BUONA DOMENICA A TUTTI NEL SIGNORE ! -11.01.2008

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Anam_cara
00sabato 10 gennaio 2009 20:01

BATTESIMO DEL SIGNORE

(ANNO B)



 




Antifona d'ingresso

Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli,
e come colomba
lo Spirito di Dio si fermò su di lui,
e la voce del Padre disse:
“Questo è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto”.

(cf. Mt 3,16-17)




Colletta


Padre d’immensa gloria,
tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo
il tuo Verbo fatto uomo,
e lo hai stabilito luce del mondo
e alleanza di pace per tutti i popoli;
concedi a noi che oggi celebriamo
il mistero del suo battesimo nel Giordano,
di vivere come fedeli imitatori
del tuo Figlio prediletto,
in cui il tuo amore si compiace.
Egli è Dio, e vive e regna con te...



Prima Lettura


Dal libro del profeta Isaia 55,1-11


Così dice il Signore:

"O voi tutti assetati venite all'acqua,
chi non ha denaro venga ugualmente;
comprate e mangiate senza denaro
e, senza spesa, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro patrimonio per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e voi vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco l'ho costituito testimonio fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te popoli che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve
scendono dal cielo e non vi ritornano
senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme al seminatore
e pane da mangiare,
così sarà della parola
uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata."

Parola di Dio


Salmo responsoriale



Dal profeta Isaia 12, 2-6



Antifona

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza


Ecco, Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai,
 
perché mia forza e mio canto è il Signore;

egli è stato la mia salvezza.

 
Attingerete acqua con gioia
 
alle sorgenti della salvezza.

 
In quel giorno direte: Lodate il Signore, invocate il suo nome;

manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
 
proclamate che il suo nome è sublime.

 
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
 
ciò sia noto in tutta la terra.

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
 
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele
 


Seconda Lettura


Dalla prima lettera di Giovanni 5,1-9




Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.

E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio.


Parola di Dio

Anam_cara
00sabato 10 gennaio 2009 21:47

Lettura del Vangelo


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama

Alleluia, alleluia, alleluia !



Dal vangelo di Marco 1,7-11

 

e predicava: "Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo".

In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto".

Alleluia, alleluia, alleluia !

Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Omelia domenicale

(Mons.Vincenzo Paglia)


La festa di oggi è un altro Natale, un’altra Epifania.
 

Dio, infatti, non si stanca di farsi vedere, perché tutti coloro che lo cercano lo possano trovare.
 

È paziente, perché vuole essere accolto.
 

È insistente, come un innamorato.
 

Ma dobbiamo temere il doloroso e terribile:
 

"Venne tra la sua gente ed i suoi non lo hanno accolto!".


Dio si mostra perché vuole aprire il cielo agli uomini della terra.
 

Il cielo è il futuro, la felicità, la speranza che si realizza, la solitudine vinta, il dolore consolato.
 

Il cristiano è uomo della terra, come tutti, come Gesù.
 

Ma è anche uomo del cielo.
 

Proprio come Gesù.
 

Oggi è la festa del battesimo, festa della famiglia di Gesù, di coloro che lui rende figli, che rinnova perché lo siano davvero.


Festa del cielo che si apre sulla terra.
 

Tanti, tantissimi uomini sentono quanto è disumana ed insopportabile la terra e cercano una speranza:
 

"Se tu squarciassi i cieli e scendessi!".
 

È la richiesta di questi tempi difficili e pieni di minacce.
 

È la richiesta di chi è nel dolore e vede la malattia trasfigurare il corpo.
 

È la richiesta di tanti anziani, la cui condizione ricorda la debolezza che è di tutti.
 

È la richiesta di coloro la cui vita viene lasciata cadere, sballottata dal vento impietoso del male.
 

E quanto è facile perdersi, lasciarsi andare, sentirsi un peso quando non si è amati!


Per noi è la terza volta che, in pochi giorni, si aprono i cieli e possiamo ascoltare la voce che ci indica, in quel bambino deposto sulla mangiatoia divenuto ora giovane adulto, il Figlio prediletto di Dio, il salvatore nostro e del mondo intero.
 

Si sono aperti i cieli e lo Spirito Santo si è posato su Gesù, come una colomba finalmente si posa sul suo nido.
 

Si potrebbe dire che la potenza di Dio ha trovato finalmente la sua casa.
 

Non che prima lo Spirito del Signore non ci fosse.
 

C’era sin dalla creazione, quando "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" (Gn 1,2); e poi ha continuato ad essere presente negli uomini santi e spirituali, nei profeti, nei giusti, nei testimoni della carità, sia d’Israele che delle altre religioni.


Ma in Gesù lo Spirito trova la sua dimora piena e definitiva.


Infatti, da quel momento inizia un fatto assolutamente nuovo ed unico.
 

Lo sintetizza bene la Lettera agli Ebrei:
 

"Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1).


Dopo il Battesimo Gesù inizia a parlare.


Si potrebbe dire che uscì dall’acqua con una vocazione nuova, un’urgenza nuova.
 

Non era, ovviamente, questione di bontà o di santità di vita; senza dubbio Gesù per trenta anni a Nazareth fu di esempio per tutti.


Ma nel giorno del Battesimo egli, in certo modo, nacque ad una nuova vita: non ebbe più tempo di pensare a sé, ai suoi cari, alla sua casa, alle sue preoccupazioni di sempre.
 

La sua ansia, il suo assillo, la sua ragione di vita divenne l’annuncio del Regno di Dio.
 

Uscito dal Giordano, infatti, Gesù fu come divorato da un fuoco, da una nuova energia che lo avrebbe spinto a girare per città e villaggi annunciando ovunque il Vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità:
 

"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!" (Lc 12,49).
 

Appena battezzato Gesù uscì dall’acqua ed ecco si aprirono i cieli ed una voce dal cielo disse:
 

"Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
 

I cieli si aprono.
 

Ogni uomo, infatti, non attende cose, ma amore.
 

Noi non aspettiamo l’ultima novità, da consumare e buttare via.
 

Questa è la manifestazione di Dio: il futuro non è lontano, la speranza non è finita, l’uomo non è schiacciato sulla terra, sul proprio destino.
 

Ognuno di noi è il figlio prediletto, amato.
 

I discepoli del Signore non diventano autonomi, costretti a confidare sulle loro forze, tristemente autosufficienti, diffidenti ed impauriti dell’altro.
 

Sono sempre dei figli.
 

Trovano sempre dei fratelli.
 

Tutti prediletti.
 

L’amore vero, l’amore di Dio è personale; unico; senza fine.


Così deve essere per tutti, specialmente per coloro la cui vita sembra abbia perso ogni valore ed importanza.


Noi siamo suoi per sempre; unti con l’olio, abbiamo ricevuto il sigillo di Dio sulla fronte e nell’anima.
 

Il cristiano non è mai figlio unico, ma è chiamato ad essere fratello, a costruire amicizia, a coltivarla con tutti.
 

Qualche volta non è facile essere fratelli, sembra più facile fare da soli, crediamo ci risparmi delusioni.
 

Ma il cristiano è chiamato ad aprire anche lui il cielo con l’amore, che è di Dio.


Cielo aperto è quando ascoltiamo lui;
 

quando l’amicizia rende vicino l’altro;
 

quando un anziano solo è amato;
 

quando una lacrima è consolata;
 

quando un barbone ritrova il suo nome;
 

quando un povero è aiutato;


quando un malato riceve le medicine o è visitato;
 

quando i gesti buoni danno sicurezza e fanno sentire amati.


Oggi, a tutti noi, tornati bambini al fonte battesimale, generati figli, Dio non chiede grandi discorsi o promesse, ma solo un cuore capace di farsi volere bene e di rispondere quello che Dio, padre buono, vuole sentirsi dire:
 

"Ti voglio bene".


AMEN!


Padre nostro


Padre buono


Dolcissimo Abbà


oggi con il cuore colmo


di Amore e riconoscenza
 

vogliamo dirti:


GRAZIE!


Grazie per averci amato!


Grazie per averci creato!


Grazie perche' ci chiami figli!


e


GRAZIE PER AVERCI DONATO


GESU'!


Noi ci rifugiamo nel Suo Amore


perche' solo attraverso Lui


possiamo
 

amare Te Padre nostro!


Amen!

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BUONA DOMENICA A TUTTI
 

NEL SIGNORE!



VVB!Anam

 

 

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