Benedetto XVI: Santa Teresa d'Avila [di Gesù] - 15 ottobre

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lazzaro2004
00venerdì 14 ottobre 2011 22:36

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BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 2 febbraio 2011

(riassunto)

Nasce ad Avila, in Spagna, nel 1515, con il nome di Teresa de Ahumada.
Nella sua autobiografia ella stessa menziona alcuni particolari
della sua infanzia: la nascita da "genitori virtuosi e timorati di Dio",
all'interno di una famiglia numerosa, con nove fratelli e tre sorelle.
Ancora bambina, a meno di 9 anni, ha modo di leggere le vite di alcuni
martiri che le ispirano il desiderio del martirio, tanto che improvvisa
una breve fuga da casa per morire martire e salire al Cielo (cfr Vita 1, 4);
"voglio vedere Dio" dice la piccola ai genitori. Alcuni anni dopo,
Teresa parlerà delle sue letture dell'infanzia e affermerà di avervi
scoperto la verità, che riassume in due principi fondamentali:
da un lato "il fatto che tutto quello che appartiene al mondo di qua, passa",
dall'altro che solo Dio è "per sempre, sempre, sempre", tema che ritorna
nella famosissima poesia "Nulla ti turbi / nulla ti spaventi; / tutto passa.
Dio non cambia; / la pazienza ottiene tutto; / chi possiede Dio / non manca
di nulla / Solo Dio basta!". Rimasta orfana di madre a 12 anni, chiede
alla Vergine Santissima che le faccia da madre (cfr Vita 1, 7).

Se nell'adolescenza la lettura di libri profani l'aveva portata alle distrazioni
di una vita mondana, l'esperienza come alunna delle monache agostiniane
di Santa Maria delle Grazie di Avila e la frequentazione di libri spirituali,
soprattutto classici di spiritualità francescana, le insegnano il raccoglimento
e la preghiera. All'età di 20 anni, entra nel monastero carmelitano
dell'Incarnazione, sempre ad Avila; nella vita religiosa assume il nome
di Teresa di Gesù. Tre anni dopo, si ammala gravemente, tanto da restare
per quattro giorni in coma, apparentemente morta (cfr Vita 5, 9). Anche
nella lotta contro le proprie malattie la Santa vede il combattimento contro
le debolezze e le resistenze alla chiamata di Dio: "Desideravo vivere - scrive -
perché capivo bene che non stavo vivendo, ma stavo lottando con un'ombra
di morte, e non avevo nessuno che mi desse vita, e neppure io me la potevo
prendere, e Colui che poteva darmela aveva ragione di non soccorrermi,
dato che tante volte mi aveva volto verso di Lui, e io l'avevo abbandonato" (Vita 8, 2).
Nel 1543 perde la vicinanza dei famigliari: il padre muore e tutti i suoi fratelli
emigrano uno dopo l'altro in America. Nella Quaresima del 1554, a 39 anni,
Teresa giunge al culmine della lotta contro le proprie debolezze. La scoperta
fortuita della statua di "un Cristo molto piagato" segna profondamente
la sua vita (cfr Vita 9). La Santa, che in quel periodo trova profonda consonanza
con il sant'Agostino delle Confessioni, così descrive la giornata decisiva
della sua esperienza mistica: "Accadde... che d'improvviso mi venne un senso
della presenza di Dio, che in nessun modo potevo dubitare che era dentro
di me o che io ero tutta assorbita in Lui" (Vita 10, 1).

Cari fratelli e sorelle, santa Teresa di Gesù è vera maestra di vita cristiana
per i fedeli di ogni tempo. Nella nostra società, spesso carente di valori
spirituali, santa Teresa ci insegna ad essere testimoni instancabili di Dio,
della sua presenza e della sua azione, ci insegna a sentire realmente questa sete
di Dio che esiste nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio,
di cercare Dio, di essere in colloquio con Lui e di essere suoi amici.
Questa è l'amicizia che è necessaria per noi tutti e che dobbiamo cercare,
giorno per giorno, di nuovo. L'esempio di questa Santa, profondamente
contemplativa ed efficacemente operosa, spinga anche noi a dedicare
ogni giorno il giusto tempo alla preghiera, a questa apertura verso Dio,
a questo cammino per cercare Dio, per vederlo, per trovare la sua amicizia
e così la vera vita; perché realmente molti di noi dovrebbero dire:
"non vivo, non vivo realmente, perché non vivo l'essenza della mia vita".
Per questo il tempo della preghiera non è tempo perso, è tempo nel quale
si apre la strada della vita, si apre la strada per imparare da Dio un amore
ardente a Lui, alla sua Chiesa, e una carità concreta per i nostri fratelli. Grazie.

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