BUONA DOMENICA A TUTTI NEL SIGNORE - SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO - 14.06.2009

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Anam_cara
00sabato 13 giugno 2009 21:43
 
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO




 

Antifona d'ingresso

Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia.

(Sal 81,17)

Colletta

Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre...


Prima Lettura


Dal libro dell'Esodo 24,3-8


Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: "Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!".

Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.

Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare.

Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: "Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!".

Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!".

Parola di Dio


Salmo responsoriale


Salmo 115 (116b)


Antifona

A te, o Signore, offrirò sacrifici di lode.


Ho creduto anche quando dicevo:
"Sono troppo infelice".

Ho detto con sgomento:
"Ogni uomo è inganno".

Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?

Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.

Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli.

Sì, io sono il tuo servo, Signore,
io sono tuo servo, figlio della tua ancella;
hai spezzato le mie catene.

A te offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
e davanti a tutto il suo popolo,

negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.



Seconda Lettura


Dalla lettera agli Ebrei 9,11-15


Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio vivente?

Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa.


Parola di Dio 
 




Anam_cara
00domenica 14 giugno 2009 05:46
 
Festa del Corpo e Sangue di Cristo


Lettura del Vangelo





Canto al Vangelo

Alleluia,alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
(Gv 6,51)
Alleluia, alleluia, alleluia.


 

Dal vangelo di Marco 14,12-16.22-26


Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?". Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi". I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio".
 E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore


Omelia domenicale

Mons.Vincenzo Paglia

"Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini. Conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei santi".

Così abbiamo pregato in questa domenica del Corpus Domini, festa nella quale celebriamo e veneriamo la presenza del Signore come corpo.

Dio non è un’idea astratta; una filosofia vaga e senza tempo, inafferrabile, lontana.

Gesù non è mai un fantasma: è un corpo, concreto, che si presenta nell’oggi, pellegrino che affianca i nostri passi e resta con noi quando si fa sera.

"E il verbo si è fatto carne".
Non si può amare Dio senza amare il suo corpo, la sua concretezza;
senza ascoltare la sua parola, voce di quel corpo.

Il Corpo del Signore non è muto, inerte come un idolo, da interpretare a piacimento.

Parla, si spiega, diviene seme, consegna tutto se stesso a chi vuole accoglierlo, a chi non disprezza l’amore, a chi non scappa, a chi non si crede giusto.

Quel corpo continua a comunicare il suo Vangelo di amore nella confusione, nell’incertezza della nostra vita e di questo mondo, parola di liberazione e di gioia:

"Dio è con te, si dona a te, il male non vince, impara da me a volere bene!".

Fermiamoci e contempliamolo: è un corpo che ci accompagna nelle diverse stagioni della nostra vita, fin da quando, con emozione, lo abbiamo ricevuto la prima volta.

Ed ogni volta che ci nutriamo di Lui deve essere come la prima volta, sempre stupiti davanti a un amore così grande tanto da prendere dimora dentro di noi.

Questo pane non diventa mai un diritto:
non si compra, non ha prezzo, per noi calcolatori, che pensiamo non si faccia niente per niente;
per noi che rendiamo tutto una convenienza, un interesse, anche la vita stessa.

È un corpo che ci insegna a volere bene gratuitamente: è il corpo di amore di Dio.

L’amore è sempre un dono.

La vita è solo dono.

Il Corpus Domini è corpo del cielo e della terra.

Quest’altare è posto in alto, al centro della Basilica, sotto gli occhi di Gesù e di sua madre, quasi ad indicare come questa mensa unisce i due lati di quel tavolo di Pasqua.

Gesù prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi.

"Questo è il mio corpo". "Questo è il mio sangue".


Quel pane e quel vino, secondo le parole stesse di Gesù, sono veramente il "Corpus Domini", il corpo di Gesù.

Un corpo che si dona totalmente, che non conosce avarizia, calcolo, risparmio.

Giovanni Crisostomo, padre della chiesa, vescovo di Costantinopoli, amava dire: "Se volete onorare il corpo di Cristo, non disdegnatelo quando è ignudo.
Non onorate il Cristo eucaristico con paramenti di seta, mentre fuori del tempio trascurate quest’altro Cristo che è afflitto dal freddo e dalla nudità".

"Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me",
disse Gesù.

Non si può onorare il Corpus Domini sulla mensa e poi disprezzare lo stesso Corpus Domini nei poveri e nei fratelli.

Non amiamo un’idea!

Il Vangelo ci aiuta ad amare la concretezza, tutta umana, della carne, del corpo.

Un corpo umano e concreto, come il mio.

È quel corpo segnato dalla vita, con quelle mani grandi, consumate, belle, di un anziano.

Quello è il corpo di Dio: quel vecchio che non può alzarsi, che non chiede nemmeno più, che si vergogna, che aspetta qualcuno con cui parlare, che non ha chi lo sorregga o, peggio, lo visiti.

Il Corpo di Dio è quello di poveri emigranti:
di donne piene di sogni e di paure;
di bambini sperduti;
di uomini che cercano con disperazione il futuro,
costretti ad affidarsi a trafficanti,
trattati come cose;
corpi di cui gli uomini non hanno saputo e voluto conoscere la storia, il volto, il nome, inghiottiti come sono dal mare.

Dio conosce il nome di quei poveri corpi.
Di ognuno.

Li scalda lui, li accoglie, li protegge, li capisce, li ascolta, li accarezza, ci perde il tempo lui.

Il loro corpo è il suo.

Amiamo il corpo di Gesù nella sua eucaristia.

Amiamo, amiamo il corpo del Signore nel corpo dei poveri e dei fratelli.

La debolezza dell’altro è quella di Dio.

Andiamo a visitare i soli;

onoriamo il Corpus Domini fermandoci davanti a chi chiede e rendiamolo bello con l’amore.
 
Venerare il corpo spezzato e versato sulla mensa ci farà amare la debolezza del corpo di Dio nei suoi fratelli più piccoli.

Signore, raccogli tutti nel tuo regno di salvezza.

Resta con noi, Signore. Amen

 

Grazie Gesu'

per l'immenso dono che ci fatto

offrendti in sacrificio per noi

Grazie Signore

perche' nella santa Eucarestia

tu ci unisci a Te!

Fa' che viviamo sempre

con intensità e riconoscenza

questo grande dono,
 
in comunione con tutti i nostri fratelli

e fa che la nostra vita

risplenda sempre nella Tua Grazia

quale specchio vivente

del Tuo Amore per noi

Amen!



Lode e Gloria a Te Signore!

Alleluja!


BUONA DOMENICA A TUTTI

NEL SIGNORE!



VVB!Anam


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