| | | OFFLINE | Post: 3.514 | Sesso: Femminile | |
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21/07/2011 06:53 | |
Il Nulla ti assale
Misteriosa origine di astri
e di lombrichi
il settimo giorno
pure per te
è un sogno.
Il Nulla da ogni parte ti assale,
tu sai di essere la fonte
anche dei virus
e di tarli
e di tignole:
e noi
coscienza di pensarti
senza sapere mai
chi tu sia.
***
Mentre il Verbo infinitamente
risuona dalla tua bocca
e tra voi spira
in vortice unico
Amore:
fuoco
che spezza la circolare Essenza
e per fiamme infinite
si espande,
Tu non puoi
non creare:
esplode
la divina solitudine!
Tu devi
di continuo
colmare gli abissi
salvare dal Nulla
le cose.
***
Anche tu dunque infinitamente
più che l'uomo,
senza quiete:
un sogno ti spinge
a varcare il confine,
un sogno che impazza
e innamora l'universo:
che là
si celebri il banchetto nuziale
passando di mano in mano la coppa
del vino fatto sangue:
ove tu dispari,
e nessuno di noi più dica
solo di << existere >>!
***
Morte non basta,
non vi è soluzione: tua
e nostra frontiera è
il Nulla:
Tu senza posa a creare,
e noi
e le pietre
e i fiumi
e gli astri
a gemere...
***
Eppure, se un attimo
di pensare tu sospendi
se un attimo, dico, appena
il tuo respiro sottrai
fulmineo
il Nulla di nuovo s'inghiotte
l'intero universo
il Nulla
tuo e nostro male.
***
Il Nulla:
tuo necessario limite
nera fonte
di ogni altro male:
tuo dramma
di essere Dio!
***
Tutti e due in veglia
Tutti e due in veglia ogni notte
senza dirci nulla e udendo
solo i rintocchi della torre:
e però tu mi vedi
e io non ti vedo
e non è giusto!
E anche il giorno è notte!
Mentre il cuculo
segna le ore
col canto.
***
Il gioco mi è noto,
non più m'inganni, Amore.
Quando, credendoti inosservato
appena ti sorprendo nel giardino
Tu
ancora più ti celi e fingi
indifferenza
e invece non fai che << ordire >>
per sempre più avvolgermi
nella rete.
***
Groviglio di passioni,
quando non sei
Bellezza che annienta:
il Nulla che annulla
perfino il canto.
***
Ti prego di darmi ali di colomba,
ora che finalmente pare
placarsi l'uragano.
E l'attesa sia appena
una sosta a questo
vagabondare:
insieme godiamo al riparo
dal folle vento.
***
Sogno fontane di acque
fiumi e cascate di acque
e praterie sconfinate ove
la luce danzi col suo
abito di sposa
e un angelo che suoni il flauto
nel silenzio di una dolcissima
aurora...
ma non è che un pallido sogno:
altra
è l'Aurora
che attendo:
pure in timore e tremore...
***
Certo: bellezza m'incanta
e innamora e inni
dolcissimi comporre
vorrei a un fiore, alla viola
che spunta e ammicca
al sole mite
di primavere, quando
il richiamo di te, infinita
Bellezza, rompa il canto
e tutto, tutto
si scolora:
allora
anche la rondine
che già saetta intorno
alla torre, ebbra
di gridi e sempre
più alta, immagine è
del mio emigrare...
***
Ora so perché altro tempo
- dono che più ci invidiano gli angeli -
benignamente mi concedesti:
perché l'estenuante
desiderio di te mi rendesse
meno indegno
e nell'attesa io cantassi
- come non mai -
all'amorosa pazzia:
ora
che ad una ad una si spengono
le fiamme e un pianto segreto
mi ristora
e libera memoria dal rimorso
della colpa più grave
di non essermi lasciato amare.
***
Fammi camminare a testa alta
che tutti dicano: è il suo
amico:
e mai
abbia ad arrossire di te
e vedano tutti
quanto di te
io sia orgoglioso.
***
Ma tu non ami la morte
Tu sei venuto fra noi
per mettere in fuga la morte.
Anche a te la morte fa male
per questo sei amico
di ognuno segnato dal male:
e ogni male tu vuoi
condividere...
***
Solo un abbaglio, o equivoco amaro
- quando non sia stoltezza -
fa dire di te che sei
la << divina Indifferenza >>.
***
Ma tu non ami la morte
Tu sei venuto fra noi
per mettere in fuga la morte.
Anche a te la morte fa male
per questo sei amico
di ognuno segnato dal male:
e ogni male tu vuoi
condividere...
***
Solo un abbaglio, o equivoco amaro
- quando non sia stoltezza -
fa dire di te che sei
la << divina Indifferenza >>.
***
Io non potrò mai dire
che sarà l'innocenza
a darmi ragione:
quando ancor più indulgenza
perfino gioia mi dona
nell'attesa...
***
Non è te che offende
questo mio quotidiano peccare:
solamente me umilia
e avvilisce
e distrugge:
e tu non puoi
non sentirti in pena.
***
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