| | | OFFLINE | Post: 2.614 | Sesso: Femminile | Moderatore | |
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10/02/2009 21:15 | |
| Inviato: 22/07/2005 19.58 |
4. E' anche di vitale importanza che all'inizio di questo nuovo millennio ricordiamo la missione ad gentes che Cristo ha affidato alla Chiesa.
Circa due terzi dei sei miliardi di abitanti del mondo non conoscono realmente Gesù Cristo e molti di loro vivono in Paesi con antiche radici cristiane, dove interi gruppi di battezzati hanno perso il senso vivo della fede o non si considerano più membri della Chiesa, conducendo una vita lontana dal Signore e dal Suo Vangelo (cfr Redemptoris missio, n. 33).
E' chiaro che una risposta efficace a questa situazione esige qualcosa di più dell'opera dei mezzi di comunicazione sociale, tuttavia nella lotta volta a far fronte a certe sfide i cristiani non possono ignorare il mondo delle comunicazioni sociali
Infatti, mezzi di comunicazione sociale di ogni tipo possono svolgere un ruolo essenziale nell'evangelizzazione diretta e nella trasmissione di verità e di valori che sostengono e accrescono la dignità dell'uomo.
La presenza della Chiesa nei mezzi di comunicazione sociale è un aspetto importante dell'inculturazione del Vangelo richiesta dalla nuova evangelizzazione alla quale lo Spirito Santo esorta la Chiesa nel mondo.
Mentre l'intera Chiesa cerca di tener conto di quest'esortazione dello Spirito, i comunicatori cristiani hanno «un compito profetico, una vocazione: parlare contro i falsi dei e idoli di oggi, il materialismo, l'edonismo, il consumismo, il gretto nazionalismo...» (Etica nella comunicazione, n. 31).
Soprattutto hanno il dovere e il privilegio di dichiarare la verità, la verità gloriosa sulla vita e sul destino dell'uomo rivelati nel Verbo incarnato.
Che i cattolici impegnati nel mondo delle comunicazioni sociali predichino la verità di Gesù ancor più gioiosamente e coraggiosamente dai tetti cosicché tutti gli uomini e tutte le donne possano conoscere l'amore che il centro della comunicazione che Dio fa di se stesso in Gesù Cristo, lo stesso ieri, oggi e sempre (cfr Eb 13, 8).
Dal Vaticano, 24 gennaio 2001, memoriale di san Francesco di Sales.
JOANNES PAULUS II
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