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Mi è stato chiesto di parlare della "possibile genealogia delle
manifestazioni dello Spirito: frutti, doni, carismi, grazia del battesimo..."
La mia intenzione è di soffermarmi sulla prima fondamentale
distinzione e gerarchia fra le diverse manifestazioni dello Spirito.
Nella Bibbia emergono due linee di azione, una dopo l'altra,
concernenti la manifestazione dello Spirito.
La prima, che potremmo chiamare la linea carismatica, è quella
che presenta lo Spirito come una potenza che in certe occasioni
irrompe in persone speciali, dando loro l'abilità di fare cose al di l
à di ogni umana capacità. Lo Spirito discende su qualcuno e riempie
quella persona di saggezza, o talento artistico per l'abbellimento
del Tempio (Es 31, 3; 35, 31); discende su un'altra e la riempie
del dono della profezia (Mi 3:8), o di doni quali la straordinaria
abilità nel governare (Is 11, 2), o una forza fisica soprannaturale
da usare per salvare le persone (Gd 13, 25).
La seconda linea, quella della santificazione, invece, cominciò
ad essere percepita più tardi, nei Profeti e nei Salmi dopo l'esilio.
In Ezechiele Dio annuncia: "Io vi darò un nuovo cuore, e porrò
dentro di voi uno spirito nuovo [....] Io metterò dentro di voi
il Mio Spirito e vi farò seguire i Miei precetti e osservare
e praticare le Mie leggi" (Ez 36, 26-27). Nel Salmo 51, 12-ss.,
per la prima volta, allo Spirito è dato il titolo di "Santo",
associandolo con il processo dell'essere puro e rinnovato nel cuore.
La differenza fondamentale è che l'azione carismatica dello Spirito
passa attraverso, senza rimanere nella persona che la riceve;
il suo scopo non è il miglioramento della particolare persona
ma piuttosto il bene della comunità. Questa persona può non
essere resa più santa attraverso il carisma che ha ricevuto;
può persino abusare del dono e trasformarlo in un motivo
di sua riprovazione come mostra la storia di Saul e Salomone.
Al contrario l'azione santificante dello Spirito rimane nella persona
che la riceve, rinnovandola e trasformandola dall'interno.
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