| | | OFFLINE | | Post: 9.955 | Città: MILANO | Età: 70 | Sesso: Maschile | |
|
15/01/2009 14:04 | |
194° video - Charlie Chaplin - Guerre, conflitti: tutti affari.... Verdoux/Charlot dal film Monsieur Verdoux.
- Non mi pare di dovermi considerare un campione, in tempi come questi. - Bè, voi lo siete di certo, in fatto di ammazzamenti. - Quelli erano affari. - Bè... Gli altri non fanno gli affari in quel modo! - Eppure è quella la base di molti grossi affari. Guerre, conflitti: tutti affari.... Omicidio di massa? Non è forse il mondo ad incoraggiarlo? Non si costruiscono forse armi con l'unico scopo di perpetrare l'omicidio di massa?"
"l'Omicidio è l'impresa grazie alla quale il nostro sistema continua a prosperare". Infine, la secca chiusa dall'articolazione insolitamente retorica: "Chi uccide un solo uomo è considerato un criminale, chi ne uccide milioni, un eroe." Monsieur Verdoux produce sconcerto nel pubblico e imbarazzo nella critica. L'American League lo boicotta, la censura agisce, ancora una volta, con zelante incomprensione: disposta a venire a patti col cuore nero del film, "il contenuto anti-sociale, le scene in cui Verdoux accusa il Sistema e la struttura sociale contemporanea" (sic: nessuno rileva che il film si svolge ufficialmente in Francia, tra le due guerre), si concentra soprattutto sulla "sgradevole sensazione di illecito sessuale che circonda la vita di Verdoux". Chaplin viene accusato di comunismo, è l'inizio della fine dei suoi rapporti con l'America. Tuttavia il vero scandalo del film consiste, secondo Bazin, nel fatto che per la prima volta Chaplin non è affatto Charlot eppure lo è ancora, pienamente, in una sorta di immagine al negativo (l'iperadattamento alla logica sociale di Verdoux vs il disadattamento del vagabondo), in una contraffazione puntuale che solo alla fine tradisce la propria natura di maschera: "Omino in maniche di camicia, con le mani legate dietro il dorso, se ne va con passo saltellante verso il patibolo.
http://www.videotecacharliechaplin.co... |
|
|
|
|