26a GMG Madrid 2011: Benedetto XVI dialoga con i giornalisti a bordo dell'Airbus 320 e arrivo

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lazzaro2004
00venerdì 19 agosto 2011 03:10
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Santo Padre: Cari amici, buongiorno! Sono contento di andare
con voi in Spagna per questo grande avvenimento. Dopo
due GMG vissute anche personalmente, posso soltanto dire
che è stata realmente un'ispirazione quella che è stata donata
a Papa Giovanni Paolo II, quando ha creato questa realtà di
un grande incontro dei giovani e del mondo con il Signore.
Direi che queste GMG sono un segnale, una cascata di luce;
danno visibilità alla fede, visibilità alla presenza di Dio nel mondo
e creano così il coraggio di essere credenti. Spesso i credenti
si sentono isolati in questo mondo, quasi perduti. Qui, vedono
che non sono soli, che c'è una grande rete di fede, una grande
comunità di credenti nel mondo, che è bello vivere in questa amicizia
universale. E così, mi sembra, nascono amicizie, amicizie oltre i confini
delle diverse culture, dei diversi Paesi. E questa nascita di una rete
universale di amicizia, che collega mondo e Dio, è un'importante realtà
per il futuro dell'umanità, per la vita dell'umanità di oggi. Naturalmente,
la GMG non può essere un avvenimento isolato: fa parte di un cammino
più grande, va preparato da questo cammino della Croce che trasmigra
in diversi Paesi e già unisce giovani nel segno della Croce e nel meraviglioso
segno della Madonna. E così la preparazione della GMG è molto più
che preparazione tecnica di un avvenimento con tanti problemi tecnici,
naturalmente; è una preparazione interiore, un mettersi in cammino verso
gli altri, insieme verso Dio. E poi, dopo, segue la fondazione di gruppi
di amicizia, tenere questo contatto universale che apre le frontiere delle
culture, dei contrasti umani, religiosi, e così è un cammino continuo
che poi guida ad un nuovo vertice, ad una nuova GMG. Mi sembra,
in questo senso, che si debba vedere la GMG come segno, parte di un
grande cammino; crea amicizie, apre frontiere e rende visibile che è bello
essere con Dio, che Dio è con noi. In questo senso, vogliamo continuare
con questa grande idea del Beato Papa Giovanni Paolo II.

Santo Padre: Ecco. Si conferma nell'attuale crisi economica quanto
è già apparso nella precedente grande crisi, che la dimensione etica,
cioè, non è una cosa esteriore ai problemi economici, ma una dimensione
interiore e fondamentale. L'economia non funziona solo con
un'autoregolamentazione di mercato, ma ha bisogno di una ragione
etica per funzionare per l'uomo. E appare di nuovo quanto aveva già detto
nella sua prima enciclica sociale Papa Giovanni Paolo II, che l'uomo
dev'essere il centro dell'economia e che l'economia non è da misurare
secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti, include
responsabilità per l'altro e funziona veramente bene solo se funziona
in modo umano, nel rispetto dell'altro. E con le diverse dimensioni:
responsabilità per la propria Nazione e non solo per se stessi; responsabilità
per il mondo -- anche una Nazione non è isolata, anche l'Europa non
è isolata, ma è responsabile per l'intera umanità e deve pensare ai problemi
economici sempre in questa chiave della responsabilità anche per le altre
parti del mondo, per quelle che soffrono, hanno sete e fame, non hanno futuro.
E quindi -- terza dimensione di questa responsabilità -- è la responsabilità
per il futuro. Sappiamo che dobbiamo proteggere il nostro pianeta,
ma dobbiamo proteggere -- tutto sommato -- il funzionamento del servizio
del lavoro economico per tutti e pensare che il domani è anche l'oggi.
Se i giovani di oggi non trovano prospettive nella loro vita, anche il nostro
oggi è sbagliato e "male". Quindi, la Chiesa con la sua dottrina sociale,
con la sua dottrina sulla responsabilità verso Dio, apre la capacità
di rinunciare al massimo del profitto e di vedere le cose nella dimensione
umanistica e religiosa, cioè: essere l'uno per l'altro. Così si possono anche
aprire le strade. Il grande numero di volontari che lavorano in diverse parti
del mondo, non per sé ma per l'altro, e trovano proprio così il senso della vita,
dimostrano che è possibile fare questo e che un'educazione a questi grandi
scopi, come cerca di fare la Chiesa, è fondamentale per il nostro futuro.



http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2011/august/documents...

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