"Con la Sua forza ci ha creati, con la Sua debolezza è venuto a cercarci" - Angelus 27 marzo 2011

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lazzaro2004
00domenica 27 marzo 2011 16:49

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BE
NEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 27 marzo 2011

Cari fratelli e sorelle!

Questa III Domenica di Quaresima è caratterizzata dal celebre
dialogo di Gesù con la donna Samaritana, raccontato
dall'evangelista Giovanni. La donna si recava tutti i giorni
ad attingere acqua ad un antico pozzo, risalente al patriarca
Giacobbe, e quel giorno vi trovò Gesù, seduto,
"affaticato per il viaggio" (Gv 4,6). Sant'Agostino commenta:
"Non per nulla Gesù si stanca ... La forza di Cristo ti ha creato,
la debolezza di Cristo ti ha ricreato ... Con la sua forza ci ha creati,
con la sua debolezza è venuto a cercarci" (In Ioh. Ev., 15, 2).
La stanchezza di Gesù, segno della sua vera umanità, può essere
vista come un preludio della passione, con la quale Egli ha portato
a compimento l'opera della nostra redenzione. In particolare,
nell'incontro con la Samaritana al pozzo, emerge il tema della "sete" d
i Cristo, che culmina nel grido sulla croce: "Ho sete" (Gv 19,28).
Certamente questa sete, come la stanchezza, ha una base fisica.
Ma Gesù, come dice ancora Agostino, "aveva sete della fede
di quella donna" (In Ioh. Ev. 15, 11), come della fede di tutti noi.
Dio Padre lo ha mandato a saziare la nostra sete di vita eterna,
donandoci il suo amore, ma per farci questo dono Gesù chiede
la nostra fede. L'onnipotenza dell'Amore rispetta sempre la libertà
dell'uomo; bussa al suo cuore e attende con pazienza la sua risposta.

Nell'incontro con la Samaritana risalta in primo piano il simbolo d
ell'acqua, che allude chiaramente al sacramento del Battesimo,
sorgente di vita nuova per la fede nella Grazia di Dio. Questo
Vangelo, infatti, - come ho ricordato nella Catechesi del Mercoledì
delle Ceneri - fa parte dell'antico itinerario di preparazione dei
catecumeni all'iniziazione cristiana, che avveniva nella grande
Veglia della notte di Pasqua. "Chi berrà dell'acqua che io gli darò
-- dice Gesù -- non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che
io gli darò diventerà in lui sorgente d'acqua che zampilla per la vita
eterna" (Gv 4,14). Quest'acqua rappresenta lo Spirito Santo,
il "dono" per eccellenza che Gesù è venuto a portare da parte
di Dio Padre. Chi rinasce dall'acqua e dallo Spirito Santo, cioè
nel Battesimo, entra in una relazione reale con Dio, una relazione
filiale, e può adorarLo "in spirito e verità" (Gv 4,23.24), come rivela
ancora Gesù alla donna Samaritana. Grazie all'incontro con
Gesù Cristo e al dono dello Spirito Santo, la fede dell'uomo giunge
al suo compimento, come risposta alla pienezza della rivelazione di Dio.

Ognuno di noi può immedesimarsi con la donna Samaritana:
Gesù ci aspetta, specialmente in questo tempo di Quaresima,
per parlare al nostro, al mio cuore. Fermiamoci un momento
in silenzio, nella nostra stanza, o in una chiesa, o in un luogo
appartato. Ascoltiamo la sua voce che ci dice: "Se tu conoscessi
il dono di Dio...". Ci aiuti la Vergine Maria a non mancare a questo
appuntamento, da cui dipende la nostra vera felicità.


APPELLO


Di fronte alle notizie, sempre più drammatiche, che provengono
dalla Libia, cresce la mia trepidazione per l'incolumità e la sicurezza
della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della
situazione, attualmente segnata dall'uso delle armi. Nei momenti
di maggiore tensione si fa più urgente l'esigenza di ricorrere
ad ogni mezzo di cui dispone l'azione diplomatica e di sostenere
anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione
fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature.

In questa prospettiva, mentre elevo al Signore la mia preghiera per
un ritorno alla concordia in Libia e nell'intera Regione nordafricana,
rivolgo un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti
hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di
un dialogo, che sospenda l'uso delle armi.

Il mio pensiero si indirizza, infine, alle Autorità ed ai cittadini del Medio
Oriente, dove nei giorni scorsi si sono verificati diversi episodi
di violenza, perché anche là sia privilegiata la via del dialogo e della
riconciliazione nella ricerca di una convivenza giusta e fraterna.


http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2011/documents/hf_ben-...

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