BUONA DOMENICA A TUTTI NEL SIGNORE ! (15 marzo 2009)

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Anam_cara
00domenica 15 marzo 2009 05:42
III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)


Antifona d'ingresso

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore,
perché libera dal laccio i miei piedi.
Volgiti a me e abbi misericordia, Signore,
perché sono povero e solo.

(Sal 25,15-16)



 

Colletta

Dio misericordioso, fonte di ogni bene,
tu ci hai proposto a rimedio del peccato
il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna;
guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria
e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe,
ci sollevi la tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


Prima Lettura


Dal libro dell'Esodo 20,1-17


Dio allora pronunciò tutte queste parole: "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.

Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.

Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

Non uccidere.

Non commettere adulterio.

Non rubare.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Non desiderare la casa del tuo prossimo.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo".

Parola di Dio.



Salmo responsoriale


Salmo 18 (19)


Antifona

La Parola del Signore è pura, dura in eterno


I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.


Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.


Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.


Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.


Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.


Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.


La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;


la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.


Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;


i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.


Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,


più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.


Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.


Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.


Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;


allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.


Ti siano gradite 
le parole della mia bocca,


davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore


Seconda Lettura


Dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi 1,22-25


E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Parola di Dio.


 

Anam_cara
00domenica 15 marzo 2009 07:23
 

III Domenica di Quaresima



Lettura del Vangelo

 




Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna
.(Gv 3,16)
Lode e onore a te, Signore Gesù!





Dal vangelo di Giovanni 2,13-25


Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.

Parola del Signore

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna
.(Gv 3,16)
Lode e onore a te, Signore Gesù!


Omelia domenicale

(Mons.Vincenzo Paglia)


"Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme", nota l’evangelista Giovanni.

Anche per noi si sta avvicinando la Pasqua e la Liturgia ci unisce nuovamente al gruppo dei discepoli che accompagnano Gesù.

La Liturgia si apre con la presentazione delle "dieci parole" (i Dieci Comandamenti) dell’Antico Testamento.

Furono le prime parole che ascoltarono gli israeliti e in certo modo costituirono il fondamento della loro fede.

Anche noi le abbiamo ascoltate sin dalla nostra infanzia, e fanno parte del "primo" bagaglio religioso.

I Dieci Comandamenti, a guardarli con attenzione, non sono però semplicemente una serie di alte e universali norme morali.

Sono molto di più: in essi si esprime il contenuto fondamentale da cui derivano tutta la legge e i profeti, ossia l’amore per il Signore e l’amore per il prossimo.

Le prime "parole" delineano il rapporto del popolo con il suo Dio: un rapporto d’amore esclusivo.
 
Quando il Signore ordina: "Non avrai altri dèi di fronte a me", non propone una fredda definizione filosofica sul monoteismo, bensì una richiesta di amore totale.

Del resto, altrettanto esclusivo è l’amore che Egli nutre per il suo popolo; un amore che lo porterà sino alla follia della morte per noi.

Non sarà mai possibile per noi raggiungere la qualità dell’amore di Dio, ma è ciò verso cui dobbiamo tendere.

"Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro che sta nei cieli", dice Gesù.

La proibizione di avere immagini risponde non solo alla pericolosità di fabbricarsi un idolo come Dio, bensì alla esclusività che Dio pretende dal suo popolo.

E ancora. Solo davanti a Dio i credenti debbono prostrarsi per adorarlo (è la risposta che Gesù darà al diavolo che lo tentava nel deserto).

Non è difficile infatti fabbricarsi idoli a cui sacrificare la propria vita.

Solo il Signore è degno della lode.

Il sabato - continua il testo biblico - è il giorno del riposo, o meglio, della festa con Dio e con i fratelli; è il giorno eterno: anticipa il paradiso, tempo della gioia, del godimento e della contemplazione.

Segue quindi la seconda parte del Decalogo ove si elencano sette comandamenti che delineano il corretto modo di vivere i rapporti tra gli uomini.

Anche qui non si tratta unicamente di norme morali, bensì di indicazioni tese a preservare l’immagine di Dio inscritta nel cuore degli uomini.

Sono sette parole che descrivono i limiti estremi da non valicare.

Perciò, questi "comandi" prima di essere una legge esprimono una esigenza d’amore non parziale o fiacco, come può essere il nostro, ma esigente, davvero geloso, com’è quello di Dio.
 
"Io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso", dice lo stesso Signore.

Si potrebbe interpretare anche la scena della cacciata dei venditori dal tempio come una manifestazione di gelosia da parte di Gesù.

Del resto non dice il profeta: "Lo zelo della tua casa mi divora" sino alla gelosia?

Gesù, appena vide il tempio invaso da venditori, nota l’evangelista, fece una cordicella e cominciò a sferzarli e a rovesciare i loro banchetti.

È un Gesù particolarmente duro e risoluto; non può tollerare che la casa del Padre sia inquinata, anche se si tratta di piccoli e, in certo modo, indispensabili commerci.

Gesù sa bene che in un tempio ove si accolgono questi piccoli commerci si arriva a vendere e a comprare anche la vita di un uomo per soli trenta denari.

Ma qual è il mercato che scandalizza Gesù?

Qual è la compravendita che Gesù non può sopportare?

È quella che si svolge dentro i cuori: un mercato che scandalizza ancor più il Signore Gesù perché il cuore è il vero tempio che Dio vuole abitare.

Tale mercato riguarda il modo di concepire e di condurre la vita.

Quante volte la vita viene ridotta ad una lunga ed avara compravendita, senza più la gratuità dell’amore!

Quante volte dobbiamo constatare, a partire da noi stessi, il rarefarsi della gratuità, della generosità, della benevolenza, della misericordia, del perdono!

La ferrea legge dell’interesse personale, o di gruppo, o di nazione, sembra presiedere inesorabilmente la vita degli uomini.

Gesù entra ancora una volta nella nostra vita, come entrò nel tempio, manda all’aria le bancarelle dei nostri interessi meschini e riafferma il primato assoluto di Dio.

È lo zelo che Gesù ha per ognuno di noi, per il nostro cuore, per la nostra vita perché si apra ad accogliere Dio.

Per questo ogni domenica il Vangelo diviene come la sferza che Gesù usa per cambiare il cuore e la vita.

Anzi, ogni volta che quel piccolo libro viene aperto scaccia dai cuori di coloro che lo ascoltano l’attaccamento a se stessi e rovescia la tenacia nel perseguire in qualsiasi modo i propri affari.
 
Purtroppo capita non di rado di metterci dalla parte di quei "giudei" i quali, al vedere un "laico", qual era Gesù, nel territorio sacro del tempio, si scandalizzano e chiedono ragione di tale brusco e "irriverente" intervento.

"Quale segno ci mostri per fare queste cose?" chiedono a Gesù.

È la sorda opposizione che ancora facciamo di fronte all’invadenza del Vangelo nella nostra vita.
 
Il male e il peccato, l’orgoglio e l’egoismo, cercano tutti i modi per ostacolare l’invadenza dell’amore nella vita del mondo.

Eppure è proprio nell’accogliere l’amore del Signore che noi troviamo la salvezza.

È più che mai necessario lasciarci sferzare dal Vangelo per essere liberati dalla legge del mercato, ed entrare così nel tempio dell’amore che è Gesù stesso.

AMEN



Signore Gesu'
vieni a scacciare dal nostro cuore
tutti i falsi valori dei beni terreni
che c'impediscono
di accoglierti affinche diventi
la Tua Casa

Vieni Signore Gesu'
riempici del Tuo Amore
e resta con noi per sempre

Amen!




BUONA DOMENICA A TUTTI

NEL SIGNORE!






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