15 gennaio

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:50

Sant' Ableberto (Emeberto) Vescovo

15 gennaio

Martirologio Romano: Ad Ham nel Brabante, nell’odierna Olanda, sant’Ableberto o Emeberto, vescovo di Cambrai.





scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:50

Beato Angelo da Gualdo Tadino Eremita

15 gennaio

Martirologio Romano: In territorio di Gualdo Tadino sempre in Umbria, beato Angelo, eremita.




scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:51

Sant' Arnoldo Janssen Fondatore

15 gennaio

Goch (Münster - Germania), 5 novembre 1837 - Steyl (Olanda), 15 gennaio 1909

Arnold Janssen, prete e insegnante tedesco, iniziò nel 1873 un'attività di apostolato missionario dapprima fondando un mensile, il "Piccolo Messaggero del Sacro Cuore di Gesù", poi nel 1875 la Società del Verbo Divino (Verbiti). A causa delle leggi anticattoliche bismarckiane (Kulturkampf) la casa madre sorse a Steyl, in Olanda. La prima missione fu nella Cina meridionale, ma presto i Verbiti si diffusero in tutti i continenti. Nacquero anche un ramo femminile, le Serve dello Spirito Santo e uno contemplativo, le Serve dello Spirito Santo dell'Adorazione perpetua. «Dinanzi alla luce del Verbo e allo Spirito della grazia recedano le tenebre del peccato e la notte del paganesimo. E il Cuore di Gesù viva nel cuore degli uomini», è la preghiera che il fondatore faceva recitare al termine di ogni riunione. Janssen - morto a Steyl nel 1909 a 72 anni - è stato canonizzato il 5 ottobre 2003 insieme a uno dei primi Verbiti, l'altoatesino Josef Freinademetz, morto in Cina 13 giorni dopo di lui, e a Daniele Comboni. (Avvenire)

Etimologia: Arnoldo = potente come aquila, dall'antico tedesco

Martirologio Romano: Nel villaggio di Steyl in Olanda, sant’Arnoldo Janssen, sacerdote, che fondò la Società del Verbo Divino per diffondere la fede nelle missioni.


Papa Giovanni Paolo II ha canonizzato il 5 ottobre 2003, in Piazza S. Pietro in Roma, tre grandi santi apostoli missionari del XIX secolo; il vescovo Daniele Comboni, Josef Freinademetz missionario in Cina e Arnold Janssen fondatore di Congregazioni Missionarie, del quale parliamo in questa scheda.
Arnold Janssen nacque il 5 novembre 1837 a Goch (Münster) in Germania, secondogenito degli undici figli di Gerardo Janssen e Anna Caterina Wellesen, genitori di profonda fede cattolica. Studiò nel collegio vescovile agostiniano di Gaesdonk, nel collegio Borromeo di Münster e all’Università di Bonn; nel 1859 entrò nel seminario maggiore di Münster e il 15 agosto del 1861 fu ordinato sacerdote.
Iniziò il suo apostolato come insegnante nella scuola secondaria di Bocholt dove fu maestro esigente ma giusto; essendo molto devoto al Sacro Cuore di Gesù, venne nominato direttore diocesano dell’Apostolato della Preghiera, dove ebbe l’opportunità di contattare anche cristiani di altre confessioni; nell’ottobre 1873 accettò l’incarico di rettore del convento delle Orsoline in Kempen, che gli lasciava abbastanza tempo libero per le altre attività di apostolato.
Man mano maturava in lui la convinzione che la Chiesa tedesca doveva prendere coscienza della propria responsabilità missionaria, cioè andare incontro alle necessità spirituali delle persone oltre i confini delle proprie diocesi, nel contesto della missione universale della Chiesa.
Nel 1873 lasciò l’insegnamento e fondò un periodico mensile il cui primo numero uscì nel gennaio 1874 con il titolo di “Piccolo Messaggero del Cuore di Gesù” per informare i fedeli sui bisogni delle missioni in patria e all’estero.
In quegli anni la Germania attraversava un periodo di contrapposizioni tra il governo, che voleva mettere tutti gli aspetti ecclesiastici sotto il dominio del potere civile e la Chiesa tedesca che si opponeva, ciò portò all’espulsione e anche alla prigionia di sacerdoti e vescovi, subendo le leggi anti-cattoliche derivanti dalla “Kulturkampf” (lotta per la cultura) di Bismarck.
Arnold Janssen pensò che questi sacerdoti potessero essere inviati in missione o perlomeno aiutare nella formazione di missionari, tenendo presente che in Germania mancava un Centro che avesse questo scopo.
Il tempo passava e nessuno prendeva quest’iniziativa, allora Arnold Janssen consigliato e sostenuto dal vescovo di Hong-Kong mons. Raimondi e dal parroco von Essen dalle idee missionarie, capì che la persona adatta era proprio lui e che il Signore lo chiamava a quest’opera, avvalendosi anche del periodico che dirigeva e pubblicava, con il quale prese a raccogliere fondi monetari.
Non potendo fondare una Congregazione in Germania a causa della “Kulturkampf” in vigore, si spostò in Olanda, accolto benevolmente dal parroco di Tegelen e con l’approvazione del vescovo di Roermond; il 16 giugno 1875 acquistò a Steyl una casa, che divenne il centro della nuova fondazione della Congregazione del Verbo Divino, inaugurata l’8 settembre 1875, così iniziò la formazione dei missionari.
Gli edifici si moltiplicarono e nel mezzo sorse la chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo, inoltre si mise in moto la tipografia missionaria, che stampava migliaia di copie del “Piccolo Messaggero del Cuore di Gesù” ed il “Calendario di S. Michele” per la propaganda missionaria.
Nel 1878 entrarono i primi tre fratelli laici e il 2 marzo 1879 partirono i primi due missionari per la Cina, G. B. Anzer e Josef Freinademetz (1852-1909) della diocesi di Bressanone, che come detto all’inizio, quest’ultimo sarà canonizzato insieme al fondatore.
Iniziò con l’attività missionaria dei ‘Verbiti’ nello Shantung meridionale, prima missione della nuova Congregazione “Società del Verbo Divino”, approvata prima dal vescovo di Roermond e poi dalla Santa Sede il 25 gennaio 1901.
Intanto la Congregazione cresceva con gran numero di fratelli collaboratori (non previsti inizialmente) e di studenti aspiranti missionari; nel 1885 Arnold Janssen fu nominato primo Superiore generale.
Sorsero nuove Case: il Collegio di S. Raffaele a Roma nel 1888 per preparare gli insegnanti della Società; S. Gabriele a Mödling presso Vienna nel 1889; S. Croce in Slesia nel 1892; S. Vendelino nella Saar (1898); S. Ruperto a Biscofshofen presso Salisburgo nel 1906; e a Techny (Chicago).
Fra i volontari che aiutavano nelle Case, vi erano parecchie donne, che dopo un certo tempo al servizio della Società del Verbo Divino, espressero il desiderio di diventare delle religiose consacrate; allora padre Arnold Janssen, convinto dell’importanza della donna nelle terre di missione, fondò l’8 dicembre 1889 la Congregazione delle “Serve dello Spirito Santo”, la cui Regola venne approvata nel 1893 dal vescovo di Roermond; le prime suore partirono per l’Argentina nel 1895.
Il fervoroso fondatore non si fermò qui; affinché l’attività missionaria fosse sostenuta dalla preghiera di anime consacrate a tale scopo, scelse alcune suore adatte e fondò nel 1890 una Congregazione di clausura: le “Serve dello Spirito Santo dell’Adorazione Perpetua” con lo scopo specifico di adorazione ininterrotta al Santissimo Sacramento e la preghiera incessante per la Chiesa e per le altre due Congregazioni missionarie.
Nel venticinquesimo delle fondazioni i membri delle Comunità erano 208 sacerdoti, 549 fratelli, 190 suore, 99 studenti di teologia, 731 studenti delle classi inferiori.
Nel luglio 1907 papa s. Pio X volle dimostrare ad Arnold Janssen la sua personale riconoscenza e quella della Chiesa dicendogli: “ Io ti ringrazio ed ora voglio benedirti, figlio carissimo”.
Nei 34 anni che guidò le sue Opere, le nuove fondazioni si diffusero in Cina, Africa, Nuova Guinea, Giappone, America Latina; insistette che i suoi missionari fossero educati nelle scienze sociali, in modo che potessero studiare sistematicamente le culture e le lingue di altre nazioni, così da apprezzare la ricchezza culturale della popolazione con la quale dovevano lavorare.
La sua vita fu una permanente ricerca della volontà di Dio, di fiducia nella Divina Provvidenza e di duro lavoro; volle intitolare la sua fondazione al Verbo Divino, memore della predilezione dei pii genitori verso il prologo del Vangelo di S. Giovanni “In principio era il Verbo…”, che veniva recitato ogni sera in famiglia.
Al termine di ogni riunione dei suoi figli volle far recitare questa preghiera: “Dinanzi alla luce del Verbo e alla Spirito della grazia, recedano le tenebre del peccato e la notte del paganesimo. Ed il Cuore di Gesù viva nel cuore degli uomini”.
Come tutti i fondatori anche Arnold Janssen conobbe le difficoltà, che nel suo caso provenivano proprio dai vescovi tedeschi, i quali erano allarmati dall’aumento dei giovani che si votavano all’ideale missionario, confluendo nella “Società del Verbo Divino”, con il pericolo reale della diminuzione delle vocazioni per il clero diocesano.
La sua saggezza e spiritualità riuscì a trovare la mediazione giusta per le necessità ambedue prioritarie, dell’apostolato interno e di quello missionario, perché la parola di Cristo: “Andate in tutto il mondo e predicate!” deve essere eseguita.
Il venerato fondatore morì a Steyl in Olanda il 15 gennaio 1909; la causa per la beatificazione fu introdotta il 10 luglio 1942. È stato beatificato da papa Paolo VI il 19 ottobre 1975, insieme al suo primo missionario verbita Josef Freinademetz, morto 13 giorni dopo di lui in Cina, con il quale è stato poi anche canonizzato nel 2003.


scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:53

Sant' Arsenio di Reggio Calabria Eremita

15 gennaio

m. 15 gennaio 904

Martirologio Romano: Ad Armo vicino a Reggio Calabria, sant’Arsenio, eremita, che rifulse per la preghiera e per l’austerità di vita.


Le sue vicende sono conosciute attraverso la Vitadi s. Elia Speleota, anch'egli di Reggio, il qualene fu prima discepolo e poi compagno inseparabilefino alla morte. A. nacque nel primo trentenniodel sec. IX e all'età di quindici anni abbracciò leforme del severo ascetismo calabro-greco, che caratterizza la vita monastica del sec. IX in Calabria:amore della solitudine, durezza di vita improntataagli esercizi della mortificazione più estenuante, di-giuni e astinenze prolungate, preghiera assidua econtemplazione. Contrariamente a quel che si notanei monaci bizantini coevi, che sono quasi sempredei laici anacoreti, Arsenio ricevette gli ordini sacerdotali e nel suo ritiro non si allontanò molto dallapropria città. Nella solitudine alternava la preghiera al lavoro manuale, vivendo con i proventi delleproprie fatiche.
Un giovane di nome Elia, sentendosi chiamatoalla vita monastica, fu inviato a lui da un santomonaco romano, Ignazio; Arsenio stesso gli recise lachioma, gli fece indossare l'abito della penitenza ese lo tenne con sé fino alla morte come figliuolocarissimo più che come confratello.
Animati da quello spirito d'irrequietezza, checaratterizza l'ascesi calabro-greca del tempo, essi sistabilirono prima presso la chiesa di S. Lucia diPendino, a brevissima distanza da Reggio. Ma qui,per le pretese di un prete del duomo che avevausurpato il campicello da essi coltivato per il proprio sostentamento, dovettero ricorrere al tribunaledello stratega bizantino; la petizione, però, si risolse in un'altra ingiustizia, perché lo stratega,richiamato al suo dovere da Elia, reagì violente-mente fino a percuotere a sangue il santo monaco.A. allora, gli predisse la morte imminente, che locolse dopo tre giorni.
I due monaci, allontanatisi da S. Lucia di Pendino, si rifugiarono presso la chiesa di S. Eustraziodi Armo, a sud-est di Reggio. Qui Arsenio fu arricchitodel dono di discernimento degli spiriti per cui talora conosciuta, durante la celebrazione della Messa, l'indegnità di qualche anima, la esortava apurificarsi prima di accostarsi alla Mensa Eucaristica. Tra gli altri, ammonì un ricco mercante dischiavi perché smettesse quel turpe commercio; maquesti, trascurato l'avvertimento, poco dopo morìe la vedova offrì al santo monaco delle elemosine,affinché celebrasse in suffragio dello sposo il Sacrificio. Ma durante la celebrazione, mentre Arseniostava per pronunziare il nome del mercante, unangelo gli tirò due volte la veste e gli impose ilsilenzio. Egli capì allora che nessun suffragio avrebbe potuto giovare a quell'infelice e, scrupolosamente, restituì alla vedova le elemosine ricevute. Viceversa seppe, per rivelazione, della misericordia usatada Dio all'anima di un povero, per il quale egliaveva celebrato la Messa. Usava, quindi, il santoripetere ai fedeli che i peccati leggeri sono comela paglia e il fieno, che si distruggono facilmente,mentre quelli mortali sono come il ferro e il piom-bo, che pesano molto e difficilmente si distruggono.
Mentre Arsenio ed Elia dimoravano ad Armo previdero le incursioni dei Saraceni: essi passarono,perciò, prima in Sicilia e poi in Grecia. Qui dimorarono per otto anni in una torre presso Patrasso,edificando il popolo con l'esempio della loro vitasantissima, con la parola ardente e coi frequentimiracoli. Quando si decisero a ritornare in Calabria, il vescovo, il clero e il popolo della città vi siopposero decisamente e il vescovo non si peritòdi accusarli di furto e di farli gettare in prigione,pur di impedire il loro allontanamento: essi, però,riuscirono ugualmente a fuggire e a ritornare adArmo. Lì ricevettero la visita di un altro austeroasceta, s. Elia di Enna, che rivelò al suo omonimodi Reggio i doni straordinari di cui Dio avevaornato l'anima di Arsenio: quest'ultimo, poco tempodopo, sfinito dalle mortificazioni più che dall'età,passò serenamente al Signore e fu sepolto nellachiesa di S. Eustrazio. Il popolo lo ebbe in granvenerazione e lo acclamò santo. La sua morteavvenne probabilmente il 15 gennaio del 904, cioèdopo due anni dalla caduta di Taormina, che resegli Arabi padroni di tutta la Sicilia. Meno probabile sembra la data del 928, attestata dal Rodotà;certamente errata quella del 995, ricordata daDomenico Martire, dato che lo Speleota, il qualesopravvisse di molto ad Arsenio, morì nel 960. Elia stessoraccontò ai suoi discepoli che, dopo diversi annidalla morte di Arsenio, i Saraceni raggiunsero Armo escoperchiarono la sua tomba, sperando di trovarviun tesoro. Delusi, vollero bruciare il corpo delsanto, ma, prodigiosamente, non riuscirono adaccendere il fuoco.




scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:54

San Bonito di Clermont Vescovo

15 gennaio

Martirologio Romano: A Lione in Francia, transito di san Bonito, vescovo di Clermont-Ferrand, che, da prefetto di Marsiglia fu elevato all’episcopato dopo suo fratello sant’Avíto; lasciato tale incarico dieci anni più tardi, visse nel cenobio di Manglieu; morì a Lione, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.




scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:56

San Botonto Martire

15 gennaio

m. Roma, 303 circa

Il 28 dicembre 1841 a Roma nella via Nomentana vennero rinvenuti i resti di un fanciullo e di altri sette martiri con una ampolla di sangue. L'iscrizione sepolcrale indica il suo nome così: “Botonto qui vixit annis III. Mensibus II. in pace.” [Botonto, che visse tre anni e due mesi, (è qui ) nella pace]. Il martirio risale all'epoca della persecuzione di Diocleziano, nel 303 circa. Per concessione di papa Gregorio XVI, le reliquie del martire vennero donate al re Carlo Alberto di Savoia, che ne decise la solenne collocazione nella chiesa del convento torinese del Monte dei Cappuccini il 15 gennaio 1843.

Emblema: Palma


A Torino, vicino alla celebre chiesa della Gran Madre di Dio costruita in occasione del rientro in patria del re Vittorio Emanuele I dall’esilio, sorge il complesso del Monte dei Cappuccini, una delle odierne immagini simbolo della città, formato dall’omonimo convento e dalla chiesa di Santa Maria al Monte.
Al suo interno, sotto la mensa dell’altere laterale di destra dedicato a San Francesco, sono conservate le reliquie del piccolo martire romano Botonto, avvolte in un simulacro di cera opera di Luigi Cantù ed ornate da abiti nobiliari.
La vicenda di questo bambino invece è purtroppo avvolta dal mistero.
Il 28 dicembre 1841 a Roma sulla via Nomentana, vicino a l cimitero di Sant’Agnese, vennero rinvenuti i suoi resti e quelli di altri sette martiri con una ampolla di sangue.L'iscrizione sepolcrale indica il suo nome così: “Botonto qui vixit annis III. Mensibus II. in pace.” [Botonto, che visse tre anni e due mesi, (è qui ) nella pace]. Il martirio risalirebbe dunque all’epoca della persecuzione di Diocleziano, cioè al 303 circa.Il nome “Botontòs”, che significa pastore oppure esclamante, ed il tipo di sepoltura rivelerebbero l’appartenenza del piccolo martire ad una nobile famiglia di origine greca.Per concessione di papa Gregorio XVI, le reliquie del martire vennero donate al re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia. Questi ne decise la solenne traslazione nella chiesa del convento torinese del Monte dei Cappuccini, che avvenne il 15 gennaio 1843. Ad accogliere le gloriose reliquie si mobilitò una grande folla ed un lungo corteo di Cappuccini scese dal convento alla vicina chiesa della Gran Madre.





scri789
00domenica 16 gennaio 2011 08:56

San Ceolwulf Re di Northumbria

15 gennaio

+ Lindisfarne, Inghilterra, 760/764


Osric, figlio di Cuthe, re di Northumbria, alla sua morte designò a succedergli il fratello Ceolwulf che, pro­babilmente, durante il suo regno aveva vissuto in un monastero senza tentare di insidiargli il trono. Il nuovo re favorì lo sviluppo della Chiesa, sceglien­do buoni prelati per le nuove diocesi e dando egli stesso esempio di vita cristianamente fervorosa. Si­meone di Durham fissa al 729 la data della sua in­coronazione che, invece, dal Saxon Chronicle è po­sta al 731 : in quest'anno, però, secondo il conti­nuatore di Beda, si ebbe un'insurrezione e il re, de­posto, fu costretto a subire la tonsura. Liberato, Ceolwulf dopo qualche tempo abdicò spontaneamente e si fe­ce monaco a Lindisfarne (737), dove morì pieno di meriti nel 760 (secondo Fiorenzo di Worchester) o nel 764 (secondo Simeone di Durham). Il suo corpo dopo qualche tempo fu traslato a Norham a cura del vescovo Ecgred, a eccezione del cranio che fu portato a Durham nella chiesa di S. Cutberto; la sua festa si celebra il 15 genn.
A quanto sembra, Ceolwulf ebbe una buona cultura scritturistica : è a lui (gloriosissimo regi Ceoluulfo) che Beda dedicò la sua Historia Ecclesiastica, rite­nendo che la storia dovesse essere maestra di vita, specie per un re.




scri789
00domenica 16 gennaio 2011 09:13

15 gennaio

91033 > San Cosma il Melode Vescovo di Mayuma 15 gennaio

93936 >
San Diego de Soto Martire mercedario 15 gennaio

37800 >
Sant' Efisio di Cagliari Martire 15 gennaio

90873 >
San Francesco Fernandez de Capillas Domenicano, martire 15 gennaio MR

91770 >
Beato Giacomo l'Elemosiniere Terziario 15 gennaio MR

90993 >
San Giovanni Calibita 15 gennaio MR

91036 >
Sant' Ita (Ida) Vergine 15 gennaio MR

37810 >
San Malardo di Chartres Vescovo 15 gennaio MR

37850 >
San Mauro Monaco 15 gennaio MR

90337 >
Beato Nicola Gross Martire 15 gennaio MR

37840 >
Beato Pietro di Castelnau Sacerdote certosino, martire 15 gennaio MR

37770 >
San Probo di Rieti Vescovo 15 gennaio MR

37950 >
San Romedio Eremita 15 gennaio MR

93671 >
San Sawyl Felyn Re di Dyfed 15 gennaio

37760 >
Santa Secondina di Anagni Martire 15 gennaio MR

37780 >
Santa Tarsicia Martire venerata a Rodez 15 gennaio MR

91863 >
Vergine dei Poveri di Banneux 15 gennaio

38050 >
San Viatore di Bergamo Vescovo 15 gennaio

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com