Il Papa: i cristiani del Medio Oriente sono cittadini e non stranieri, rispettare i loro diritti

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lazzaro2004
00sabato 25 giugno 2011 22:34
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http://www.youtube.com/watch?v=NiImIRuiiTQ
 

Nel suo discorso alla Roaco, Benedetto XVI ha innanzitutto
voluto esprimere la sua vicinanza ai cristiani della Terra Santa
e della più ampia regione mediorientale, particolarmente provati:

"Je vous demande de faire tout votre possible..."
"Vi chiedo di fare tutto il possibile -- ha esortato il Papa --
interessando anche le autorità pubbliche con le quali avete
contatti a livello internazionale", affinché nella regione in cui
sono nati, "i pastori e i fedeli in Cristo possano dimorare
non come 'stranieri', ma come 'concittadini' che testimoniano
Gesù Cristo come hanno fatto, prima di loro, i santi del passato
anch'essi figli delle Chiese orientali". Il Medio Oriente, ha soggiunto,
è "a giusto titolo la loro patria". E' lì, ha detto, che "sono chiamati
ancora oggi a promuovere, senza fare distinzioni, il bene
di tutti, attraverso la loro fede".

"Une égale dignité et un réelle liberté..."
"Un'uguale dignità -- ha avvertito -- e un'uguale libertà devono essere
riconosciute a tutte le persone che professano la fede" cristiana,
permettendo così "una collaborazione ecumenica e interreligiosa
più fruttuosa". Parlando in tedesco, il Papa non ha poi mancato
di ricordare, come segno delle sofferenze patite dai cristiani orientali,
il terribile attacco terroristico alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad
lo scorso ottobre, pochi giorni dopo il Sinodo dei vescovi per il Medio
Oriente. Il Papa ha nuovamente condannato l'insensatezza di quell'atto
di violenza, ricordando al contempo la fecondità del sangue dei martiri.
Quindi, parlando in inglese, ha rivolto il pensiero alla cosiddetta
"primavera araba" nel Nord Africa e nel Medio Oriente:

"The Pope wishes to express his closeness..."
"Desidero -- ha sottolineato il Papa -- esprimere la mia vicinanza"
a coloro che soffrono e a quanti "stanno disperatamente cercando
di fuggire, aumentando così il flusso di immigrazione che spesso
rimane senza speranza". Il Papa ha così esortato a fornire la necessaria
assistenza ed ha chiesto che "ogni forma possibile di mediazione
sia esplorata, così che la violenza possa cessare e l'armonia sociale
e la coesistenza pacifica possano essere ristabilite, nel rispetto
dei diritti dei singoli come delle comunità". Il Papa ha rilevato, inoltre,
che oggi l'intera comunità cattolica cammina "sulle vie non facili
della storia, tra grandi povertà spirituali e materiali del mondo
per offrire la carità di Cristo e della Chiesa":

"La carità 'non avrà mai fine', dice l'Apostolo Paolo, ed è capace
di cambiare i cuori e il mondo con la forza di Dio, seminando
e risvegliando ovunque la solidarietà, la comunione e la pace.
Sono doni affidati alle nostre fragili mani, ma il loro sviluppo
è sicuro, perché la potenza di Dio opera proprio nella debolezza,
se sappiamo aprirci alla sua azione, se siamo veri discepoli
che cercano di esserGli fedeli"


Radio Vaticana 24 giugno 2011

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