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KAROL WOJTYLA - Le sue Poesie e Prefazione

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2011 17:35
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Post: 3.514
Sesso: Femminile
20/05/2011 15:55


6.

Qualcuno si chinò lungamente su di me.
L'ombra non pesava sull'orlo delle sopracciglia.
Come la luce colma di verde,
come il verde, ma senza sfumature,
un indicibile verde posato su gocce di sangue.

Questo dolce chinarsi, pieno di freschezza e insieme di arsura
che cala dentro di me, eppure mi resta sopra,
anche se passa poco lontano - proprio allora diviene fede
e pienezza.

Questo dolce chinarsi, pieno di freschezza e insieme di arsura
è silenziosa reciprocità.

Chiuso in quella stretta - come a una carezza sul volto
dopo la quale vi è stupore e silenzio, silenzio senza parole
senza nulla comprendere o bilanciare
in quel silenzio sento, sopra di me, il chinarsi di Dio.


7.

Il Signore, quando attecchisce nell'intimo è come un fiore
assetato di caldo sole.
Vieni, dunque, o luce, dalle profondità dell'inesplicabile giorno.
e pósati sulla mia riva.

Ardi, non troppo vicino al cielo
e non troppo lontano.
Ricordati, cuore, di quello sguardo
in cui ti attende tutta l'eternità.

Chìnati, cuore, chìnati, sulla riva,
annebbiata nella profondità degli occhi,
sul fiore inaccessibile,
su una delle rose.


8.

Che senso ha, se scorgo tante cose quando non vedo niente,
quando ormai l'ultimo uccello è sparito oltre l'orizzonte,
quando un'onda l'ha nascosto nel suo cristallo - io scendo ancor più giù,
immergendomi, insieme all'uccello, nel fiotto fresco, cristallino.

Più aguzzo lo sguardo, meno riesco a vedere,
e l'acqua curva sotto il sole, dà un riflesso tanto più vicino
quanto più lontana è l'ombra che dal sole divide la mia vita.

Nell'oscurità dunque vi è tanta luce
quanta vita vi è nella rosa sbocciata,
quanto vi è di Dio che discende
sulle rive dell'anima.


9.

Io stacco piano la luce dalle parole
e raduno i pensieri come un gregge di ombre
e lentamente in tutto immetto il nulla
che attende l'alba della creazione.

Lo faccio per creare uno spazio
alle Tue mani tese
lo faccio per avvicinare
l'eternità in cui Tu possa alitare...

Inappagato dall'unico giorno della creazione
io bramo un nulla crescente,
perché il mio cuore sia disposto al soffio
del Tuo Amore.


10.

Per quest'attimo - colmo di strana morte
che salpa verso l'eterno infinito,
e per un tocco di lontana arsura
che fa languire il profondo giardino.

Si confondono l'attimo e l'eterno
la goccia ha risucchiato il mare -
e un solare silenzio
cala sul fondo dell'estuario.

La vita è forse un'onda di stupore, un'onda più alta della morte?
Fondo del silenzio, insenatura d'estuario - un solitario cuore umano.
Di là veleggiando nel cielo
quando ti sporgi dalla barca
un cinguettìo di fanciulli si mescola
allo stupore.




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