14 ottobre

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Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 14:56

Santa Angadrisma Badessa

14 ottobre

+ 695 circa

Angadrisma visse nel VII secolo nella diocesi di Thérouanne, nella Francia settentrionale. La sua educazione subì il positivo influsso del vescovo, sant'Omero, e del cugino, san Lamberto di Lione, in quel periodo monaco a Fontanelle. Per seguire la vocazione alla vita religiosa, dovette contrastare l'opposizione del padre, che l'aveva promessa in sposa ad un giovane signore, il futuro vescovo di Rouen, sant'Ansberto. Si ammalò di lebbra e fu libera così di ricevere l'abito religioso. Lo stesso giorno la malattia scomparve miracolosamente. La sua vita monacale fu esemplare. Divenne badessa di un convento nei pressi di Beauvais. Parecchi miracoli furono attribuiti alla sua intercessione quando era ancora in vita, tra i quali l'estinzione di un incendio che minacciava il monastero, contrastandolo con l'esposizione delle reliquie del fondatore, sant'Ebrulfo. Angadrisma morì più che ottantenne nel 695 circa. Invocata subito come santa, fu annoverata tra i patroni di Beauvais e invocata contro gli incendi, la siccità e le calamità. (Avvenire)

Martirologio Romano: Presso Beauvais in Neustria, ora in Francia, santa Angadrisma, badessa del monastero fondato da sant’Ebrolfo e chiamato l’Oratorio, perché aveva più luoghi di preghiera, in cui ella senza sosta serviva il Signore.


Santa Angadrisma visse nel VII secolo nella diocesi di Thérouanne, nella Francia settentrionale. La sua educazione subì il positivo influsso del vescovo Sant’Omero e del cugino San Lamberto di Lione, in quel periodo monaco a Fontanelle. Da essi sostenuta nella vocazione alla vita religiosa, dovette però contrastare l’opposizione di suo padre, che l’aveva promessa in sposa ad un giovane signore, il futuro vescovo di Rouen Sant’Ansberto.
Onde evitare le indesiderate nozze, Angadrisma pregò di poter divenire fisicamente meno attraente, ma la sua preghiera ebbe efetti persino esagerati e si ammalò di lebbra. Ciò le permise almeno di essere libera di ricevere l’abito religioso per mano di Sant’Audoeno. Ma da quel giorno la malattia scomparve miracolosamente di colpo.
La sua vita monacale fu a dir poco esemplare ed in seguito divenne badessa di un convento nei pressi di Beauvais. Parecchi miracoli furono attribuiti alla sua intercessione quando era ancora in vita, tra i quali l’estinzione di un incendio che minacciava il monastero contrastandolo cn l’esposizione delle reliquie del fondatore, Sant’Ebrulfo.
Angadrisma morì più che ottantenne nel 695 circa. Invocata subito come santa, fu annoverata tra i patroni di Beauvais ed invocata contro gli incendi, la siccità e le pubbliche calamità. Ripetutamente traslate a causa della distruzione del convento e poi della Rivoluzione Francese, le sue reliquie riposano oggi nella cattedrale.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 14:56

Beata Anna Maria Aranda Riera Vergine e martire

14 ottobre

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Ana María Aranda Riera, fedele laica, nacque il 24 gennaio 1888 a Denia (Alicante), fu battezzata il 26 gennaio 1888 e cresimata il 31 maggio 1895 nella chiesa parrocchiale Nostra Signora dell’Assunzione. Ricevette la prima comunione nella Cappella del Collegio del Sacro Cuore di Gesù delle Suore Carmelitane della Carità a Denia. Per ragioni economiche, nel 1925, la sua famiglia si trasferì a Valencia dove la SdD aderì all’Azione Cattolica partecipò quotidianamente all’Eucaristia e alla recita del rosario. Si dedicò alla catechesi e all’assistenza dei poveri. Fu incarcerata il 28 agosto e offrì la sua vita per Cristo il 14 ottobre 1936 nel Picadero di Paterna. La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l’11 marzo 2001.

Martirologio Romano: Nel villaggio di Picadero de Paterna nel territorio di Valencia in Spagna, beata Anna Maria Aranda Riera, vergine e martire, che, in tempo di persecuzione contro la fede, versò il sangue per Cristo.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 14:57

San Callisto I Papa

14 ottobre - Memoria Facoltativa

m. 222

(Papa dal 217 al 222)
Ebbe molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, un antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul suo conto, presentate però in modo tendenzioso. Vi si legge che, prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un'amnistia, venne inviato ad Anzio. Papa Zeffirino, però, lo richiamò a Roma, affidandogli la cura dei cimiteri della Chiesa. Iniziò così lo scavo del grande sepolcreto lungo la via Appia che porta il suo nome. Alla morte di Zeffirino, Callisto venne eletto papa. Ma il suo pontificato attirò le inimicizie di un'ala della comunità cristiana di Roma che lo accusò, falsamente, di eresia. Il riscatto definitivo su questa figura controversa venne dal suo martirio. Callisto, infatti, fu gettato in un pozzo di Trastevere, forse in una sommossa popolare contro i cristiani nel 222. (Avvenire)

Etimologia: Callisto = il più bello, bellissimo, dal greco

Martirologio Romano: San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemaora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia.

Ascolta da RadioVaticana:
  
Ascolta da RadioRai:
  
Ascolta da RadioMaria:
  

A Roma sono famose le Catacombe di San Callisto, lungo la via Appia. Tra i molti cimiteri sotterranei dell'Urbe, quelle di San Callisto sono le Catacombe più note e più frequentate, celebri soprattutto per la cosiddetta " Cripta dei Papi ".
Ma tra i moltissimi Martiri e i Pontefici deposti ivi questo sepolcreto, inutilmente si cercherebbe il corpo del Santo dal quale le Catacombe lungo la via Appia hanno preso il nome, e che è segnato oggi sul Calendario universale della Chiesa, onorato come " Martire ".
La sorte di questo Santo, Pontefice agli inizi del III secolo, è stata veramente strana. Egli ebbe, ai suoi tempi, molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, cioè di un Antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul conto di San Callisto. Sono, naturalmente, notizie che tendono a farlo apparire riprovevole e quasi odioso.
San Callisto viene detto, per esempio, " uomo industrioso per il male e pieno di risorse per l'errore ". Vi si legge che, prima di diventare Papa, era stato schiavo, frodatore di un padrone troppo ingenuo, finanziere improvvisato e bancarottiere più o meno fraudolento. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati, nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un'amnistia, venne inviato ad Anzio perché - sempre secondo il racconto tendenzioso del suo avversario - il Papa non volle averlo d'intorno. Ma la lunga permanenza ad Anzio dovette riscattare l'antico schiavo dai suoi difetti, se mai ne ebbe, perché un altro Papa, Zeffirino, lo richiamò a Roma, affidando alla sua intraprendenza la cura dei cimiteri della Chiesa. Fu allora che Callisto iniziò lo scavo dei grande sepolcreto lungo la via Appia che doveva portare il suo nome.
Alla morte di Zeffirino, Callisto passò dalla cura dei morti a quella dei vivi, essendo eletto Papa egli stesso. E fu proprio allora, come Papa, che il reduce dalle miniere della Sardegna e dall'" esilio " di Anzio, si attirò le recriminazioni di certi cristiani troppo ligi alla tradizione, troppo rigidi nella morale, troppo retrivi alle novità.
Fu accusato di eresia, nella formulazione del mistero della Trinità, che invece Callisto sosteneva secondo la tradizione ortodossa, confermata poi dai concili. Venne incolpato, inoltre, di scarso zelo mentre, in tempi di rilassatezza, istituì il digiuno delle Quattro Tempora.
Gli fu rimproverato soprattutto il " lassismo ", cioè la scarsa severità disciplinare. Accoglieva infatti nella Chiesa i peccatori pentiti e . cristiani che debolmente avevano difeso la loro fede in tempo di pericolo.
Ma qualsiasi ombra gravasse sulla vita di San Callisto, venne riscattata alla sua morte, che fu morte di Martire, nel 222. Gettato in un pozzo di Trastevere, forse in una sommossa popolare, il suo corpo venne deposto di là dal fiume, lungo la via Aurelia, lontano dalle Catacombe da lui aperte lungo la via Appia, che di San Callisto conservano il nome ma non le reliquie.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 14:59

San Celeste (Celestio) di Metz Vescovo

14 ottobre

Emblema: Bastone pastorale


Il catalogo metrico dei Vescovi di Metz, compilato tra il 776 e il 778 (il più antico reperorio del genere) colloca Celeste al secondo posto, subito dopo il protovescovo Clemente e prima di Felice. Si volle poi precisare che Celeste morì un 14 ottobre, dopo quindici anni di governo: poicheè uno dei suoi successori è documentato nel 346, si deduce che, dando ad ogni episcopato una durata media, Celeste sarebbe stato a capo della Chiesa di Metz alla fine del sec. III o, con maggiore probabilità, all'inizio del IV.
Sepolto, secondo notizie piuttosto incerte, davanti all'ingresso della Cripta di San Clemente, in seguito, a cura di Drogone, il suo corpo fu traslato a Marmoutier, in Alsazia.
La sua festa ricorre il 14 ottobre.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:00

San Domenico Loricato Monaco

14 ottobre

Sec. X

Domenico, camaldolese del X-XI secolo, è detto Loricato perché a scopo di penitenza indossava sempre una specie di camicia di ferro a maglie fitte, detta "lorica". Nato nel territorio di Cagli, nelle Marche, era monaco a Fonte Avellana, quando il suo amico e maestro Pier Damiani lo chiamò a reggere la nuova comunità eremitica della Santissima Trinità alle falde del monte San Vicino. Alla morte, avvenuta nel 1060, il culto si diffuse rapidamente. Il corpo - posto nella chiesa a lui dedicata-, quando nel 1400 il monastero si svuotò fu traslato nella chiesa parrocchiale di Sant'Anna a Frontale (Macerata), dove è venerato. (Avvenire)

Martirologio Romano: A San Severino nelle Marche, san Domenico, detto Loricato per la cintura di ferro di cui si era cinto i fianchi, sacerdote dell’Ordine dei Camaldolesi, che, ordinato per simonia, si fece poi monaco eremita e, discepolo di san Damiano, condusse un’aspra vita di austerità e penitenza.


San Domenico Loricato (X sec.), originario del Cagliese, è venerato nella chiesa parrocchiale di Frontale (MC), dove riposano le sue spoglie.
Monaco camaldolese a Fonte Avellana, fu chiamato dal suo amico e maestro S. Pier Damiani a reggere la nuova comunità eremitica del monastero della Santissima Trinità, da lui fondato alle falde del San Vicino. Fu l'eroe della penitenza, una penitenza inaudita, tutta tesa a mortificare il proprio corpo, al punto da indossare, senza mai toglierla, una specie di camicia di ferro a maglie concatenate, la "lorica", da cui prese il nome.
Morì il 14 ottobre 1060 e il suo culto si diffuse rapidamente dovunque fosse presente una comunità camaldolese.
Il suo corpo fu posto in venerazione nella Chiesa della Santissima Trinità, che tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300 i monaci ricostruirono, dedicandola a lui.
Quando nel 1400 il monastero rimase vuoto, la cura spirituale di Frontale ed il culto di San Domenico furono affidati al clero secolare. Nel 1776 il santo corpo fu traslato a Frontale nella chiesa di S. Anna.
La sua festa si celebra il 14 ottobre.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:00

San Donaziano di Reims Vescovo

14 ottobre

Reims, † 389 ca.

Martirologio Romano: A Bruges nel territorio dell’odierno Belgio, commemorazione di san Donaziano, vescovo di Reims, le cui reliquie si conservano in questa città.


Vi sono perlomeno sei santi che portano questo nome, originari della Francia o dell’Africa, tre di essi sono martiri e tre sono vescovi e fra questi vi è s. Donaziano vescovo di Reims.
Forse è più conosciuto per le opere d’arte che lo raffigurano, che per la sua vita; si sa solo che fu il settimo vescovo di Reims, città della Francia settentrionale, che qualche decennio dopo vide il battesimo di re Clodoveo e l’inizio della conversione al cristianesimo dei Franchi.
Donaziano visse e fu vescovo nel IV secolo, il suo episcopato deve essere stato memorabile, perché è raffigurato sempre con manto solenne, mitria e pastorale; morì nel 389 ca.
Stranamente più che della sua vita, si sa qualcosa delle sue reliquie; le quali nel secolo IX furono date a s. Anscario di Corbie, deposte poi a Thouront, nell’863 esse furono traslate a Bruges, in quel tempo capitale della contea di Fiandra (Belgio).
In questa città si instaurò un diffuso culto per il santo vescovo della Gallia (Francia), al punto che ancora oggi la cattedrale e la diocesi stessa di Bruges, sono poste sotto il nome di s. Donaziano.
La Rivoluzione Francese dissacrante, arrivò anche qui e nel 1799 distrusse la cattedrale; nel 1806 le reliquie furono deposte in una nuova cassa. Il culto per il santo è particolarmente sentito nelle Fiandre, specie a Bruges, perciò si può capire che l’iconografia che lo riguarda è stata prodotta specie in questa città, in cui sorse la “Scuola di Bruges”, scuola che iniziò la grande pittura fiamminga del secolo XV.
E san Donaziano, insieme alla Madonna in trono con il Bambino e san Giorgio che presenta il committente, canonico Van der Paele, è raffigurato nel grande capolavoro del pittore fiammingo Jan van Eyck, questo quadro è conservato appunto nel Museo Comunale delle Belle Arti di Bruges.
In questo ed in altri quadri il santo vescovo, oltre gli attributi tipici della sua dignità vescovile, porta in mano anche una ruota con cinque ceri accesi, in memoria di un prodigio, avvenuto con il suo corpo finito nel fiume. San Donaziano è invocato contro le inondazioni ed i disastri provocati dalle acque.
Il ‘Martirologio Romano’ ed i ‘Propri’ di Reims e Bruges, lo celebrano il 14 ottobre.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:01

San Fortunato di Todi Vescovo

14 ottobre

Martirologio Romano: A Todi in Umbria, san Fortunato, vescovo, che, come riferisce il papa san Gregorio Magno, rifulse di immensa virtù nel prestare assistenza ai malati.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:02

Beato Francesco da Silos Mercedario

14 ottobre

+ 1415

Angelico commendatore del convento mercedario del Santissimo Salvatore nell'isola di Maiorca (Spagna), il Beato Francesco da Silos, fu insigne per la conoscenza della Sacra Scrittura. Governò sapientamente il suo convento e pieno di carità e carismi divini, spirò placidamente nel bacio del Signore l'anno 1415.
L'Ordine lo festeggia il 14 ottobre.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:03

San Gaudenzio (Gaudenzo) di Rimini Vescovo e martire

14 ottobre

Sulla figura di Gaudenzio (o Gaudenzo) esistono tradizioni diverse. Gli elementi comuni lo indicano come originario di Efeso. Giunto a Roma intorno al IV secolo, venne ordinato sacerdote e poi vescovo e quindi inviato dal papa a Rimini per annunciare il Vangelo. Divenuto vescovo della città (probabilmente il proto-vescovo), nell'anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto per condannare Ario; allorché se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri 17 vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una cittadina vicina che dopo questo evento fu chiamata la Cattolica. Tornato a Rimini, attaccò le posizioni ariane. Arrestato, fu strappato dalle mani dei giudici e linciato dai seguaci di Ario, il 14 ottobre del 360. Durante il suo episcopato ordinò diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica. (Avvenire)

Patronato: Rimini

Emblema: Bastone pastorale, Palma

Martirologio Romano: A Rimini, san Gaudenzio, che si ritiene sia stato, in tempo di persecuzione, il primo vescovo di questa città.


Gaudenzo nacque ad Efeso nell’Asia Minore. Giunto a Roma fu battezzato, poi ordinato sacerdote e consacrato vescovo. Inviato a Rimini come pastore, combattè vigorosamente i residui di paganesimo e l'eresia.
Nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto dall’Imperatore Costanzo II, appositamente convocato per condannare Ario; allorchè se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri diciassette vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una piccola cittadina vicina e che dopo questo evento fu chiamata la Cattolica. Rientrato a Rimini, attaccò apertamente le posizioni ariane. Arrestato dal preside dell'imperatore Costanzo, fu strappato dalle mani dei giudici e linciato dai seguaci di Ario, il 14 ottobre del 360. Durante il suo episcopato ordinò Diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica.
San Gaudenzio - il cui culto è comunque molto antico - è il patrono di Rimini e festeggiato il 14 ottobre.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:03

Beato Giacomo Laigneau de Langellerie Martire

14 ottobre

Martirologio Romano: Ad Angers in Francia, beato Giacomo Laigneau de Langellerie, sacerdote e martire, che, durante la rivoluzione francese, fu ghigliottinato per il suo sacerdozio.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:04

Santi Lupulo e Modesto Martiri a Capua

14 ottobre

Martirologio Romano: A Capua in Campania, san Lùpulo, martire.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:05

Santa Manechilde Vergine

14 ottobre

Martirologio Romano: Nel territorio di Châlons nella Champagne in Francia, santa Manechilde, vergine.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:05

Beato Romano (Roman) Lysko Sacerdote e martire

14 ottobre

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Horodok, Ucraina, 14 agosto 1914 – Lviv (Leopoli), Ucraina, 14 ottobre 1949

Martirologio Romano: A Leopoli in Ucraina, beato Romano Lysko, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la fede, seguendo costantemente le orme di Cristo, giunse per sua grazia al regno dei cieli.


Roman Lysko nacque il 14 agosto 1914 ad Horodok, nei pressi di Lviv (Leopoli). Piplomato all’Accademia teologica di Lviv, trascorse la sua gioventù con sua moglie al servizio dei giovani. E’ cosa comune nelle Chiese Orientali cattoliche che dei giovani sposati possano essere ordinati sacerdoti. Così avvenne anche per Roman, che il 28 agosto 1941 ricevette l’ordinazione presbiterale per mano del metropolita Sheptytsky, divenendo così sacerdote diocesano dell’Arcieparchia di Lviv degli Ucraini.
Il 9 settembre fu arrestato dal NKVD ed imprigionato a Lviv. Dei testimoni oculari raccontarono che, dopo essere stato torturato, il giovane padre intonò dei salmi con la sua voce possente e venne inseguito murato vivo. Il 14 ottobre 1949 è considerata la data ufficiale della sua morte.
Roman Lysko fu beatificato da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.


Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:06

Beati Stanislao Mysakowski e Francesco Roslaniec Sacerdoti e martiri

14 ottobre

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+ Dachau, Germania, 14 ottobre 1942

Stanislaw Mysakowski, sacerdote della diocesi di Lublin nato a Wojsławice in Polonia il 14 settembre 1896, e Franciszek Roslaniec, sacerdote della diocesi di Radom nato a Wyśmierzyce in Polonia il 19 dicembre 1889, condivisero il martirio in odio alla fede perpetrato dai nazisti nel campo di concentramento di Dachau. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 elevò agli onori degli altari ben 108 vittime della medesima persecuzione nazista, tra i quali questi due sacerdoti.

Martirologio Romano: Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beati Stanislao Mysakowski e Francesco Roslaniec, sacerdoti e martiri, che, durante l’occupazione della Polonia in tempo di guerra da parte di nemici di Dio e della dignità umana, subirono il martirio in una camera a gas.



Stellina788
00martedì 12 ottobre 2010 15:07

San Venanzio di Luni

14 ottobre

Martirologio Romano: A Luni in Liguria, commemorazione di san Venanzio, vescovo, che ebbe particolare cura del clero e dei monaci e fu amico stimato del papa san Gregorio Magno.



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