Parte terza
... Come se ! Come quando ! La voce rimbombava imperiosa all'interno del maneggio coperto , e i cavalieri cercavano di assecondarla variando all'istante l'assetto che tenevano in sella . L'uomo aveva all'incirca 55 anni , altezza media , gambe arcuate , pantaloni con sbuffo tipici della scuola militare . Due occhi che sembravano spilli . Ogni tanto lanciava un'occhiata verso la tribunetta di legno dove stavo seduto a osservare la lezione , con lei e diversi altri , come se volesse tener sotto controllo tutto , non solo gli allievi in sella . Già , perchè per lui equitazione non era solo il movimento del binomio , ma tutto ciò che si svolgeva sotto il " santuario " coperto . Prestava orecchio a ogni commento , e dove il suo udito non riusciva ad arrivare nel caso che le parole venissero pronunciate con lievi sussurri , arrivava la sua vista , pronta a cogliere le espressioni o la mimica che le accompagnavano . Mi faceva un po' di paura , profano com'ero di quale fosse il catechismo di un vero centro ippico , con tanto di istruttore qualificato e non il solito scappato da casa che si improvvisava tale nei vari maneggini che ero abituato a frequentare . Avevo deciso di portarla lì , perchè mi avevano parlato molto bene di quell'uomo che si dedicava con passione e tecnica a cavalli ed allievi , ma non mi sentivo a mio agio in quell'ambiente , sentivo tutt'intorno come un alone che mi intimidiva e avevo la netta impressione di essere osservato , quasi scandagliato in ogni mio più piccolo pensiero .
" Come seeeeeeeeee ! Come quandooooooooo! " Trasalii , ora stava urlando e gli allievi si arrabattavano in sella come potevano , silenziosissimi e paonazzi in volto come se avessero visto il diavolo . Strano , notai chiaramente che il " come se " era rivolto a coloro che galoppavano , e il " come quando " a coloro che trottavano . Forse era solo un caso , ma per tutta la durata della lezione fu sempre così . Decisi di accantonare per il momento l'eventuale risposta alla mia curiosità di capire cosa intendesse dire , anche perchè lei ne sapeva quanto me e gli altri seduti sulla tribunetta avevano un aspetto così serio che mi veniva da ridere alla sola idea di domandare : non sarebbe certo stato un riso di scherno , ma come dire... di imbarazzo . Non vi capita mai ? A me sì : quando sono particolarmente stupito o intimidito da una situazione , rido . E lì , in quel momento , non era proprio il caso , Caronte stava là in mezzo pronto a squadrarti con quegli spilli a raggi x , e io non avevo nessuna intenzione di diventare un nuovo membro dell'Ade . Seguii la lezione in religioso silenzio sino alla fine , e ogni qualvolta lanciava il suo grido di battaglia , mi soffiavo il naso chinando la testa , come a soffocare la smorfia di riso nel fazzoletto .
" Gianni ! Come seeeeeeee ! Alberto ! Come quandoooooooo ! " E Gianni ed Alberto , uno al galoppo e l'altro al trotto , si modificavano in sella , veramente si poteva assistere a una metamorfosi radicale di assetto e movimenti , ma non riuscivo ancora a capire se nel complesso migliorassero o peggiorassero . Mi sembrava solo di essere finito in un manicomio .
Notai un altro particolare : quelle parole le rivolgeva solo ai cavalieri , e non alle amazzoni . Caso ? Forse sì , avrei comunque avuto modo di appurarlo in seguito se lei avesse deciso di fare un primo tesserino di dieci lezioni presso quel circolo . La lezione finì . Alcuni di coloro che avevano assistito insieme a noi sulla tribuna , scesero e lo raggiunsero al centro del maneggio coperto : " Colonnello... dovrei chiederle..." " Colonnello... come mai... " "Colonnello... il mio cavallo... " Intanto Gianni e Alberto lo salutarono con riverenza e raggiunsero l'uscita tenendo i cavalli rigorosamente al passo , bianchi in volto come lenzuoli ( anche i cavalli ) . Le chiesi se intendesse conoscerlo , e lei , timida ma raggiante , rispose di sì .
-Che sfiga ! ,- pensai . Ero impacciatissimo , lo ero più io di lei , io che in teoria avrei dovuto essere tranquillissimo , poichè le lezioni avrebbe dovuto prenderle lei , ma il pensiero di compiere quei trenta metri scarsi che mi separavano dalla figura seduta sulla barriera di un ostacolo al centro del maneggio , mi trasmetteva una certa agitazione . Quasi quasi gli faccio il saluto militare , le dissi , così... giusto per rompere il ghiaccio con un gesto simpatico . Le scappò da ridere e lui ci vide ! Pensai di essere spacciato ! - Dio , no ! Sta venendo qui lui ! Hai ghignato nel tempio ! Insolente donna ! E adesso ? - A ogni passo che lo avvicinava a noi , mi sentivo sempre più Fracchia e già immaginavo che sarebbe iniziata quel giorno una mia patologica balbuzie che forse avrebbe contraddistinto in maniera irreparabile la mia vita futura . Ormai pochi metri ci dividevano da " occhi a spillo " , e stavo disperatamente raccogliendo la concentrazione necessaria per presentargli con parole non troppo stupide la sua nuova allieva . Non fu necessario : giunto davanti a noi , le fece il baciamano e le disse : " Buon giorno , signorina ( signora ? ) , ho saputo che intende frequentare un corso di dieci lezioni . Benvenuta " . E mi guardò , indirizzandomi un gesto di saluto , ma senza proferire parola ! - E che sono io , una merdaccia ? - , pensai . Già mi stava sul culo , e tornai con la mente ai damerini del maneggino ligure che lei frequentava , e al fatto che proprio a causa loro mi decisi a montare a cavallo . Un lampo mi attraversò la mente , vestito da diavoletto impertinente : - E se decidessi di prendere lezioni pure io da questo qui ? Così... giusto per sfizio , per fargli vedere chi sono ! -
Intanto si era acceso spontaneamente un discorso tra lui e lei , come se si conoscessero da sempre ! Non ne potevo più ! Avevo 28 anni ed ero geloso di uno di 55 ! Parlavano di cavalli , di dressage , di salto , sembrava che a lei fossero spuntate le ali ! Ancora un po' e avrebbe raggiunto la luna senza bisogno dello Shuttle ! Ero lì lì per dirgli : - Colonnello , ma a me un salutino... non so... non pretendo proprio il buon giorno ma almeno , che so , un... come se , o un... come quando ! Le posso assicurare che , anche senza cavallo , tenterei di modificare i miei movimenti , potrei fare delle capriole , o muovermi a scatti mimando una marionetta , o fare delle flessioni sulle braccia . - Avevo perso di colpo il mio imbarazzo , il disappunto per la sua scarsa considerazione nei miei confronti stava per far esplodere l'istrione che è in me , poi la guardai mentre parlava con lui di equitazione , guardai i suoi occhi di ragazza che avevano raggiunto finalmente il sogno che fino a quel giorno avevano sempre e solo rincorso perdendosi nella limitatezza del maneggino ligure , e guardando il suo entusiasmo ero felice . Mi limitai a dire : - Colonnello , credo che forse prenderò lezioni anch'io . -
Lui mi guardò e mi rispose : " Lei ha già montato a cavallo ? "
Gli risposi evasivamente , dicendogli quella che in fondo era la verità , ossia che avevo montato da autodidatta , più che altro per star vicino alla mia ragazza sia quando ci trovavamo insieme che quando eravamo lontani .
" Bene , se ne parlerà " - rispose - E aggiunse : " Qualche giorno fa vi ho già visti qui e ho avuto modo di osservare la sua ragazza mentre montava un cavallo nel campo esterno : questa ragazza la voglio in sella subito , alle mie lezioni " .
Per la seconda volta mi sentii una merdaccia . Lei invece già stava librandosi nell'aria . Ingoiai il rospo , felicissimo per l'apprezzamento a lei , e al momento dei saluti pensai bene di buttargli , anzichè un buon giorno , un... " COME QUANDO , Colonnello ! " Era più forte di me , un numero dovevo farmelo ! Lui mi strinse la mano con uno strano sorriso beffardo , ma buono , molto buono .
Conobbi così il Colonnello S.