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Dossier su: HALLOWEEN: FESTA DELL’IGNORANZA E DELLA SUPERSTIZIONE

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2010 22:50
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26/10/2010 06:14

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Basta con Halloween

di Cecilia Gatto Trocchi

tratto da Avvenire del 26 Ottobre 2002


Da alcuni anni si è diffusa in Italia la moda di celebrare Halloween, festa semi-carnevalesca, legata impropriamente alle streghe.

Le maestre elementari fanno a gara a proporre spettri, maghi, vampiri e mostri.

Ma Samain o Samuin è il nome gaelico di un mese che corrisponde più o meno a novembre:

la festa è citata ma non descritta per la prima volta in un testo irlandese detto prosaicamente "La mucca grigia" del 1100
.

Altro che preistoria!
Ognissanti è una festa cristiana, portata negli Stati Uniti dagli irlandesi e dagli scozzesi.

Si ricordavano nella notte di Halloween
i martiri, in una celebrazione che anticipava la festa del 2 novembre, quando ogni famiglia ricordava i propri defunti.

Il cristianesimo ha rivoluzionato il rapporto coi defunti: mentre i pagani seppellivano i morti lontano dalla città, in quanto ne avevano timore e li sentivano contaminanti, i primi cristiani hanno venerato i corpi dei santi, costruendo su di essi gli altari e poi le chiese e i villaggi.

Il ricordo dei defunti è stato posto dai Padri della Chiesa nel periodo autunnale,
quando anche la natura sembra appesantita da un sonno mortale e i giorni si accorciano fino al solstizio d'inverno.


Le tradizioni popolari collegano al periodo autunnale riti propiziatori.

È certo
che in ambito celtico e gallico si celebravano i defunti e si consacrava un giorno alla loro rievocazione, anche se non esistono testimonianze storiche scritte.

I riti riguardavano la natura, il cosmo e la comunità dei vivi e dei morti.

I bambini indossavano maschere rappresentando,
nel grande dramma cosmico e sociale, la continuità della vita.

Ecco il perché delle maschere spettrali:
i bambini impersonano per un giorno i "poveri, pallidi morti" come dice una ballata irlandese: in nome dei defunti chiedono i dolcetti che nell'Italia centro-meridionale si chiamano espressamente "ossa di morto" o "fave di morto".

Le zucche illuminate
,
utilizzate fin dalla remota romanità, simboleggiano sia la fecondità (per via dei numerosi semi, che alludono alla rinascita) sia la luce che guiderà i morti nel loro ritorno nel regno dell'Ade.


In Sicilia è viva la tradizione secondo cui sono i defunti a portare regali ai bambini.

Durante la "fiera dei morti", tra riti e celebrazioni, si vendono i dolci che i bambini troveranno ai piedi del letto il 3 novembre.

Perché allora
oggi si celebra Halloween in discoteche fracassone, si evocano streghe e demoni, vampiri e spettri?


Si tratta di un vero e proprio processo di "desacralizzazione" che l'ambiente consumistico e materialista americano sta imponendo da vari anni.

Va ricordato che il neo-protestantesimo americano nega il culto dei santi, lo combatte e lo demonizza.

Nell'Ottocento, dimenticato il rapporto coi santi, obliato il ruolo delle maschere legate alla rievocazione dei defunti, resta un pasticcio neo-stregonesco, un'evocazione ambigua di forze maligne, una moda horror, sulla spinta del romanticismo deteriore.

A tutto questo da almeno 10 anni si è sovrapposto il revival della magia paganeggiante, della stregoneria New Age, dell'occultismo e del satanismo.

È quindi accaduto che una festa cristiana sia diventata pagana e non viceversa.

Non a caso i fondatori della neo-stregoneria inglese ed americana hanno "scippato" alla cristianità la festa di Ognissanti per farne una ricorrenza dei Sabbah.

Si tratta di un'invenzione bella e buona, dato che in nessun testo di magia storicamente corretto risultano rituali magici eseguiti il 1° novembre.


Secondo le tradizioni di moltissimi popoli primitivi, i morti vanno pacificati e mai evocati inutilmente.

Ma alcune zelanti maestrine e capi-condominio fanno a gara a evocare streghe e spettri.

Adesso anche la Sisal ha inventato una lotteria legata ad Halloween.

Per non parlare delle discoteche che lucrano su diavoli, streghe, fantasmi.

Non a caso i satanisti celebrano i loro riti ad Halloween.

La festa così concepita
si configura inconsapevolmente come un sortilegio laico, una sorta di rituale di necromanzia mercantile molto kitsch.

È un folklore da fast food,
condito con salse piccanti e dolciastre e corredato da un mostriciattolo di plastica.


È giusto chiederci: che ne sarà della salute mentale e digestiva dei nostri bambini?

Non sarebbe meglio
mangiare i dolci caserecci di mandorle e recitare "I Sepolcri" di Ugo Foscolo, monumento perenne
alle glorie italiche
?


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