"Sento, dunque sono": un libro racconta le percezioni dei bambini nel grembo materno

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lazzaro2004
00mercoledì 3 agosto 2011 22:48
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Il bambino prima di nascere ha un mondo di sensazioni acustiche,
sapori, movimento. Il libro "Sento, dunque sono", edito da Cantagalli,
racconta queste percezioni dei bimbi nel grembo materno attraverso
saggi di ricercatori internazionali. Quali sono le principali novità?
Debora Donnini lo ha chiesto a Carlo Bellieni, neonatologo,
che ha curato il test:

R. - Sicuramente si retrodata il momento in cui i bambini riescono
a sentire e a provare delle esperienze prima della nascita. Sappiamo
ormai che già dalla metà della gestazione - la gravidanza dura 40 settimane
- e quindi circa dalla 20.ma settimana, i bambini riescono purtroppo
ad avere la possibilità di sentire dolore, ma per fortuna - sempre all'incirca
da quell'età - riescono anche ad avere delle sensazioni buone: ad esempio
quella dell'iniziare ad assaporare i gusti e quindi a formare i proprio
gusti alimentari. La Mannella, dal Texas, ha fatto dei bellissimi studi,
facendo provare a delle donne in gravidanza ad assorbire una dieta,
durante la gravidanza, a base di carote ed ha visto che al momento
del divezzamento, questi bambini ricercavano le pappe a base di carote
rispetto alle altre. Altri studi molto interessanti hanno fatto vedere come,
invece, si abituano ai rumori che sentono prima della nascita. Uno studio
pubblicato su Lancet, qualche anno fa faceva vedere come i bambini
alla nascita erano in grado di riconoscere la sigla del telefilm preferito
della loro mamma e che avevano sentito tante volte prima della nascita.
Oggi sappiamo ormai che riescono anche a distinguere la voce della
mamma dalla voce di una estranea e non solo: la voce di una persona
che parla nella lingua della mamma, dalla voce di una persona che parla
in una lingua diversa da quella della mamma.

D. - Quali sono i consigli che, in base a questo libro e a questi studi,
si possono dare alle donne?

R. - Di essere serene e di godersi la gravidanza, perché la gravidanza
è un momento nel quale si ha la possibilità di scoprire una compagnia
in più. Certe mamme - purtroppo - in gravidanza sono sole, sono tristi:
quando scoprono, magari attraverso l'aiuto di alcuni gruppi, di avere
dentro di sé una compagnia che le vuole bene incondizionatamente,
che la ascolta e che è capace di rispondere con i suoi movimenti,
con i suoi calcetti e con le sue giravolte. Già questa è certamente una
cosa rasserenante per le mamme. Ci sono, per esempio, delle scuole
di educazione prenatale, nelle quali - insieme ad altre mamme
- si fanno dei momenti di contatto con il loro bambino prima della
nascita: si canta, si danza, si fa ginnastica, avendo la coscienza
che questi stimoli arrivano al bambino e sentendo i movimenti
di risposta del bambino. Si può fare anche il massaggio transaddominale:
attraverso la pancia, insieme anche al babbo del bambino, si ha questo
primo contatto che rasserena tutta la coppia.


Radio Vaticana 3 agosto 2011

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