34a C.N. RNS Rimini 2011 - Fr. Raniero Cantalamessa, "Il battesimo nello Spirito"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
lazzaro2004
00sabato 4 giugno 2011 13:46

829° video
clicca il link:
 


Miniatura

 

 

"Il battesimo nello Spirito"

In questo contesto, bisogna accennare al cosiddetto
"battesimo dello Spirito" che da un secolo è divenuto
esperienza vissuta da milioni di credenti in quasi tutte
le denominazioni cristiane. Si tratta di un rito fatto
di gesti di grande semplicità, accompagnati da disposizioni
di pentimento e di fede nella promessa di Cristo:
"Il Padre darà lo Spirito Santo a chi glielo chiede".

È un rinnovamento e una attivazione, non solo del
battesimo e della cresima, ma di tutti gli eventi
di grazia del proprio stato: ordinazione sacerdotale,
professione religiosa, matrimonio. L'interessato
vi si prepara, oltre che attraverso una buona confessione,
partecipando a incontri di catechesi, nei quali è rimesso
in un contatto vivo e gioioso con le principali verità
e realtà della fede.

A volte invece tutto avviene spontaneamente, fuori
di ogni schema e si è come "sorpresi" dallo Spirito.
Un uomo ha reso questa testimonianza: "Ero sull'aereo
e stavo leggendo l'ultimo capitolo di un libro sullo
Spirito Santo. A un certo punto, fu come se lo Spirito Santo
uscisse dalle pagine del libro ed entrasse nel mio corpo.
Lacrime presero a scendere dai miei occhi a ruscelli.
Cominciai a pregare. Ero sopraffatto da una forza molto
al di sopra di me" .

L'effetto più comune di questa grazia è che lo Spirito Santo,
da oggetto di fede intellettuale, più o meno astratto, diventa
un fatto di esperienza. Karl Rahner ha scritto: "Non possiamo
contestare che l'uomo possa fare quaggiù delle esperienze
di grazia, le quali gli dànno un senso di liberazione, gli aprono
orizzonti del tutto nuovi, si imprimono profondamente in lui,
lo trasformano, plasmando, anche per lungo tempo, il suo
atteggiamento cristiano più intimo. Nulla vieta di chiamare
tali esperienze battesimo dello Spirito".

Attraverso quello che viene chiamato, appunto, "battesimo
dello Spirito", si fa esperienza dell'unzione dello Spirito Santo
nella preghiera, del suo potere nel ministero pastorale,
della sua consolazione nella prova, della sua guida nelle scelte.
Prima ancora che nella manifestazione dei carismi, è così che
lo si percepisce: come Spirito che trasforma interiormente,
dona il gusto della lode di Dio, apre la mente alla comprensione
delle Scritture, insegna a proclamare Gesù "Signore"
e dà il coraggio di assumersi compiti nuovi e difficili,
nel servizio di Dio e del prossimo.

Quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario del ritiro
da cui ebbe inizio, nel 1967, il Rinnovamento carismatico
nella Chiesa cattolica che si stima abbia raggiunto in pochi
anni non meno di ottanta milioni di cattolici. Ecco come
descriveva gli effetti del battesimo dello Spirito su si sé
e sul gruppo, una delle persone che erano presenti
a quel primo ritiro:

"La nostra fede è diventata viva; il nostro credere è diventato
una sorta di conoscere. Improvvisamente, il soprannaturale
è diventato più reale del naturale. In breve, Gesù è una persona
viva per noi... La preghiera e i sacramenti sono diventati
veramente il nostro pane quotidiano, e non delle generiche
'pie pratiche'. Un amore per le Scritture che io non avrei mai
creduto possibile, una trasformazione delle nostre relazioni
con gli altri, un bisogno e una forza di testimoniare al di là
di ogni aspettativa: tutto ciò è diventato parte della nostra vita.
L'esperienza iniziale del battesimo dello Spirito non ci ha dato
particolare emozione esteriore, ma la vita è diventata soffusa
di calma, di fiducia, gioia e pace...Abbiamo cantato il Veni
creator Spiritus prima di ogni incontro, prendendo sul serio
quello che dicevamo e non siamo stati delusi...Siamo anche
stati inondati di carismi e tutto ciò ci mette in una perfetta
atmosfera ecumenica.

Tutti vediamo con chiarezza che queste sono precisamente
le cose di cui ha più bisogno oggi la Chiesa per annunciare
il vangelo a un mondo divenuto refrattario alla fede e al
soprannaturale. Non è detto che tutti siano chiamati
a sperimentare la grazia di una nuova Pentecoste in questa
modalità. Tutti però siamo chiamati a non rimanere
al di fuori di questa "corrente di grazia" che attraversa
la Chiesa del dopo Concilio. Giovanni XXIII parlò,
a suo tempo, di "una novella Pentecoste";
Paolo VI è andato oltre e ha parlato di "una perenne
Pentecoste", di una Pentecoste continua. Vale la pena
riascoltare le parole da lui pronunciate durante
una udienza generale:


http://www.cantalamessa.org/it/predicheView.php?id=217

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com