Nessuna creatura, visibile ed invisibile, mi attiri a sé, affinché io sia di Gesù Cristo. Fuoco e croce, branchi di belve, lacerazioni, smembramenti, slogature di ossa, membra troncate, completa macerazione del corpo, tremendi tormenti del diavolo cadano pure su me, purché io sia di Gesù Cristo.
«A niente mi gioveranno le gioie del mondo, né i regni di questo secolo. Preferisco morire in Gesù Cristo che regnare dall'uno all'altro capo della terra. Lui cerco, lui che è morto per noi; lui voglio, lui che è risuscitato per noi.
Siate buoni con me, fratelli: non impeditemi di vivere, non vogliate uccidermi (evitandomi il martirio), non concedete al mondo chi vuole essere di Dio.
Lasciatemi cogliere la luce pura: quando arriverò là, sarò uomo di Dio». Permettetemi di essere imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno vive con Dio in se, intenda quello che voglio: mi compatisca quello che sa, ciò che mi tormenta Amen
(Ignazio di Antiochia, Epistola ai Romani, 4-7)