2. Esistere come esseri umani significa porsi in ricerca; e, come ho sottolineato nella mia recente Lettera Enciclica Fides et ratio, tutta la ricerca umana è, in definitiva, una ricerca di Dio:
«La fede e la ragione sono come due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità.
È Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo possa giungere anche alla piena verità su se stesso» (1).
Il Grande Giubileo sarà una celebrazione di Dio che è la meta di tutta la ricerca umana, una celebrazione della misericordia infinita che tutti gli uomini e tutte le donne desiderano, anche se spesso ostacolati dal peccato che, secondo l'espressione di sant'Agostino, è come cercare la cosa giusta nel posto sbagliato (cfr Confessioni, X. 38).
Pecchiamo quando cerchiamo Dio laddove non è possibile trovarlo.
Per questo, riferendomi «a quanti sono alla ricerca del Padre», il tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di quest'anno, mi riferisco a tutti gli uomini e a tutte le donne.
Tutti cercano, ma non tutti cercano nel posto giusto.
Il tema riconosce l'influenza eccezionale dei mezzi di comunicazione sociale nella cultura contemporanea, e quindi la loro particolare responsabilità nel testimoniare la verità sulla vita, sulla dignità umana, sul significato autentico della nostra libertà e mutua interdipendenza.