Il Bussar di Dio (2008)

28/12/2008 ............ Il Bussar di Dio

Ed il bussar di Dio non udite.

Persi vi siete nei vostri labirinti
di fantastiche costruzioni ideali
e più non andate
oltre le notturne nebbie d'idee
ch'affollano le vostre pianure
e le cime del pensiero
vi son negate
per sempre.

Eppur i venti degli inferi
soffiano nei vostri incroci
riempiono le vostre strade
scompigliano le vostre case
e voi ne aprite le finestre.

I vostri nomi sorgono urlati
dalle profondità infernali
e voi correte al richiamo.

Sotto i vostri piedi
ormai solo il vuoto baratro
dell'eterna condanna
e non temete
sol perchè non vedete
ancor il demoniaco appoggio
tant'è ch'ancor sorregge i vostri piedi.
Allor che un giorno vedrete
non avreste voluto vedere.

Ancor eppur
v'è innanzi
v'è intorno
è nel passato.
Riempie libri di storia
si dirama nei testi filosofici
artiglia regole d'etica
rinsalda antico odio
intento a lacerar il vivere
d'orribili e false promesse

Ma è vigliaccheria che
occlude i vostri occhi
ritappa le vostre orecchie
tanto che sottostate al terrore
empi e felici.

E non udite il bussar di Dio.

Senza la conversione sincera è questo che ci accade...

Questa poesia sembra il richiamo di un profeta.

Benedetto sia il Signore Gesù che non ci abbandona mai, ma è lì pronto sempre a risollevarci, a farci uscire dai 'buchi' più o meno profondi in cui siamo caduti.

Molto bella, Azar.

Un caro saluto

Aurora