Benedetto XVI: Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011)

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lazzaro2004
00domenica 25 settembre 2011 23:03
942° video
clicca il link:
 

 

http://www.youtube.com/watch?v=1QWbdf6J2d4
 

 

Di fronte a Dio "non contano le parole, ma l'agire, le azioni di conversione e di fede".
Così Benedetto XVI commentando la parabola dei due figli invitati
dal padre a lavorare nella vigna nel Vangelo di Matteo. Di fronte ad una folla
di quasi centomila fedeli, con i vescovi provenienti da tutte le diocesi tedesche, i
l Papa ha presieduto sul campo di volo dell'aeroporto di Friburgo la Santa Messa
e la recita dell'Angelus nell'ultimo giorno di questo 21.mo viaggio apostolico.
Stasera alle 19.15 Benedetto XVI lascerà, infatti, la Germania alla volta di Roma,
per fare poi rientro a Castel Gandolfo.

Il Papa ha ricevuto il saluto
dell'arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, che ha evocato il motto del viaggio
"Dove c'è Dio, là c'è futuro" ed ha ringraziato il Pontefice per l'incoraggiamento ricevuto
dai cattolici tedeschi nel "rafforzare la propria fede" e "restare saldi nella speranza".
In un'atmosfera di sereno raccoglimento mons. Zollitsch ha invitato tutti i convenuti
a prepararsi a celebrare la presenza dell'amore di Dio nella Santa Eucarestia, affinché
la forza che da essa deriva "ci aiuti a costruire una cultura ed una civiltà dell'amore
in Germania ed in Europa".

Il Papa ha incentrato l'Omelia sulla possibilità di dare una prospettiva cristiana
alla realtà dei nostri tempi ed ha indicato il Vangelo come un fondamento
per orientare la vita dei cristiani di oggi. "Di fronte a tutte le cose terribili
che avvengono oggi nel mondo" ha -- detto il Papa -- ci sono teologi che
"dicono che Dio non può essere Onnipotente". La Chiesa, tuttavia, si deve
opporre con vigore a questa affermazione:

Noi siamo lieti e riconoscenti che Egli sia onnipotente. Ma dobbiamo, al contempo,
renderci conto che Egli esercita il suo potere in maniera diversa da come gli uomini
sono soliti fare. Egli stesso ha posto un limite al suo potere, riconoscendo
la libertà delle sue creature".

Dio desidera, dunque, la salvezza del suo popolo, ma senza costrizioni:
Affinché il potere della sua misericordia possa toccare i nostri cuori occorre
la disponibilità di abbandonare il male, di alzarsi dall'indifferenza e dare spazio
alla sua Parola".

Tornando poi alla lettura del Vangelo e alla parabola dei due fratelli invitati
dal padre a lavorare nella vigna, Benedetto XVI ha invitato i cattolici tedeschi
ad intraprendere un impegno sempre più concreto nell'esercizio della propria
fede: "Non contano le parole, ma l'agire, le conversioni di fede":

Tradotta nel linguaggio del nostro tempo, l'affermazione potrebbe suonare
più o meno così: agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace;
persone che soffrono a causa dei nostri peccati e hanno desiderio di un cuore puro,
sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli 'di routine', che nella
Chiesa vedono ormai soltanto l'apparato, senza che il loro cuore sia toccato
dalla fede".

E proprio su questa riflessione Benedetto XVI coglie l'occasione per lodare
la ricchezza delle istituzioni pastorali, sociali e caritative della Chiesa in Germania,
nelle quali, dice, "l'amore per il prossimo viene esercitato in una forma anche
socialmente efficace e fino ai confini della terra", ma rischia di essere un impegno
incompleto se si dimentica lo spirito dell'insegnamento di Gesù:

Il cuore aperto, che si lascia toccare dall'amore di Cristo, e così dà al prossimo,
che ha bisogno di noi, più che un servizio tecnico: l'amore, in cui all'altro
si rende visibile il Dio che ama, Cristo".
Il rinnovamento della Chiesa, in ultima analisi, prosegue Benedetto XVI,
può realizzarsi solo attraverso la disponibilità alla conversione ed attraverso
una fede rinnovata:

La Chiesa in Germania continuerà ad essere una benedizione per la comunità cattolica
mondiale, se rimane fedelmente unita con i Successori di san Pietro e degli Apostoli,
se cura in molteplici modi la collaborazione con i Paesi di missione e si lascia anche
'contagiare' in questo dalla gioia nella fede delle giovani Chiese".
Unità ed universalità della Chiesa, dunque, sono le caratteristiche che la chiesa tedesca
deve avere come obiettivo per continuare "ad essere una benedizione per la comunità
cattolica mondiale". Il sì incondizionato a Dio da parte di ciascun cattolico -- ribadisce
il Papa nella riflessione dell'Angelus a conclusione della Santa Messa - resta il pilastro
su cui costruire la propria fede:

Allora, anche nella nostra vita l'amore di Dio diventerà quasi carne, prenderà sempre più forma.
Non dobbiamo avere paura in mezzo a tutte le nostre preoccupazioni. Dio è buono".

Radio Vaticana 25 settembre 2011

 
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Di fronte a Dio "non contano le parole, ma l'agire, le azioni di conversione e di fede".
Così Benedetto XVI commentando la parabola dei due figli invitati
dal padre a lavorare nella vigna nel Vangelo di Matteo. Di fronte ad una folla
di quasi centomila fedeli, con i vescovi provenienti da tutte le diocesi tedesche, i
l Papa ha presieduto sul campo di volo dell'aeroporto di Friburgo la Santa Messa
e la recita dell'Angelus nell'ultimo giorno di questo 21.mo viaggio apostolico.
Stasera alle 19.15 Benedetto XVI lascerà, infatti, la Germania alla volta di Roma,
per fare poi rientro a Castel Gandolfo.

Il Papa ha ricevuto il saluto
dell'arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, che ha evocato il motto del viaggio
"Dove c'è Dio, là c'è futuro" ed ha ringraziato il Pontefice per l'incoraggiamento ricevuto
dai cattolici tedeschi nel "rafforzare la propria fede" e "restare saldi nella speranza".
In un'atmosfera di sereno raccoglimento mons. Zollitsch ha invitato tutti i convenuti
a prepararsi a celebrare la presenza dell'amore di Dio nella Santa Eucarestia, affinché
la forza che da essa deriva "ci aiuti a costruire una cultura ed una civiltà dell'amore
in Germania ed in Europa".

Il Papa ha incentrato l'Omelia sulla possibilità di dare una prospettiva cristiana
alla realtà dei nostri tempi ed ha indicato il Vangelo come un fondamento
per orientare la vita dei cristiani di oggi. "Di fronte a tutte le cose terribili
che avvengono oggi nel mondo" ha -- detto il Papa -- ci sono teologi che
"dicono che Dio non può essere Onnipotente". La Chiesa, tuttavia, si deve
opporre con vigore a questa affermazione:

Noi siamo lieti e riconoscenti che Egli sia onnipotente. Ma dobbiamo, al contempo,
renderci conto che Egli esercita il suo potere in maniera diversa da come gli uomini
sono soliti fare. Egli stesso ha posto un limite al suo potere, riconoscendo
la libertà delle sue creature".

Dio desidera, dunque, la salvezza del suo popolo, ma senza costrizioni:
Affinché il potere della sua misericordia possa toccare i nostri cuori occorre
la disponibilità di abbandonare il male, di alzarsi dall'indifferenza e dare spazio
alla sua Parola".

Tornando poi alla lettura del Vangelo e alla parabola dei due fratelli invitati
dal padre a lavorare nella vigna, Benedetto XVI ha invitato i cattolici tedeschi
ad intraprendere un impegno sempre più concreto nell'esercizio della propria
fede: "Non contano le parole, ma l'agire, le conversioni di fede":

Tradotta nel linguaggio del nostro tempo, l'affermazione potrebbe suonare
più o meno così: agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace;
persone che soffrono a causa dei nostri peccati e hanno desiderio di un cuore puro,
sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli 'di routine', che nella
Chiesa vedono ormai soltanto l'apparato, senza che il loro cuore sia toccato
dalla fede".

E proprio su questa riflessione Benedetto XVI coglie l'occasione per lodare
la ricchezza delle istituzioni pastorali, sociali e caritative della Chiesa in Germania,
nelle quali, dice, "l'amore per il prossimo viene esercitato in una forma anche
socialmente efficace e fino ai confini della terra", ma rischia di essere un impegno
incompleto se si dimentica lo spirito dell'insegnamento di Gesù:

Il cuore aperto, che si lascia toccare dall'amore di Cristo, e così dà al prossimo,
che ha bisogno di noi, più che un servizio tecnico: l'amore, in cui all'altro
si rende visibile il Dio che ama, Cristo".
Il rinnovamento della Chiesa, in ultima analisi, prosegue Benedetto XVI,
può realizzarsi solo attraverso la disponibilità alla conversione ed attraverso
una fede rinnovata:

La Chiesa in Germania continuerà ad essere una benedizione per la comunità cattolica
mondiale, se rimane fedelmente unita con i Successori di san Pietro e degli Apostoli,
se cura in molteplici modi la collaborazione con i Paesi di missione e si lascia anche
'contagiare' in questo dalla gioia nella fede delle giovani Chiese".
Unità ed universalità della Chiesa, dunque, sono le caratteristiche che la chiesa tedesca
deve avere come obiettivo per continuare "ad essere una benedizione per la comunità
cattolica mondiale". Il sì incondizionato a Dio da parte di ciascun cattolico -- ribadisce
il Papa nella riflessione dell'Angelus a conclusione della Santa Messa - resta il pilastro
su cui costruire la propria fede:

Allora, anche nella nostra vita l'amore di Dio diventerà quasi carne, prenderà sempre più forma.
Non dobbiamo avere paura in mezzo a tutte le nostre preoccupazioni. Dio è buono".

Radio Vaticana 25 settembre 2011

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