Gàlati

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Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:37
1


[1] Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti,

[2] e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia.

[3] Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo,

[4] che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro,

[5] al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

[6] Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo.

[7] In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.

[8] Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!

[9] L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
[10] Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!

[11] Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo;

[12] infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

[13] Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi,

[14] superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.

[15] Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque

[16] di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo,

[17] senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.

[18] In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni;

[19] degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.

[20] In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.

[21] Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia.

[22] Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo;

[23] soltanto avevano sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere".

[24] E glorificavano Dio a causa mia.
Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:37
2


[1] Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito:

[2] vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano.

[3] Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere.

[4] E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi.

[5] Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.

[6] Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più.

[7] Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi -

[8] poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani -

[9] e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi.

[10] Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.

[11] Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto.

[12] Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.

[13] E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.

[14] Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?

[15] Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,

[16] sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno".

[17] Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile!

[18] Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore.

[19] In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio.

[20] Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

[21] Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.
Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:38
3


[1] O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso?
[2] Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione?

[3] Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne?

[4] Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano!

[5] Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione?

[6] Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia.

[7] Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.

[8] E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti.

[9] Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette.

[10] Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.

[11] E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede.

[12] Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse.

[13] Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno,

[14] perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.

[15] Fratelli, ecco, vi faccio un esempio comune: un testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa.

[16] Ora è appunto ad Abramo e alla sua discendenza che furon fatte le promesse. Non dice la Scrittura: "e ai tuoi discendenti", come se si trattasse di molti, ma e alla tua discendenza, come a uno solo, cioè Cristo.

[17] Ora io dico: un testamento stabilito in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una legge che è venuta quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa.

[18] Se infatti l'eredità si ottenesse in base alla legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece concesse il suo favore ad Abramo mediante la promessa.

[19] Perché allora la legge? Essa fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore.

[20] Ora non si dà mediatore per una sola persona e Dio è uno solo.

[21] La legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge;

[22] la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù Cristo.

[23] Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.

[24] Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.

[25] Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo.

[26] Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù,

[27] poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.

[28] Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.

[29] E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:39
4


[1] Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto;
[2] ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre.

[3] Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo.

[4] Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,

[5] per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.

[6] E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!

[7] Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

[8] Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono;

[9] ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire?

[10] Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni!

[11] Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo.

[12] Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla.

[13] Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo;

[14] e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù.

[15] Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli.

[16] Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?

[17] Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro.

[18] È bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi,

[19] figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!

[20] Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo.

[21] Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge?

[22] Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera.

[23] Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa.

[24] Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar

[25] - il Sinai è un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli.

[26] Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre.

[27] Sta scritto infatti:
Rallègrati, sterile, che non partorisci,
grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell'abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito.

[28] Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco.

[29] E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora.

[30] Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera.

[31] Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.
Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:39
5


[1] Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

[2] Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla.

[3] E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge.

[4] Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia.

[5] Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo.

[6] Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità.

[7] Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità?

[8] Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama!

[9] Un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta.

[10] Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia.

[11] Quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? È dunque annullato lo scandalo della croce?

[12] Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano.

[13] Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri.

[14] Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso.

[15] Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!

[16] Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne;

[17] la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

[18] Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge.

[19] Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio,

[20] idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,

[21] invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.

[22] Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé;

[23] contro queste cose non c'è legge.

[24] Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri.

[25] Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
[26] Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
Stellina788
00venerdì 8 luglio 2011 11:40
6


[1] Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione.

[2] Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.

[3] Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso.

[4] Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto:

[5] ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

[6] Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce.

[7] Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.

[8] Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.

[9] E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.

[10] Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

[11] Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano.

[12] Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo.

[13] Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne.

[14] Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

[15] Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura.

[16] E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.

[17] D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.

[18] La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
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