BUONA DOMENICA A TUTTI NEL SIGNORE, 24 MAGGIO

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(evita)
00domenica 24 maggio 2009 12:14



Canto della luce

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

La tua resurrezione ha illuminato il mondo.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

Fuggono le tenebre e la morte.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

Il tuo giorno non conosce la notte.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

La tua luce illumina i tuoi servi.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

Il tuo amore preserva i tuoi discepoli.

Venite e prendete la luce alla luce che non finisce.

                                             
                                            



Prima Lettura

Dal libro degli Atti 1,1-11

Nel mio primo libro ho gia trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.

Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".

Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra".

Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo". 


                                          
                  




(evita)
00domenica 24 maggio 2009 12:21


Salmo responsoriale

Salmo 46 (47)

Antifona

Acclamate a Dio con voci di gioia.

Applaudite, popoli tutti,
acclamate Dio con voci di gioia;

perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la terra.

Egli ci ha assoggettati i popoli,
ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.

La nostra eredità ha scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo prediletto.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.

Cantate inni a Dio, cantate inni;
cantate inni al nostro re, cantate inni;

perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.

Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono santo.

I capi dei popoli si sono raccolti
con il popolo del Dio di Abramo,

perché di Dio sono i potenti della terra:
egli è l'Altissimo.

Seconda Lettura

Dalla lettera di Paolo agli Efesini 4,1-13

Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto:

Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.

Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.

E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.





                                                                           

(evita)
00domenica 24 maggio 2009 12:27



Lettura del Vangelo

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ieri sono stato sepolto con Cristo,
oggi risorgo con te che sei risorto,
con te sono stato crocifisso,
ricordati di me, Signore, nel Tuo Regno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Marco 16,15-20

Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno".

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ieri sono stato sepolto con Cristo,
oggi risorgo con te che sei risorto,
con te sono stato crocifisso,
ricordati di me, Signore, nel Tuo Regno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Omelia domenicale

Il Signore Gesù "ascende" al cielo. Prima di morire li aveva rassicurati dicendo che sarebbe andato a preparare un posto perché fossero anche loro nel luogo dove lui andava. "Voi conoscete la via", aveva detto. Tommaso, l’uomo del concreto, con "i piedi per terra", espresse il disagio e la difficoltà a capire una via che conduca al cielo ed aveva chiesto: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?". Dove vai? Qual è la via del cielo? È forse una via che richiede uno sforzo sovraumano? È per pochi eroi? Come possiamo seguirlo noi che spesso facciamo fatica a comprendere le vie della terra, che ci perdiamo nella confusione, nell’incertezza, nelle difficoltà, che non sappiamo scegliere? Io sono la via, aveva detto Gesù. E la mostra salendo al cielo. Volere bene a lui, incontrarlo nei suoi fratelli più piccoli, prendere sul serio la sua parola è la via del cielo. Possibile a tutti.
La festa della Ascensione è sommamente opportuna, è una grazia concessa agli uomini perché apre uno spiraglio sul futuro della storia umana anzi dell’intera creazione; non un futuro generico, più o meno ideologico e astratto, ma concreto: fatto di "carne ed ossa come vedete che ho io", potremmo dire parafrasando una affermazione di Gesù. Egli per primo infatti lo inaugura entrandovi con tutto il suo corpo, con la sua carne e la sua vita, che sono carne e vita di questo nostro mondo. Da quel giorno, il cielo inizia a popolarsi della terra, o, con il linguaggio dell’Apocalisse, iniziano i nuovi cieli e la nuova terra. Il Signore li inaugura e li apre perché tutti possano prendervi parte. Già la sua madre, Maria, lo ha raggiunto, assunta anch’essa con il suo corpo. L’Ascensione è il mistero della Pasqua visto nel suo compimento, scorto dalla fine della storia. L’Ascensione non è solo l’ingresso di un giusto nel regno di Dio, ma la gloriosa intronizzazione del Figlio "seduto alla destra" del Padre. Questa raffigurazione, presa dal linguaggio biblico, esprime simbolicamente il potere di governo e di giudizio sulla storia umana del Cristo risorto: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" dice Gesù ai discepoli dopo la Pasqua (Mt 28,18). Non siamo più immersi in una storia senza orientamento, vittime del caso o degli astri o di forze oscure e incontrollabili.
Dobbiamo essere suoi testimoni. Lo chiede Gesù a tutti, nessuno escluso; non per un periodo, ma sempre. Non siamo discepoli per noi stessi, per sfruttare la sua bontà, per prenderci quello che interessa e credere di poterci realizzare da soli; per compiere un’introspezione continua su di noi ed essere sempre al centro; non lo siamo per crederci migliori di altri. Siamo discepoli perché lui ci ha amati e scelti, perché andiamo e portiamo frutto. A noi egli affida la sua forza. L’amore se non si comunica finisce; se cerchiamo di possederlo, di farlo nostro, lo perdiamo.
Gesù i suoi li manda: in tutto il mondo, perché il discepolo è fratello universale, è cittadino del mondo, si sente a casa con tutti; è familiare di ognuno. Il discepolo parla la lingua nuova, quella del cielo, la lingua dell’amore, che tocca i cuori. Il discepolo scaccia i demoni, cioè i pensieri di solitudine, le abitudini di vendetta, di odio, di divisione, di inimicizia che spesso diventano come un demone che deforma i cuori e rende impossibile che gli uomini sappiamo vivere in pace tra loro. Comunica il Vangelo non il perfetto, l’esperto, il puro; non chi si mette a fare da maestro e spiega una lezione. Comunica il Vangelo chi, peccatore come è, sceglie la forza dell’amore verso tutti, soprattutto chi è povero e debole. Questa è la via del cielo. E fanno tristezza coloro che scrutano i cieli (penso agli oroscopi...) in cerca di segni di protezione per fuggire la paura e l’insicurezza della vita. Il Signore asceso è il nostro cielo e la nostra sicurezza. Egli ci attrae verso il futuro che Lui ha già raggiunto in pienezza. Ai discepoli di ogni tempo conferisce il potere di dirigere la storia e il creato verso questa meta: essi possono scacciare i demoni e parlare la lingua nuova dell’amore; possono neutralizzare i serpenti tentatori e vincere le insidie velenose della vita; possono guarire i malati e confortare chiunque ha bisogno conforto. È questa forza che sostiene e guida i discepoli sino ai confini della terra e verso il futuro della storia. Il Vangelo di Marco conclude: "Partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro".



                                                           


 
                                     BUONA DOMENICA, DIO VI BENEDICA



                                      

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