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I RACCONTI DI VAGABONDO

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2009 02:12
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Post: 5.367
Sesso: Femminile
06/01/2009 02:04

Da: Soprannome MSN°_Vagabondo_°  (Messaggio originale)Inviato: 23/02/2006 18.45

UNA SCENA RACCAPRICCIANTE

Così come gli fu chiesto, Corradi accese delle fiaccole per delimitare la scena del crimine.
 
L’ispettore Arvali era sul posto e la scientifica era al lavoro già da un pezzo.

Malgrado fossero ormai tanti anni che faceva quel mestiere, quella sera sentiva dentro una strana inquietudine; una catena che dallo stomaco gli veniva attorcigliata sino alla gola.

L’orologio del campanile della chiesa, diede tre rintocchi che a quell’ora della notte e con quello scenario apocalittico risuonarono sinistri come una premonizione malaugurante.

Nella strada completamente deserta, un  vento tormentoso urlava quasi come il lamentarsi di un’anima dannata e formava mulinelli di foglie e cartacce dentro cui da un momento all’altro sembrava dovesse materializzarsi chissà quale orrenda creatura dell’oltretomba.

Gli alberi spogli, agitandosi a quel soffio infernale formavano spettrali ombre cinesi che si agitavano paurosamente sul muro, mentre con la loro luce inquietante i lampioni, ondeggiavano  sventagliando paurosamente qua e la quella poca luce tetra.

La pioggia, accompagnata da lampi che accendevano per qualche istante una paurosa luce psichedelica e da tuoni che facevano tremare lo stomaco e il cuore, fittissima e battente come sventagliate di mitraglia sul selciato, si insinuava in ogni più piccolo pertugio dei vestiti scuotendo fin dentro l’anima che gelava insieme al corpo già semiparalizzato da quell’atmosfera surreale che ricordava molto da vicino alcune descrizioni del Giorno del Giudizio in certi classici dell’orrore.

“- Ecco”, pensò l’ispettore Arvali, “adesso ci mancherebbe solamente di veder spuntare una carrozza alla cui guida, sghignazzante, c’è la sinistra figura della morte, incappucciata, senza volto e con la falce in mano. E in un certo senso quella evocazione ebbe subito effetto, perché dal fondo della strada il furgone della polizia mortuaria avanzava mestamente.

Da li a poco due “Caronte” avrebbero avvolto in un sacco di plastica e traghettato fino all’obitorio quella prostituta bambina che fino a poco prima era un sublime contenitore di vitali sentimenti e che ora era solamente un pallido ammasso di materia inerte che supina sull’asfalto sgranava gli occhi al cielo,  fissando qualcosa che non poteva vedere e non avrebbe mai più visto.

Quel maledetto serial killer aveva colpito ancora e con ferocia: il medico legale aveva contato almeno 11 coltellate che lasciavano sgorgare il sangue che in strada, in mille rivoli si diluiva con la pioggia battente e inseguiva una vita già fuggita via, quasi a cercarla invano per tentare di ricongiungersi ad essa.
Il medico legale si avvicinò al commissario per dirgli che il suo lavoro era finito e che i rilievi erano stati tutti effettuati. A quel punto, quasi sollevato, Arvali si rivolse agli addetti in tuta bianca della Morgue con un laconico “- Potete rimuovere il corpo…………..
- Stooooop, buona l’ultima! Ce ne andiamo a dormire! Urlò il regista,  mentre i tecnici cominciarono a smontare la scena tra il vociare generale e il lamentarsi della “morta” che ora si era rialzata e tutta fradicia e infreddolita veniva fornita di accappatoio e asciugata dall’acqua che le avevano gettato addosso per simulare la pioggia sul cadavere.

Il regista si avvicinò a Corradi mentre smontava e riponeva i suoi prestigiosi effetti speciali con cui aveva creato quella scena da incubo per complimentarsi con lui:
“-Bravo Corradi lei è sempre il migliore nel suo campo, i suoi effetti speciali ormai sono leggendari! Degni di Hollywood!

Corradi ringraziò e si affrettò a caricare i macchinari sul camioncino pensando che l’indomani, non avrebbe aperto nessun quotidiano ne visto nessun TG in televisione. Del resto erano anni ormai, da quando si era specializzato in effetti horror che non aveva più il coraggio di farlo….

Lui sapeva che da qualche parte, quasi ogni giorno, senza effetti speciali, qualcuno realmente moriva alla stessa maniera in cui egli preparava con così tanta cura quella finzione capace di scuotere spettatori annoiati.

Vagabondo
[Modificato da Anam_cara 06/01/2009 02:12]
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