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27/01/2009 09:06 | |
214° video - Apertura dei lavori del Consiglio Permanente della CEI (Roma 26-28 gennaio 2009)
26/01/2009 - 18:07 - Bagnasco, prolusione al Consiglio permanente della Cei
Pubblichiamo il testo integrale della Prolusione del card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura dei lavori del Consiglio Permanente (Roma 26-28 gennaio 2009).
Venerati e cari Confratelli,
allindomani delle festività nelle quali ci è stato dato di vivere «latmosfera della grazia» del Natale, mentre procede quel «pellegrinaggio del cuore, insieme con Paolo, verso Gesù Cristo» (cfr. Benedetto XVI, Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2008), e allinizio ancora del nuovo anno 2009 che, «nel 4° centenario delle prime osservazioni di Galileo Galilei al telescopio», si annuncia ricco di sollecitazioni s ul fronte del rapporto tra la fede e la scienza (cfr. Benedetto XVI, Omelia nella solennità dellEpifania, 6 gennaio 2009), ci ritroviamo per la consueta sessione invernale del Consiglio Permanente della nostra Conferenza Episcopale, avendo allordine del giorno una serie di importanti argomenti. Ma prima desidero dare il più fraterno benvenuto al nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Mariano Crociata, ed esprimergli a nome mio e di tutti la più viva stima e gratitudine per la pronta obbedienza alla scelta del Santo Padre, e per il generoso e puntual e servizio che già in questi primi mesi ha svolto in profonda comunione con la Presidenza. Il nostro pensiero riconoscente ed augurale non può non ritornare a S.E. Mons. Giuseppe Betori, che per non pochi anni ha servito la nostra Conferenza con intelligente dedizione, ed ora svolge il suo ministero come Pastore della Chiesa di Firenze.
Il panorama nel quale ci collochiamo ci appare, rispetto allultimo incontro, notevolmente cambiato. Ne prendiamo atto, desiderando procedere nel nuovo scenario anzitutto attraverso un collegiale discernimento, che ci aiuti a ponderare meglio le circostanze nelle quali deve compiersi quellopera di evangelizzazione che è affidata alla nostra responsabilità. Consapevoli peraltro che, nellesercizio del compito episcopale, abbiamo dinanzi lesempio del nostro Papa Benedetto XVI, che non cessa di indicare «quel Dio che parla agli uomini come ad amici» (AllAngelus, 4 gennaio 2009). E in un momento nel quale non manca purtroppo nei media nazionali qualche voce di critica ideologica e preconcetta, desideriamo qui esprimere il nostro attaccamento alla sua persona e la gratitudine profonda per il suo insegnamento e la sua opera, insieme alla conferma di una collaborazione leale e incondizionata. La comunità dei credenti deve vedere noi Vescovi formare un tuttuno con il Vicario di Cristo, a garanzia dellunità visibile della Chiesa stessa. |
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