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2004 XXXVIII GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2009 20:37
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12/02/2009 20:30




4. Una riflessione coscienziosa sulla dimensione etica delle comunicazioni sociali deve sfociare in iniziative pratiche, volte a eliminare i rischi per il benessere della famiglia che i mezzi di comunicazione sociale presentano, e ad assicurare che questi potenti strumenti di comunicazione rimangano fonti autentiche di arricchimento

 Una particolare responsabilità, a questo riguardo, spetta agli stessi operatori delle comunicazioni sociali, unitamente alle autorità pubbliche e ai genitori.

Papa Paolo VI ha sottolineato che i responsabili delle comunicazioni sociali devono «conoscere e rispettare le esigenze della famiglia, e questo suppone a volte in essi un vero coraggio e sempre un alto senso di responsabilità» (Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 1969). 


Non è tanto facile resistere alle pressioni commerciali o alle esigenze di conformarsi alle ideologie secolari, ma è proprio ciò che gli operatori responsabili devono fare.
La posta in gioco è alta, poiché ogni attacco al valore fondamentale della famiglia è un attacco al bene autentico dell'umanità.
Le stesse autorità pubbliche hanno l'importante dovere di sostenere il matrimonio e la famiglia per il bene della società stessa.
Tuttavia, molti ora accettano e agiscono in base alle argomentazioni libertarie, basate su deboli fondamenta, di alcuni gruppi che appoggiano pratiche che contribuiscono al grave fenomeno della crisi della famiglia e all'indebolimento del concetto stesso di famiglia. 

Senza ricorrere alla censura, è fondamentale che le autorità pubbliche attuino delle politiche e delle procedure di regolamentazione per assicurare che i mezzi di comunicazione sociale non agiscano contro il bene della famiglia.
I rappresentanti delle famiglie devono poter partecipare alla realizzazione di queste politiche.

I responsabili delle politiche nei mezzi di comunicazione e nel settore pubblico devono operare anche per una distribuzione equa delle risorse dei mezzi di comunicazione a livello sia nazionale sia internazionale, rispettando al contempo l'integrità delle culture tradizionali.

 I mezzi di comunicazione non devono dare l'impressione di avere un programma ostile ai solidi valori familiari delle culture tradizionali, o di avere come fine quello di sostituire tali valori, come parte di un processo di globalizzazione, con i valori secolarizzati della società consumistica.








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