Lettura del Vangelo
Alleluia, alleluia, alleluia ! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Marco 1,21-28
Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: "Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio". E Gesù lo sgridò: "Taci! Esci da quell'uomo". E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!". La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. Parola del Signore
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Alleluia, alleluia, alleluia !
Omelia domenicale (Mons. vincenzo Paglia)
Gesù, lasciato il deserto di Giuda e tornato in Galilea, non si ferma a Nazareth e sceglie come sua dimora Cafarnao, una città al centro di una importante arteria che congiungeva due grandi centri urbani, Tolemaide e Damasco.
Marco scrive che Gesù, entrato in città, "subito" si reca nella sinagoga a predicare.
Potremmo dire che si mette immediatamente all’opera, senza esitazioni e con il preciso intento di insegnare alla città la sapienza di Dio.
Del resto, per questo era venuto.
Il Vangelo è lievito di una vita nuova per tutti, non è riservato solo ad alcuni e neppure deve restare ai margini della vita.
Le città degli uomini ne hanno bisogno.
Marco non riporta come Matteo e Luca l’insegnamento delle beatitudini.
Preferisce sottolineare l’autorità con la quale Gesù insegna e scrive:
"Tutti erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava come uno che ha autorità e non come gli scribi".
Cafarnao era piena di scribi, di dottori, di teologi, ma nessuno parlava con quella autorità con cui parlava Gesù, ossia con parole che suonavano decisive per la vita delle persone, e che richiedevano scelte impegnative.
Non si poteva restare indifferenti al suo insegnamento: gli ascoltatori era come costretti ad una scelta.
I numerosi scribi, che pure non mancavano di parole, lasciavano la gente in balìa di se stessa o della moda allora emergente.
A ben vedere, anche noi oggi viviamo in una situazione analoga.
Le nostre città sono come immerse in una profonda crisi di valori e di comportamenti.
Spesso, anche nella stessa persona, convivono convinzioni diverse, spezzoni di culture talora contraddittori.
Si potrebbe dire che una delle caratteristiche della nostra società contemporanea e delle nostre città è di avere molte credenze e forse nessuna cultura, sino a ipotizzare l’affermazione di un modello di città politeista più che secolare.
Ognuno sembra avere il proprio Dio, il proprio tempio, il proprio scriba, il proprio predicatore.
Il problema della città politeista consiste proprio nell’assenza di un "maestro", di qualcuno appunto che insegni con autorità.
In tale contesto è facile cadere in balìa degli "spiriti immondi".
Essi soggiogano il cuore e non sopportano di essere disturbati nel loro dominio.
Nell’episodio narrato da Marco gli spiriti che posseggono l’uomo che sta nella sinagoga gridano verso Gesù: "Che c’entri con noi, Gesù Nazareno?".
È l’opposizione radicale a chi vuole disturbare il loro incondizionato potere sul cuore dell’uomo. Non contrastano in astratto l’opera di Gesù, ma avversano il fatto che intervenga nella loro vita.
È insomma l’opposizione radicale all’autorevolezza del Vangelo sulla vita.
Questo accade ogni volta che si impedisce al Vangelo di cambiare il cuore o comunque di dire parole autorevoli sui comportamenti.
Gesù è venuto per liberare gli uomini da ogni schiavitù.
Per questo, gridando forte, dice: "Taci! Esci da quell’uomo".
E lo spirito immondo si allontana.
Di fronte agli innumerevoli spiriti cattivi che soggiogano gli uomini e le donne di oggi c’è bisogno che risuoni ancora il grido di Gesù contro di essi.
Ogni discepolo è chiamato a raccogliere questa sfida: ossia riproporre l’autorità del Vangelo sulla propria vita e su quella degli altri.
Potremmo dire che è il tempo di gridare il Vangelo sui tetti perché siano allontanati gli spiriti che soggiogano e cresca invece una nuova cultura, quella della misericordia.
Ciò potrà avvenire solo se ogni credente e l’intera comunità ecclesiale troveranno il coraggio di riproporre il Vangelo sine glossa, come diceva Francesco d’Assisi.
È solo questa l’autorità che "comanda agli spiriti immondi e questi gli obbediscono" (Mc 1,27).
AMEN!
Signore Gesu' tu chiedi a noi che vogliamo segurti di far conoscere la Tua Parola e il Tuo Amore Infinito... Signore, scenda su noi il tuo Santo Spirito perche' solo attraverso la Sua Luce potremo esserti testimoni con la nostra vita
Amen!
Buona domenica a tutti
nel Signore!
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