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TUTTI I PAPI: LA PREMINENZA DEL PAPATO NELL'ALTO MEDIOEVO DA CLEMENTE II (1046) A BONIFACIO VI

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2009 01:18
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21/01/2009 00:18

    Il cardinale Bandinelli, senese, del titolo di S. Marco, fu eletto papa il 7 settembre 1159, e assunse il nome di Alessandro III. Il suo pontificato fu agitatissimo per un lungo scisma che fu causa di sanguinose contese. Vennero infatti opposti ad Alessandro tre antipapi, che assunsero i nomi Vittore IV, Pasquale III e Calisto III. Aspra ed energica fu la lotta che il pontefice sostenne contro l'imperatore Federico I (Barbarossa), sostenitore di quegli usurpatori della Santa Sede. Federico gli cedette soltanto nel 1177, accettando, a Venezia, di concludere la pace, e i Guelfi salutarono in Alessandro il «difensore della libertà italiana».

    Verso la fine del suo pontificato, Alessandro III obbligò Enrico II d'Inghilterra a fare ammenda onorevole per l'assassinio di Tommaso Becket, cattolico perseguitato. Convocò il terzo concilio di Laterano (1179), nel quale fu decretato che la canonizzazione dei santi fosse riservata esclusivamente ai papi, e che l'elezione del pontefice dipendesse soltanto dai cardinali e fosse valida quando un candidato avesse ottenuto i due terzi dei voti. In quel concilio, il pontefice condannò come eretici i Valdesi, i Cattari e i Patareni.

    Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

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21/01/2009 00:19

    Il cardinale Ubaldo, vescovo di Ostia e cardinale di Santa Prassede, dopo essere stato impiegato in varie missioni politiche e religiose, venne eletto pontefice il 1° settembre 1181. La sua decisione di sopprime i consoli di Roma, fu causa di una insurrezione che l'obbligò a lasciare la città. L'imperatore Federico mandò milizie tedesche per sedare i tumulti, e si dice che i romani avvelenassero le acque per costringere quelle truppe a ritirarsi. Nel 1184 Lucio III celebrò un concilio a Verona, al quale l'imperatore assisté. In tale concilio furono nuovamente condannate le varie eresie già colpite dal pontefice precedente e vennero poste le basi del famoso tribunale dell'Inquisizione  che fu poi organizzato da Innocenzo III.

    Morì a Verona il 31 luglio 1185, senza lasciare memoria di altri fatti importanti.

    Sepolto a Verona, Duomo.

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21/01/2009 00:20

    Era vescovo di Milano, sua città nativa, dal 1182, quando fu eletto a succedere a Lucio III, nell'ottobre 1185. Durante il suo breve pontificato, lottò invano contro Federico Barbarossa e concepì disegni ambiziosi che furono interrotti dalla morte. Si spense in Ferrara il 10 ottobre 1087.

    Sepolto a Ferrara, Duomo.

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21/01/2009 00:22

    Beneventano, della nobile famiglia Del Morra, occupò il seggio pontificio per soli due mesi.

    Morì in Pisa mentre vi stava mediatore di una questione sorta fra i Pisani e i Genovesi. Rimasero di lui tre letttere e una bolla.

    Sepolto a Pisa, Duomo

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21/01/2009 00:23

    Cardinale, vescovo di Palestrina, Paolo Scolari, fu eletto pontefice il 19 dicembre 1187, col nome di Clemente III.

    Questo papa riconciliò la Santa Sede coi cittadini romani, mettendo fine ad una lotta che durava da oltre quarant'anni. Sottomise al papato le Chiese del regno di Scozia.

    Cercò di promuovere una crociata per liberare Gerusalemme, caduta in potere di Saladino. Introdusse nella celebrazione della messa l'uso del campanello.

    Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.


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21/01/2009 00:24

    Questo che fu uno dei papi più illustri che vanti la chiesa, nacque ad Anagni da una nobile famiglia dalla quale uscirono nove pontefici.

    Studiò a Parigi, poi a Bologna. Clemente III suo parente lo nominò cardinale. Il suo regno, che durò diciotto anni, segna l'apogeo della potenza pontificia nel medioevo.

    Innocenzo III cominciò col riordinare la Corte papale, cercando di ridurla a vita semplice e di sottrarla ad ogni traccia di venalità. Si adoperò poi a ristabilire in Roma l'autorità papale, minata dalle velleità repubblicane che il popolo continuava ad accarezzare, secondo le sue gloriose tradizioni, e attribuì a se la nomina del prefetto di Roma. Riconquistò al papato la Marca di Ancona, il ducato di Spoleto, e obbligò la regina di Sicilia, Costanza, a riconoscere la sovranità della Santa Sede. In Germania, dopo aver assistito per qualche tempo come testimone imparziale alla lotta dei due competitori al trono imperiale, Ottone di Brunswick e Filippo di Svevia, si dichiarò per il primo, e lo incoronò nel 1209. Ma Ottone, appena consacrato, cercò impadronirsi dei domini pontifici e del regno di Sicilia (1210); allora Innocenzo III lo scomunicò, lo dichiarò deposto, e fece riconoscere dai principi tedeschi l'imperatore Federico II, figlio di Arrigo VI (1215).

    Altro atto politico di questo pontefice fu l'interdizione di Filippo Augusto, re di Francia, per aver ripudiato, senza il consenso papale, la moglie Ingelburga di Danimarca per sposare Agnese di Merania. Resisté dapprima il re, ma poi dovette cedere e rimandò Agnese, richiamando la prima moglie. Frattanto, in Inghilterra, il re Giovanni Senzaterra opprimeva le popolazioni e rifiutava di riconoscere Stefano Langton arcivescovo di Cantorbery. Innocenzo lo scomunicò, lo dichiarò deposto, e fece riconoscere dai principi tedeschi l'imperatore Federico II, figlio di Arrigo VI (1215).

    Altro atto politico di questo pontefice fu l'interdizione di Filippo Augusto, re di Francia, per aver ripudiato, senza il consenso papale, la moglie Ingelburga di Danimarca per sposare Agnese di Merania. Resisté dapprima il re, ma poi dovette cedere e rimandò Agnese, richiamando la prima moglie. Frattanto, in Inghilterra, il re Giovanni Senzaterra, opprimeva le popolazioni e rifiutava di riconoscere Stefano Langton arcivescovo di Cantorbery. Innocenzo lo scomunicò  (1212) e donò l'Inghilterra al re di Francia (1213) Giovanni si sottomise, dichiarandosi vassallo della Santa Sede.

    Innocenzo III rivolse inoltre tutte le sue forze a ravvivare lo zelo per le crociate; ma la spedizione da lui ispirata ed organizzata (quarta crociata) non ebbe buon esito. Promosse anche la spedizione contro contro gli Albigesi nel Mezzogiorno della Francia. Tenne poi il quarto concilio di Laterano (1215), nel quale condannò come eretici gli Albigesi; confermò l'ordine di San Domenico e fondò l'Università di Parigi. Morì a Perugia il 17 o il 16  luglio 1216, mentre Perugia, Pisa e Genova preparavano una nuova crociata ispirata da lui.

    Fu sepolto in quella cattedrale di Perugia e nel 1615 le sue spoglie venivano dal vescovo perugino Napoleone Comitoli riunite in un sepolcro con quelle di Urbano IV e di Martino IV. Ma nel 1890 Leone XIII faceva trasportare i resti d'Innocenzo III a Roma nella Basilica Laterana dove faceva erigere un monumento che si trova al lato opposto del suo, con la seguente iscrizione:

LEO XIII            INNOCENTIUS III            MDCCCXC

    Suo motto: Fac mecum, Domine, signum in bonum

   Rimasero di questo papa molte Opere, che furono stampate in parte per la prima volta a Colonia nel 1552. Esse comprendono, oltre ad un trattato latino sul Disprezzo del mondo, dei Discorsi, dei Commenti sui salmi penitenziali, sei libri sui Sacramenti, e principalmente una copiosissima raccolta di Lettere.

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21/01/2009 00:26

    Il cardinale Cencio Savelli fu eletto a succedere ad Innocenzo III e assunse il nome di Onorio III. In politica, cercò di seguire gli esempi del suo predecessore, che gli aveva data la porpora e pel quale nutriva molta venerazione. Ebbe quindi una parte importante in tutti gli avvenimento politici del suo tempo. Uno dei suoi primi atti consistè nel far sì che i sovrani mandassero uomini e denaro in Palestina, dove l'ascendente dei maomettani andava crescendo, a detrimento della potenza latina. La morte dei Giovanni, re d'Inghilterra e la minorità del figlio di lui Enrico III, che gli successe, diedero modo ad Onorio di dirigere gli affari di quel regno, dichiarandosene apertamente protettore. Confermò l'approvazione papale agli ordini di S. Domenico e di s. Francesco d'Assisi. Nel 1226 convocò a Parigi un concilio che condannò gli Albigesi, e incoronò Federico II imperatore di Germania. Morì nel 1227, dopo aver deciso il re di Francia ad intraprendere una crociata contro gli Albigesi.

    Sepolto a Roma, Santa Maria Maggiore.

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21/01/2009 00:28

    Assunse questo nome Ugolino dei Conti di Segni, di Anagni, che fu eletto nel 1227. Questo papa esortò i principi, sotto pena delle censure ecclesiastiche, ad una nuova crociata. Sotto il suo pontificato cominciarono ad inasprirsi le lotte tra Guelfi e Ghibellini. Sostenne contro Federico II una contesa acerrima, e fu, da quell'imperatore, assediato in Roma, donde fu costretto ad allontanarsi due volte. Fece comporre una collezione di Decretali, parte importantissima del diritto canonico.

    Morto il 22 agosto 1241 è sepolto a San Pietro.

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21/01/2009 00:30

    Monaco cistercense, vescovo di Sabina e cardinale, Goffredo Castiglioni fu eletto pontefice alla fine di ottobre 1241 e morì il 17 novembre dello stesso anno. Si sospettò che l'avesse avvelenato un cardinale suo competitore, ma si tale fatto non si trova alcuna conferma.

Goffredo Castiglioni successe sul trono pontificio Gregorio IX.

    Egli era figlio di Giovanni e di Cassandra Crivelli e la tradizione vuole che appartenesse alla celebre famiglia dei Castiglioni di Milano, la stessa dell'autore del Cortigiano, il famoso Baldassare Castiglioni, del quale Raffaello dipinse il ritratto che trovasi ora al museo del Louvre.

    Monaco cistercense del monastero di Haute-Combes, Goffredo vi scrisse la Storia della Scozia.

    Divenuto cancelliere arcivescovile a Milano, fu nel 1227 da Gregorio IX creato cardinale prete del tt. di San Marco e divenne poi cardinale vescovo di Sabina. Alla sua morte venne sepolto in Vaticano.

    Suo motto: Miserere mei, Domine, miserere mei.

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21/01/2009 00:34

    Il cardinale Sinibaldo Fieschi, genovese, fu eletto papa ad Anagni il 25 giugno 1243, dopo una lunga sede vacante. Era stato considerato come uno dei migliori giuristi del suo tempo. Salito al pontificato col nome d'Innocenzo IV, mentre più acuti erano i dissensi fra la Santa Sede e Federico II, sembrò per breve tempo propenso ad un accordo fra le due potenze (1244). Ma poi ogni trattativa fu troncata, poiché il papa dichiarò di anteporre gl'interessi della Chiesa all'amicizia dell'imperatore; e, non sentendosi sicuro in Roma, egli si recò prima a Genova e poi a Lione, dove rimase a lungo. a Lione adunò un concilio generale (1245) nel quale scomunicò Federico, pronunciandone la deposizione; ma invano convocò un'assemblea affinché venisse nominato un altro imperatore; tutti gli furono contrari. Bandì allora (1246) una crociata contro Federico, la quale fu causa di grandi sconvolgimenti in tutto l'impero e suscitò guerre civili in Italia ed in Francia, a danno della nuova spedizione in Palestina che Luigi IX andava preparando. Cercò allora il re francese di metter pace fra il pontefice e l'imperatore, ma il papa fu inflessibile. Nel 1250 Federico morì, e Innocenzo IV poté ritornare in Italia (1251). Non cessarono però le lotte. Dava ombra al papa il figlio di Federico, Corrado, contro il quale egli bandì una nuova crociata. Non se ne sbigottì quel principe, e, venuto on l'aiuto dei Veneziani a Pescara, già s'impadroniva delle Puglie, quando la morte lo colse (1254). Allora Innocenzo si proclamò protettore di Corradino, figlio di Corrado e ancora fanciullo, e si recò a Napoli per accodarsi con lo zio e tutore di lui, Manfredi, che governava in suo nome. Ma presto ogni accordo fu rotto, anzi la guerra fu dichiarata, e Manfredi sconfisse l'esercito pontificio.        

    Poco dopo, il papa morì. Suoi ultimi atti furono la scomunica di Sancio II di Portogallo e di Giacomo I d'Aragona, e l'Inquisizione nel Mezzogiorno della Francia.

    Suo motto: Notas fac mihi, Domine, vias vitae.

    Venne sepolto nel Duomo di Napoli con la seguente iscrizione:

Hic superis dignus, requiescit Papa benignus,

laetus de flisco, sepultus tempore prisco.

vir sacer, et rectus sancto velamine tectus.

ut iam collapso mundo temeraria passo,

sancta ministrari urbs posset quoque rectificari,

concilium fecit, veteraque jussa refecit.

haeresis illisa tunc extitit atque recisa

moenia direxit, recte sibi credita rexit,

stravit inimicum christi colubrum fridericum.

ianua de nato gaudet sic clarificato.

laudibus immensis urbs tu quoq: parhenopensis.

pulchra decore satis, dedit hic sibi plurima gratis.

hoc titulavit ita umbertus metropolita.


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21/01/2009 00:36

    Fu eletto a Napoli il 12 dicembre 1254. Era nipote di Gregorio IX, e, in politica, seguì gli esempi di suo zio e dei suoi predecessori. Cercò di annientare il partito ghibellino che minacciava l'indipendenza dell'Italia e il potere della Santa Sede. Scomunicò e perseguitò Manfredi, re di Sicilia; avversò il potere civile del Senato di Roma, creandosi nella città tali inimicizie, da dover fuggire per evitare di essere ucciso; si inimicò perfino i monaci, commettendo verso di loro molte ingiustizie. Pregàtone da Luigi IX, mandò degli inquisitori in diverse regioni della Francia. Morì a Viterbo il 25 maggio 1261.


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21/01/2009 00:37

    Figlio d'un ciabattino, Giacomo Pantaléon, nativo di Troyes nella Champagne, salì per i propri meriti agli alti gradi della gerarchia ecclesiastica e divenne arcidiacono di Laon e di Liegi, poi legato pontificio in Pomerania, in Livonia e in Prussia. Alessandro IV lo nominò patriarca di Gerusalemme. Fu eletto papa a Viterbo da nove soli cardinali ivi riuniti, e continuò le lotte dei suoi predecessori. Rinnovò la scomunica e la guerra in Sicilia contro Manfredi, e offrì la corona di Sicilia a Carlo di Francia, fratello di S. Luigi IX, il quale, meno scrupoloso di quest'ultimo, condusse un esercito contro Corradino, cui tolse poi il trono e la vita. Nel campo puramente ecclesiastico, Urbano IV aumentò il numero dei cardinali, istituì la festa del Santo Sacramento e ne fece comporre l'uffizio da S. Tommaso d'Aquino. Cessò di vivere il 2 ottobre 1264.

    Sepolto a Perugia, Duomo

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21/01/2009 00:43

    Guido Foulques, nato in Francia a Saint-Gilles sul Rodano, fu segretario di S. Luigi IX; fu ammogliato e padre e portò le armi. Rimasto vedovo, entrò negli ordini e divenne vescovo del Puy, indi arcivescovo di Narbona e cardinale. Mandato in missione in Inghilterra da Urbano IV, venne eletto papa durante la sua lontananza da Roma. Ritornato in Italia, travestito da frate per timore delle insidie di re Manfredi, assunse il nome di Clemente IV. Iniziò il suo pontificato confermando la donazione del regno di Napoli fatta a Carlo d'Angiò da Urbano IV, e la sostenne energicamente, facendo anche predicare una crociata contro i nemici di quel re. Sottoscrisse con S. Luigi la prammatica sanzione, che pose fine ai dissidi fra la Santa Sede e la Francia. Involò trattative con diversi principi, per muovere alla conquista di Costantinopoli e d'altre città d'Oriente, ma la morte troncò i suoi ambiziosi disegni. Lasciò alcuni scritti su argomenti religiosi.

    Sepolto a Viterbo, San Francesco

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21/01/2009 00:44

    Teobaldo Visconti, di Piacenza, fu eletto papa, e assunse il nome di Gregorio X, dopo circa tre anni di sede vacante, mentre era a S. Giovanni d'Acri in Palestina. Affrettò i soccorsi di Genova, Pisa, Venezia e della Francia per la Terrasanta, e convocò un concilio a Lione, nel quale procurò di far cessare lo scisma in Grecia e di stabilire certe regole per l'elezione dei pontefici (1274). Morì ad Arezzo due anni dopo.

    Sepolto ad Arezzo, Duomo

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21/01/2009 00:45

    Nato in Savoia nel 1225, fu dell'ordine dei predicatori e insegnò filosofia all'Università di Parigi. Arcivescovo di Lione nel 1272, poi cardinale e vescovo di Ostia, venne eletto pontefice il 21 febbraio 1276 e morì il 22 giugno di quello stesso anno. Iniziò, in quel brevissimo periodo di tempo, la riconciliazione fra Lucchesi e Pisani e aprì trattative con Michele Paleologo. Fu detto, per il suo gran sapere, famosissimus doctor, e lasciò parecchie opere filosofiche e teologiche.

    Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

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21/01/2009 00:47

    Nato a Lisbona, della famiglia dei Giuliani, fu nel 1273 nominato vescovo di Frascati e cardinale. La sua elezione a pontefice fu preceduta da dissensi fra cardinali e prelati; questi ultimi obbligarono i cardinali a riunirsi e li tennero rinchiusi finché il papa non fu eletto. Giovanni XXI mise pace fra il re di Francia Filippo l'Ardito e Alfonso X, re di Castiglia, dette l'investitura del regno delle Due Sicilie a Carlo d'Angiò, negoziò con l'imperatore Michele Paleologo l'unione delle Chiese greca e latina e iniziò i preparativi per una crociata. La sua morte, avvenuta per il crollo di una costruzione da lui iniziata, deluse le speranze che si erano fondate sulle sue grandi qualità.

    Sepolto a Viterbo, Cattedrale.

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21/01/2009 00:48

    Nato a Roma verso il 1210, il cardinale Giovanni Gaetano Orsini fu eletto papa a Viterbo e incoronato a Roma nel 1277, dopo essere stato inquisitore generale per l'Italia. Ottenne dall'imperatore Rodolfo d'Asburgo importanti cessioni di territorio dell'Italia centrale e sostenne i nemici di Carlo d'Angiò, re di Sicilia. Fu ambiziosissimo. Tolse ai romani il diritto di eleggere un governatore civile, o senatore. Meritò d'esser chiamato il patriarca del nepotismo papale. Morì d'apoplessia il 22 agosto 1280.

    Sepolto a Roma, San Pietro

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21/01/2009 00:50

    (*) Nato in Francia verso il 1230, fu eletto a Viterbo nel 1281, dopo esser stato successivamente guardasigilli di S. Luigi e legato, in Francia, dei papi Gregorio X, Adriano V, Giovanni XXI e Niccolò III. Il conclave che lo elesse durò sei mesi. Fu devoto agl'interessi di Carlo d'Angiò, re di Napoli, del quale scomunicò gli avversari politici. Depose Pietro III d'Aragona, istigatore della congiura tramata in Sicilia contro la dominazione francese, e offrì il regno di lui a Carlo di Valois, figlio del re di Francia Filippo l'Ardito (1283).

    Cessò di vivere nel 1285.

    (**) Malgrado avesse disposto che le sue spoglie fossero trasferite ad Assisi, veniva invece sepolto nella cattedrale di Perugia, dove la seguente iscrizione ricorda il suo nome unitamente a quelli d'Innocenzo III e di Urbano IV.

ossa

trium romanorum pontificum

qui perusiae obierunt

innocenti iii

an. mccxvi 

urbani iv

an. mcclxiv

     martini iv

an. mcclxxxv

                                              

ab huius - templi sacrario

huc translata

anno mdcxv


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21/01/2009 00:52

    Romano, pronipote di Onorio III, cardinale diacono, fu eletto papa a Perugia il 2 aprile 1285. Scomunicò Giacomo I, re di Sicilia, e Alfonso III d'Aragona perché non volevano desistere dalle loro pretese sull'Italia meridionale, ma non riuscì a far liberare Carlo II, re di Napoli, figlio di Carlo I d'Angiò che quei due principi tenevano prigioniero a Barcellona. Si oppose inutilmente a che Andronico, imperatore di Costantinopoli, riunisse un sinodo (1286) che rese definitiva la scissione fra la Chiesa greca e la Chiesa latina. Morì il 3 aprile 1287.

    Sepolto a Roma, Santa Maria in Aracoeli.

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21/01/2009 00:54

    (*) Il cardinale vescovo di Palestrina Gerolamo Masci, ascolano, nato verso il 1230, fu eletto pontefice il 15 febbraio 1288, dopo parecchi mesi di sede vacante. Essendo stato generale dei Frati minori, accordò grandi privilegi al loro ordine. Tutto il suo pontificato fu occupato dai preparativi di una grande crociata in Oriente, i quali furono resi inutili dalla noncuranza di Edoardo I in Inghilterra e di Filippo il Bello in Francia. Protettore dei dotti, favorì lo sviluppo della Università di Montpellier e incoraggiò lo studio delle Sacre Scritture.

    Rimasero di lui delle lettere e delle bolle di una certa importanza.

    (**) Venne sepolto nella Basilica di S. Maria Maggiore, dove Sisto V gli eresse un monumento, di cui l'architettura è di Domenico Fontana e le statue di Leonardo di Sarzana.

    Vi si trova il seguente epitaffio:

nicolaus iii pont. max.

ordinem minorum professus

philosophus et theologus egregius

constantinopolim a gregorio x

missus

graecos ad r. e. commeunionem

tartaros ad fidem reduxit

post sanctum bonaventuram generalis

sanctitate et doctrina

ordinem propagavit

nicolai iii. nuncius

inter francorum et castellae reges

pacem conciliavit

sanctae pudentianae cardinalis

legatus honirij iv. in galliam

senatoriam p. r. dignitatem

sedi apostolicae restituit

factus pontifex

remp. sublatis discordji composuit

christianos principes

sacro foedere iunxit

ptolemaidem copijs adiuvit

flaminiam in pontificis iterum

ditionem redegit

publicum in monte pessulano

gymnasium institut

probos et ereditos in cognarum

loco tantum habuit.

laternanesem

et hanc basilicam structuris

et opibus auxit.

tandem iustitia et religione

arbem terrae moderatus

magna sanctitatis

opinione obijt

pridie non. apriliis mccxcii

pontificatus sui

anno v

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