Gesù nel Vangelo dice insegnando ai suoi discepoli: “Chiedete e vi sarà dato” e Maria Rivier fu l’esempio più lampante di questa continua e fiduciosa richiesta, lei che portava nel corpo i segni di un’impossibile vita normale. Nacque a Montpezat-sous-Bauzon nella diocesi di Viviers in Francia, il 19 dicembre 1768. La sua grande vivacità, fu la causa di un brutto incidente; aveva circa 16 mesi quando nell’aprile 1770, cadde dal letto, infortunandosi gravemente all’anca; la conseguenza fu che non poteva stare in piedi e quindi si trascinava sulla schiena, aiutandosi con le mani. La patologia era progressiva, testa e braccia restavano gracili, le articolazioni delle caviglie, ginocchia e polsi s’ingrossavano e le membra erano tutte rattrappite. Lo sviluppo dell’intero corpo era fortemente compromesso, a stento poteva stare in posizione eretta con l’aiuto delle stampelle. A Montpezat vi era la cappella dei Penitenti, nella quale era venerata dagli abitanti la Vergine della Pietà, e la madre di Maria Rivier fiduciosa, portava ogni giorno la bambina alla Cappella per impetrare la grazia della guarigione alla Madonna; questo pellegrinaggio durò quattro anni e anche la piccola cominciò a pregare la Vergine, seduta su un tappetino, steso fra l’altare e la Pietà per ore, per giorni, per anni. Durante questo periodo, Maria ebbe come una intuizione, che se Dio l’avrebbe guarita, poteva dedicare il resto della sua vita a fare scuola ai bambini, dai quali si vedeva circondata da una schiera, a cui faceva lezione e catechismo. L’8 settembre 1774 con l’aiuto delle stampelle, riuscì a camminare; prese a portare le tacchine al pascolo e a recarsi come ogni giorno all’altare della Vergine; ma una nuova caduta la immobilizzò completamente; ma la fiducia nella grazia non le venne meno e così tre anni dopo il 15 agosto 1777 guarì completamente. Il suo primo impulso fu quello di ritirarsi in un luogo solitario per una vita di preghiera, ma poi si ricordò la promessa fatta alla Vergine della Pietà: “Ti porterò molti fanciulli” e allora Maria si dedicò all’apostolato fra le giovani coetanee da loro chiamata ‘la piccola mamma’ ed alla visita ai poveri. Dopo la prima Comunione crebbe in lei il desiderio di appartenere solo a Dio; aveva dodici anni, ma ne dimostrava sette, quando la madre la collocò insieme ad una sorella più grande, presso le suore di Notre-Dame a Pradelles (Alta Loira), qui compì gli studi, con il desiderio sempre più forte di consacrarsi a Dio. Chiese di essere ammessa nel monastero delle stesse suore, ma il Consiglio della Comunità religiosa, escluse che Maria, per la sua gracilità e malferma salute, potesse essere adatta alla vita religiosa. Rifiutata dalle suore, Maria Rivier non si arrese e nel 1786 a diciotto anni, chiese ed ottenne, non senza difficoltà, il permesso di aprire una scuola, che fu subito frequentata da molti fanciulli, affidati dai genitori che nutrivano tanta fiducia nella giovane maestrina. Divenne Terziaria Domenicana e Francescana, aprì un locale per le giovani disoccupate della parrocchia per formarle ad un lavoro, visitò gli ammalati e si occupò dei bisognosi. Ma il grande sconvolgimento della Rivoluzione Francese, che scoppiò in quel periodo, bloccò tutto. Con il decreto del 7-10 novembre 1793 la Convenzione abolì la religione cristiana e le ripercussioni si avvertirono anche a Montpezat, per cui Maria nel 1784, dovette lasciare il paese e rifugiarsi nel vicino villaggio di Thueyts, accolta dal padre Luigi Pontanier sulpiziano (Compagnia dei sacerdoti di s. Sulpizio, fondati a Parigi nel 1642 da J.-J. Olier), che divenne il suo primo sostenitore. Qui nel 1796, radunò alcune giovani e il 21 novembre dello stesso anno, con quattro compagne, con il permesso del Vicario Generale, promise durante una Messa celebrata dallo stesso padre Pontanier, di offrire se stessa e la sua opera alla Regina del cielo; così nella soffitta dell’edificio scolastico, sorgeva il primo nucleo della futura “Congregazione delle Suore della Presentazione di Maria”. L’anno successivo il 21 novembre 1797, con le prime undici compagne, Maria che aveva aggiunto il nome di Anna, fece la professione religiosa, con una Regola provvisoria, che fu poi approvata il 7 agosto 1801 dal vescovo di Vienne; quindici giorni dopo ci fu la firma del Concordato, che chiuse un periodo storico della Francia e contemporaneamente il periodo preparatorio della Congregazione. Da quell’anno la Comunità prese il volo, nel 1803 venne aperto il primo Noviziato; e dal 1802 al 1810 si aprirono ben 46 Case, in tutte Maria Anna portò la sua esortazione ad una vita di preghiera e di impegno educativo e pastorale. Convocava i fedeli in chiesa per l’assemblea della domenica, invitava a recitare il rosario e impartiva istruzione agli uomini e donne. Dalle multiformi attività otteneva numerosissime confessioni, conversioni clamorose e tante vocazioni; nel 1815, la necessità di maggiore spazio fece lasciare la Casa di Thueyst e il Centro della Congregazione si trasferì a Bourg-Saint-Andéol, nella regione del Rodano, in un antico convento, continuando ad espandersi in tutta la Francia. Nel 1820 era presente in otto diocesi e contava 88 Case e nel 1822 la Regola, frutto di venti anni di esperienza, fu data alle Suore della Presentazione di Maria. La sua intensa attività, che la faceva girare per tutte le Case ed accorrere da tanti parroci che richiedevano la sua opera e la presenza delle sue figlie, la consumarono, ed il decadimento fisico si avvertì alla fine del 1837 e l’inizio del 1838 e dopo breve malattia, morì il 3 febbraio 1838, a 70 anni, nella Casa Centrale di Bourg-Saint-Andéol. Con la sua morte tutti ebbero l’impressione che con lei moriva una donna eccezionale e santa; lasciava trecento suore sparse in una quindicina di diocesi, con 141 Case. La sua tomba si trova nella Casa generalizia e oggi la Congregazione è presente in Africa, Asia, Europa ed Americhe. La piccola, storpia, gracile, bambina che non poteva reggersi in piedi, con la sua continua, insistente richiesta di guarire, esaudita dal Signore, diventò un colosso della religiosità operosa cattolica; respinta dal convento, fondò una grande Congregazione; e venne beatificata il 23 maggio 1982 da papa Giovanni Paolo II, con celebrazione liturgica al 3 febbraio.
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