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06/02/2009 21:04 | |
Formulata in conformità ai desideri dei Padri Conciliari, la Istruzione individuava nell'unità e nel progresso della famiglia umana gli obbiettivi principali della comunicazione sociale e di tutti i mezzi di cui essa si serve.
Nel ventennale di questo importante documento, desidero richiamare tale fondamentale considerazione per invitare i membri della Chiesa a riflettere, una volta di più, sui gravi problemi e sulle nuove, ricche opportunità che i continui sviluppi degli strumenti della comunicazione originano, soprattutto in relazione all'unità ed al progresso di tutti i popoli.
Da molto tempo la Chiesa ritiene che i media (stampa, radio, televisione e cinema) sono da considerare dei «doni di Dio» (cfr. Pio XII, Lettera enciclica «Miranda Prorsus», AAS, 24, [1957], p. 765). Da quando venne pubblicata l'Istruzione Pastorale l'elenco dei «doni», comprensivo dei mezzi di comunicazione, ha continuato ad allungarsi. Ora, l'umanità dispone di mezzi quali satelliti, computer, videoregistratori e sempre più avanzati metodi di trasmissione ed informazione. I l fine di questi nuovi doni è lo stesso dei mezzi di comunicazione più tradizionali: avvicinarci l'un l'altro più intimamente nella fratellanza e nella mutua comprensione, ed aiutarci a progredire nella ricerca del nostro destino umano, come diletti figli e figlie di Dio.
Il legame tra questa considerazione d'ordine generale e la riflessione che vorrei offrirvi in questa occasione è chiaro e diretto: l'uso di mezzi di comunicazione così potenti, oggi a completa disposizione dell'uomo, richiede in tutti coloro che ne sono coinvolti un alto senso di responsabilità
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