5 maggio

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scri30
00mercoledì 5 maggio 2010 13:10

Sant' Angelo da Gerusalemme (di Sicilia) Martire, carmelitano

5 maggio

Gerusalemme, 1185 – Licata (Agrigento), 5 maggio 1225

Angelo è annoverato tra i primi Carmelitani che dal monte Carmelo tornarono in Sicilia, dove, secondo le fonti tradizionali degne di fede, morì a Licata per mano di uomini empi, nella prima metà del secolo XIII. Venerato come martire, ben presto fu edificata una chiesa sul luogo del suo martirio, e ivi venne deposto il suo corpo. Solo nel 1662 i suoi resti mortali furono trasferiti alla chiesa dei Carmelitani di Licata. Il culto di sant'Angelo si diffuse in tutto l'Ordine e anche tra il popolo.

Martirologio Romano: A Licata in Sicilia, sant’Angelo, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e martire.


Angelo nacque a Gerusalemme nel 1185, i suoi genitori erano dei giudei convertiti, alla loro morte lui e il fratello gemello Giovanni, decisero di entrare fra i Carmelitani, emettendo poi la professione religiosa nelle mani del Superiore generale s. Brocardo, nel convento sul Monte Carmelo.
Il Monte Carmelo in Palestina (alto m. 659) segna il confine tra la Galilea e la Samaria e termina con il promontorio omonimo che forma il golfo di Haifa, fu la culla dell’antico Ordine monastico contemplativo d’origine orientale, che prese il nome proprio dal monte, i Carmelitani.
L’Ordine si trasformò da contemplativo in Ordine mendicante nel XIII secolo, quando fu introdotto in Occidente, secondo la Regola di sant’Alberto di Gerusalemme (1214 ca.); era il secolo di s. Francesco d’Assisi e di s. Domenico Guzman e del sorgere ed espandersi degli Ordini mendicanti, che tanta rivoluzione spirituale, portarono nella Chiesa di Cristo.
E in quel periodo Angelo entrò nel Carmelo; a 25 anni fu ordinato sacerdote e un po’ più tardi nel 1218, gli diedero la missione di recarsi a Roma, per illustrare ed ottenere dal papa Onorio III, la conferma della nuova e definitiva Regola del Carmelo; il papa, lo stesso che approvò l’Ordine Francescano, la concesse nel 1226.
Dopo aver predicato fruttuosamente in S. Giovanni in Laterano, Angelo fu inviato in Sicilia per predicare contro i ‘catari’ che infestavano l’isola. L’eresia catara si propagò dopo il 1000, dall’Oriente all’Occidente; essa portava a concepire un’antitesi primordiale tra il Bene e il Male (dal quale procede il mondo) e alla condanna radicale di tutto ciò che è carnale e terreno: condanna del matrimonio, negazione della resurrezione della carne, vegetarismo, divieto dell’esercizio della giustizia e delle armi, condanna della proprietà privata.
Fra gli adepti vi erano i semplici ‘credenti’ ed i ‘perfetti’, che si distinguevano per il loro ascetismo, per cui si lasciavano morire anche di fame.
Il movimento eretico assunse secondo la Nazione in cui si estendeva, varie denominazioni: Albigesi, bulgari, patarini, pubblicani e nel periodo in cui visse s. Angelo, era particolarmente in fase di espansione in tutto l’Occidente cristiano.
A Licata (Agrigento) s’imbatté in un signorotto locale, certo Berengario, che oltre ad essere un cataro ostinato, viveva nell’incesto; Angelo convinse la compagna di quest’uomo a lasciarlo, Berengario infuriato lo assalì, mentre predicava nella chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, ferendolo mortalmente con cinque colpi di spada. Fu trasportato in una casa vicina dai fedeli, dove quattro giorni dopo, morì per le ferite riportate, era il 5 maggio 1225, chiedendo agli abitanti e fedeli di Licata di perdonare l’assassino.
Fu sepolto nella stessa chiesa dell’aggressione e il suo sepolcro divenne subito meta di pellegrinaggi, il suo culto si diffuse rapidamente.
L’Ordine Carmelitano lo venera come santo almeno dal 1456 e papa Pio II (1405-1464), ne approvò il culto. I suoi resti, nel 1662 furono trasferiti in una nuova chiesa, S. Maria del Carmine, edificata per voto dagli abitanti di Licata, che erano stati preservati dalla peste, infuriata in tutto il Vicereame di Napoli nel 1656, per intercessione del santo.
Nell’arte è raffigurato con la palma del martirio in mano e tre corone, (verginità, predicazione, martirio), e con una spada che gli trapassa il petto.
Il culto per s. Angelo da Gerusalemme concorse fortemente all’espansione dell’Ordine Carmelitano in Sicilia e in Italia. La sua festa si celebra il 5 maggio.





scri30
00mercoledì 5 maggio 2010 13:11

Sant' Avertino

5 maggio

m. 1189

Martirologio Romano: A Vençay presso Tours in Francia, sant’Avertino, diacono, che, avendo seguito in esilio san Tommaso Becket, tornato dopo la sua uccisione a Vençais, vi condusse vita eremitica.



scri30
00mercoledì 5 maggio 2010 13:12

Beato Benvenuto Mareni da Recanati

5 maggio

m. Recanati, 5 maggio 1269

Martirologio Romano: A Recanati nelle Marche, beato Benvenuto Mareni, religioso dell’Ordine dei Minori.


Benvenuto, nato a Recanati (MC) chiese di essere accolto come laico nella Famiglia Francescana. Appagato il suo desiderio si esercitò in ogni genere di virtù.
Consacrava il tempo libero dalle sue occupazioni in fervorose ed assidue preghiere. L'ubbidienza lo destinò all'umile ufficio di cuoco.
Frequenti erano le sue estasi , durante le sue ardenti orazioni e meditazioni, in una delle quali meritò di accogliere fra le sue braccia Gesù Bambino, con immenso gaudio dell'anima sua. La sua morte avvenne a Recanati il 5 maggio 1269.
Il suo corpo si conserva e si venera nella chiesa di San Francesco, già dei Conventuali, a Recanati.
Pio Vi ne riconobbe il culto.



scri30
00mercoledì 5 maggio 2010 13:13

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