15 novembre

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scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:24

Sant' Alberto Magno Vescovo e dottore della Chiesa

15 novembre - Memoria Facoltativa

Lauingen (Baviera), 1206 circa - Colonia, 15 novembre 1280

Alberto, filosofo e teologo, assiduo ricercatore dell'incontro fra la scienza e la fede. Domenicano, dottore della scolastica, insegnò nelle più celebri cattedre del suo tempo e a Parigi ebbe come suo discepolo San Tommaso d'Aquino. Vescovo di Ratisbona per due anni (1260-1262), fu promotore di pace della vita civica e sociale. (Mess. Rom.)

Patronato: Scienziati

Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Sant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.

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Alberto, della nobile famiglia Bollstadt, prese ancora giovanissimo l’Abito dei Predicatori dalle mani del Beato Giordano di Sassonia, immediato successore del Santo Patriarca Domenico. Dopo aver trionfato nel mondo, al giovane studente sembrò ostacolo insormontabile le difficoltà che incontrava nello studio della Teologia, e fu tentato di fuggire dalla casa del Signore. La Madonna, però, di cui era devotissimo, lo animò a perseverare, rassenerandolo nei suoi timori, dicendogli: “Attendi allo studio della sapienza e affinché non ti avvenga di vacillare nella fede, sul declinare della vita ogni arte di sillogizzare ti sarà tolta”. Sotto la tutela della Celeste Madre, Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, sì da essere acclamato Dottore universale e meritare il titolo di Grande, ancor quando era in vita. Insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari Studi Domenicani di Germania, soprattutto in quello di Colonia, da lui fondato, dove ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d’Aquino, di cui profetizzò la grandezza. Fu Provinciale di Germania e, nel 1260, Vescovo di Ratisbona, alla cui sede rinunziò per darsi di nuovo all’insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero di pace in mezzo ai popoli, e al Concilio di Lione portò il contributo della sua sapienza per l’unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280, consumato dalla divina carità. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle scienze naturali.





scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:24

Sant' Alonso (Alfonso) Rodriguez Gesuita, martire

15 novembre

Zamora (Spagna) 10 marzo 1599 – Caaró, Rio de La Plata, 15 novembre 1628

Etimologia: Alfonso = valoroso e nobile, dal gotico

Martirologio Romano: In località Caaró in Paraguay, santi Rocco González e Alfonso Rodríguez, sacerdoti della Compagnia di Gesù e martiri, che avvicinarono a Cristo le diseredate popolazioni indigene fondando i villaggi chiamati reducciones, nei quali il lavoro e la vita sociale si coniugavano liberamente con i valori del cristianesimo, e furono per questo uccisi in un agguato dal sicario di uno stregone.


Caso raro se non unico nella agiografia della Chiesa Cattolica, esistono due santi con nome e cognome uguali Alfonso (Alonso) Rodriguez e per di più entrambi gesuiti e contemporanei del XVII secolo, quello che li distingue e che il s. Alfonso Rodriguez di cui parliamo è un martire e l’altro no.
Padre Alonso Rodriguez nacque a Zamora (Spagna) il 10 marzo 1599 e fece il noviziato a Villa Garcia (Valladolid); destinato alle Missioni in Paraguay salpò da Lisbona il 4 novembre 1616 e sbarcò a Buenos Aires il 15 febbraio 1617.
Uomo di grande giudizio e prudenza, capace d’insegnare, fu considerato dal suo superiore Mastrilli uomo di governo; fu il primo gesuita ad apprendere il “guaycurù”, l’ostico e difficile idioma degli Indios locali.
La sua vicenda di apostolato missionario e il fulgido martirio, s’inquadrano nella particolare situazione delle “riduzioni” iniziate dal gesuita M. di Lorenzana, all’inizio del ‘600 in Paraguay ed Uruguay.
Le “riduzioni” erano villaggi indigeni nei quali i Gesuiti riunirono gli Indios che vivevano sparsi e nomadi, insegnando loro a lavorare stabilmente, per convertirli al cristianesimo e avviarli alla vita civile; la prima di queste “riduzioni” della vasta zona del Rio de La Plata, fu quella di S. Ignazio Guassù (S. Ignazio il Grande).
Ma questo benemerito progetto di lavoro sociale e di promozione umana, incontrò l’ostilità degli avidi ‘commendatori’, che per i loro interessi terrieri, sequestravano le terre degli Indios, con l’appoggio di parte del governo coloniale; i missionari gesuiti furono gli strenui difensori delle “riduzioni” e degli emarginati indios
Gli sforzi missionari dei Gesuiti in quelle zone ancora vergini dell’Uruguay e Paraguay e l’istituzione delle “riduzioni”, furono magistralmente rappresentati nel famoso film “Mission”.
Padre Alfonso Rodriguez affiancò padre Rocco Gonzalez de Santa Cruz paraguyano e incaricato del funzionamento delle “riduzioni”, il quale nel 1614 spinse le sue missioni apostoliche attraverso le regioni selvagge del Paranà e dell’Uruguay, fino allora inesplorate, continuando a fondare altre “riduzioni”, dedicandosi ‘tutto a tutti’, battezzando grandi e piccoli, amministrando i Sacramenti.
Ma gli stregoni delle tribù, ovviamente non gradivano la presenza dei missionari e uno di questi di nome Niezú, fingendo di accondiscendere alle ragioni dei missionari, preparò invece una congiura per distruggere le “riduzioni”, che erano viste da lui come il fumo negli occhi.
Padre Rocco Gonzalez de Santa Cruz aveva il 15 agosto 1628, fondata per i 400 Indi del Yjuì la “riduzione” dell’Assunzione, chiamando a dirigerla padre Juan del Castillo gesuita spagnolo, poi proseguì con la collaborazione di padre Alfonso Rodriguez a lavorare per gli Indios, progettando una nuova “riduzione” nel Caaró, allora all’estremo confine dell’Uruguay, oggi nel Brasile e il mattino del 15 novembre 1628 celebrò la Messa su un altare improvvisato, dopo il ringraziamento si misero a lavorare per erigere gli edifici in legno, dirigendo il folto gruppo di Indios.
Mentre erano chini ad attaccare il batacchio della campana per l’erigenda chiesa, uno dei congiurati colpì alla testa con una mazza di pietra uccidendolo, padre Rocco Gonzalez e poi altri uccisero allo stesso modo anche il confratello Alfonso Rodriguez.
Due giorni dopo, il 17 novembre, mentre leggeva il breviario nella sua “riduzione”, anche padre Juan del Castillo, circondato da un gruppo di Indios fu trascinato nei boschi e poi ammazzato a colpi di scure.
Degni figli di S. Ignazio, i tre martiri del Rio de La Plata, furono beatificati da papa Pio XI il 28 gennaio 1934 e poi canonizzati da papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 1988 ad Asunción in Paraguay.
S. Alonso Rodriguez è celebrato insieme a s. Rocco Gonzalez il 15 novembre, s. Juan del Castillo il 17 novembre.





scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:25

Beato Caio di Corea Martire in Giappone

15 novembre

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Corea, 1571 – Nagasaki, Giappone, 15 novembre 1624

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Nagasaki in Giappone, beato Caio Coreano, martire, che, catechista fu dato al rogo per aver confessato Cristo.


Il Beato Caio, nonostante il nome tipicamente latino che potrebbe trarre in inganno, è il primo martire cristiano di nazionalità coreana. Nato appunto in questo paese dell’Estremo Oriente nel 1571, quando ancora in quella terra non era ancora penetrato il cristianesimo, avendo una naturale inclinazione alla vita soprannaturale, si diede alla vita eremita in una grotta. Quando i giapponesi invasero la Corea, Caio venne fatto prigioniero ed imbarcato. Un naufragio lo condusse provvidenzialmente nella casa di un neofita cristiano, il quale pensò di condurlo dai missionari gesuiti nella diocesi di Funai.
Grazie ad essi Caio conobbe la vera fede, ricevette il battesimo e divenne appassionato e zelante catechista, aiutante dei missionari, infermiere dei lebbrosi, tanto da meritarsi l’appellativo di “piccolo apostolo”. Quando però infuriò nuovamente in Giappone una persecuzione anticristiana, Caio fu arrestato e gli fu ingiunto di non spiegare più i libri sacri ai neofiti. Il catechista coreano rispose però con convinzione che non avrebbe potuto rinnegare la sua fede per acconsentire alle loro richieste, siccome bisogna obbedire prima a Dio che agli uomini.
Fu allora condannato a morte e la sentenza fu eseguita a Nagasaki il 15 novembre 1624. Legato con una leggera cordicella al braccio sinistro, Caio fu posto vicino ad un braciere che lo ustionò lentamente, senza arderlo. Morì così tra i più terribili tormenti, ringraziando il Signore di averlo condotto dalla Corea al martirio di Nagasaki, ma in pieno possesso di quella verità per la quale era giusto soffrire e bello donare la vita.
Caio fu beatificato dal pontefice Pio IX il 7 maggio 1867 con altri 204 martiri in terra giapponese di varie nazionalità ed è ancora oggi in attesa di canonizzazione.




scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:25

San Desiderio di Cahors Vescovo

15 novembre

Martirologio Romano: A Cahors in Aquitania, ora in Francia, san Desiderio, vescovo, che costruì molte chiese, monasteri ed edifici di pubblica utilità e mai trascurò di preparare le anime all’incontro con lo Sposo celeste, facendone un vero tempio di Cristo.



scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:26

Beato Enea da Faenza

15 novembre

m. 15 novembre 1437


Il culto è accertato dall’esistenza di un affresco, ora nel vescovado, nella Chiesa dei Servi di Maria a Faenza. Altre opere d’arte lo raffiguravano con altri beati dell’Ordine dei Serviti. Nulla si conosce della sua vita, secondo alcuni è moro il 15 novembre 1437. Questa potrebbe essere la data della memoria liturgica. Il culto non è ancora stato riconosciuto dalla S. Sede: si può dire che è beato per volontà di popolo!




scri789
00lunedì 15 novembre 2010 14:27

15 novembre



77800 > Sant' Eugenio Martire a Deuil 15 novembre

90268 >
San Felice di Nola Vescovo 15 novembre MR

77810 >
San Fintano Recluso 15 novembre MR

92720 >
San Flaviano di Vercelli Vescovo 15 novembre

94781 >
Beato Gerardo Mercedario 15 novembre

92515 >
Santi Giuria e Samona Martiri 15 novembre MR

93397 >
San Giuseppe Mkasa Balikuddembé Martire 15 novembre MR

77825 >
San Giuseppe Pignatelli 15 novembre MR

77750 >
San Leopoldo III il Pio Margravio d'Austria 15 novembre MR

90818 >
Beata Lucia (Broccadelli) da Narni Domenicana 15 novembre MR

77760 >
San Macuto (o Maclovio) di Aleth Vescovo 15 novembre MR

91157 >
Beata Maria della Passione (Elena Maria De Chappotin de Neuville) Religiosa, fondatrice 15 novembre MR

77780 >
Santi Marino e Aniano Martiri 15 novembre MR

77740 >
Santi Martiri di Ippona 15 novembre MR

90049 >
San Raffaele di San Giuseppe (Josef Kalinowski) 15 novembre MR

92692 >
Beati Riccardo Whiting, Roger James e Giovanni Thorne Martiri 15 novembre MR

78125 >
San Rocco Gonzalez de Santa Cruz Martire 15 novembre MR

77790 >
San Sidonio Abate in Normandia 15 novembre MR

92693 >
Beati Ugo Faringdon (Cook), Giovanni Eynon e Giovanni Rugg Martiri 15 novembre MR


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