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KAROL WOJTYLA - Le sue Poesie e Prefazione

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2011 17:35
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Sesso: Femminile
03/06/2011 17:35



14.

Io Ti prego Signore, allontanaTi da me
e il mio fallibile pensiero
non porre a repentaglio di tanta debolezza,
non porre a repentaglio di tanta impotenza,

- perché non esiste così grande riconoscenza
che riesca ad abbracciare l’infinità
affinché il cuore abbracci Te
con una striscia rossa solare –

e anche se abbracciasse il mondo intero,
anche se lo accendesse fino al delirio,
e se dessi tutto me stesso –
io so che nulla avrei restituito.

E Tu, ogni giorno, torni a moltiplicare
la mia impotenza
sottomettendo la Tua infinità
al mio fallibile pensiero.


15.

Come potrò esprimere la mia gratitudine al mare per le sue onde
che, quiete, vengono a cercare i miei quotidiani smarrimenti?
Come potrò esprimere la mia gratitudine al sole che non mi ha reso odioso
Il crepuscolo che dalla sera il mattino divide in uno stacco così breve?

Per questa vicinanza che cosa ti darò,
vicinanza che accendi con tale immensità,
come il falò,
come il cuore che in equilibrio rimane –

per questa confidenza che cosa Ti darò,
confidenza che stringi in uno sguardo infantile
e che concludi in una gloria
che nell’ombra, d’ogni tristezza è priva –

E per questa difesa che cosa Ti darò,
la difesa che il giorno non mi lesina.
Tu come puoi, Signore,
fidarTi di uno come me.

Come potrò esprimere la mia gratitudine al mare, per le sue onde
che, quiete, vengono a cercare i miei quotidiani smarrimenti?
Come potrò esprimere la mia gratitudine al sole che non m’ha reso odioso
Il crepuscolo che dalla sera il mattino divide in uno stacco così breve?


16.

O Signore, perdona al mio pensiero che non Ti ama ancora abbastanza,
perdona al mio amore, Signore, ch’è sì terribilmente incatenato al pensiero
che Ti sperde in pensieri freddi come la corrente
e non avvolge in brucianti falò.

Ah, accogli, Signore, l’ammirazione che mi zampilla dal cuore
come zampilla un ruscello dalla fonte –
- il segno che di lì verrà la vampa -
e non respingere, Signore, neanche la tiepida ammirazione
che un giorno colmerai con una pietra ardente sulle labbra –

Non respingere, Signore, la mia ammirazione
che per Te è un nulla, perché Tu Intero sei in Te Stesso,
ma per me, ora, è tutto,
un torrente che rapisce le sue rive
prima di dire la sua nostalgia per gli oceani smisurati.


1944



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