BUONA DOMENICA A TUTTI NEL SIGNORE ! - 29 marzo 2009

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Anam_cara
00domenica 29 marzo 2009 06:50
V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)




 
Antifona d'ingresso

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa
contro gente senza pietà;
salvami dall’uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa
.

(Sal 43,1-2)


Colletta

Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità,
che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.
Egli è Dio e vive e regna con te...



Prima Lettura


Dal libro del profeta Geremia 31,31-34


"Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato".
 
Parola di Dio

Salmo responsoriale


Salmo 50


Antifona

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia.


Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;

perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito
è sacrificio a Dio,

un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l'olocausto e l'intera oblazione,

allora immoleranno vittime
sopra il tuo altare.


Seconda Lettura


Dalla lettera agli Ebrei 5,7-9


Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.


Parola di Dio




Anam_cara
00domenica 29 marzo 2009 07:59

V Domenica di Quaresima


Lettura del Vangelo





Canto al Vangelo
 
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
(Gv 12,26)
Lode e onore a te, Signore Gesù!


Dal vangelo di Giovanni 12,20-33


Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: "E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!".
La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato". Rispose Gesù: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me". Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.


Parola del Signore



Omelia domenicale

(Mons.Vincenzo Paglia)


"Vogliamo vedere Gesù".


Questa è la richiesta di alcuni greci saliti al culto durante la festa.

"Vogliamo vedere"
quel maestro che parla come mai nessun uomo aveva fatto.
 
"Vogliamo vedere" uno che ha compassione, che spiega tutto, che va incontro agli altri, che piange per un suo amico che era morto.

"Vogliamo vedere" colui che ha misericordia dei peccatori, che rende possibile la via della salvezza; che non è venuto a giudicare ma a salvare il mondo.

"Vogliamo vedere Gesù". È la richiesta del nostro mondo smarrito, confuso, segnato com’è dalla guerra, travolto dalle ragioni del conflitto che induriscono i cuori, che seminano largamente inimicizia, che armano le mani e le menti di tanti.
 
"Vogliamo vedere Gesù" per sperare quello che oggi sembra impossibile; perché abbiamo bisogno di qualcuno che spieghi cosa fare, per il quale le uniche ragioni valide sono quelle dell’amore.

"Vogliamo vedere Gesù" per non accettare la logica della violenza, perché abbiamo bisogno di guardare avanti, di ascoltare parole di cuore, vere, credibili, umane, disinteressate.

"Vogliamo vedere Gesù", perché cerchiamo di essere diversi e non sappiamo come fare; perché non ci possiamo perdonare da soli ed abbiamo bisogno di colui che rende nuovo ciò che è vecchio e scioglie dai legami del male.

"Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto".

Per lui non era bastato venire sulla terra, anche se già questo mostrava il suo incredibile amore per gli uomini.

Voleva donare tutta la sua vita sino alla fine, sino all’ultima ora, all’ultimo istante.

Non che Gesù cercasse la morte.

Al contrario, non voleva affatto morire.

Nella Lettera agli Ebrei che leggiamo come seconda lettura è scritto:
 
"Cristo, nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà".

Tuttavia - ed è qui il grande mistero della Croce - l’obbedienza al Vangelo e l’amore per gli uomini sono stati per Gesù più preziosi della sua stessa vita.

Non era venuto sulla terra infatti per "rimanere solo", bensì per portare "molto frutto".

E la via per portare frutto la indica con le seguenti parole:

"Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna".

È una frase che sembra incomprensibile; e per certi versi lo è, perché totalmente estranea al comune sentire.

Tutti amiamo conservare la vita, custodirla, preservarla, risparmiarla dalla fatica e dalla generosità; e nessuno è portato ad "odiarla", come sembra invece suggerire il testo evangelico.

Basti pensare alle cure che tutti abbiamo per il nostro corpo e alle sofisticate attenzioni che gli riserviamo.

Il Vangelo parla un altro linguaggio; appare duro ma è profondamente vero.

Il senso dei due termini (amare e odiare) è da intendersi sulla scia della stessa vita di Gesù, del suo modo di comportarsi, di voler bene, di impegnarsi, di pensare, di preoccuparsi.

Insomma, Gesù ha vissuto tutta la vita amando gli uomini più di se stesso.

E la croce è l’Ora in cui questo amore si manifesta nella chiarezza più alta.

La vita di ognuno di noi è come un chicco che può dare frutti straordinari, anche al di là della nostra esistenza così breve e delle capacità così limitate.

La scelta di Gesù non è indolore.

Il suo amore non è un sentimento vuoto o una sensazione, ma una scelta forte, appassionata, che affronta il male, più forte del male!

"Ora l’anima mia è turbata".

Il verbo significa "pieno di spavento", "triste fino a morire".

Povero Gesù.

Di fronte al male resta turbato, come ogni uomo.

Ma non scappa lontano cercando una situazione nuova;
non si rifugia nelle cose da fare;
non scarica su altri;
non smette di pensare;
non viene a patti con il nemico;
non maledice;
non si illude con la forza della spada.

Gesù si affida.

La vittoria sul turbamento non è il fatalismo o il coraggio, ma la fiducia nell’amore del Padre che dona gloria, cioè la pienezza di quello che ognuno è.

"Che devo dire: Padre, salvami da quest’ora?".

Si affida al Padre.

Possiamo anche noi fare così nell’ora del dolore, della tristezza, delle tenebre, perché nella nostra debolezza si veda la gloria di Dio, cioè si manifesti la forza straordinaria dell’amore.

Ed il Padre non fa mancare la sua voce, che venne dal cielo: l’ho glorificato e lo glorificherò.

Gesù spiega alla gente che quella voce è venuta per loro e non per se.

È la voce del Vangelo, che ci spinge ad aprire gli occhi, a non rimandare al domani, ma a capire oggi il segreto di quel chicco di grano che muore per dare frutto.


 
AMEN!



Signore Gesu'

l'anima nostra ha fame e sete di Te!

Vogliamo nutrirci della Tua Parola

per essere anche noi

semi del Tuo Amore nel mondo

Amen!



BUONA DOMENICA A TUTTI

NEL SIGNORE!



 

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:32.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com