Il premier Stoltenberg: il male ha colpito la Norvegia. La riflessione di padre Bamonte

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lazzaro2004
00domenica 31 luglio 2011 01:11
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La Norvegia ha commemorato ieri le 77 vittime delle stragi del 22 luglio,
a una settimana esatta dagli attacchi che hanno sconvolto il Paese.
Il premier, Jens Stoltenberg, ha detto che la nazione è stata colpita
"dal male". Proprio in questi giorni è stato sottolineato da alcuni
osservatori il legame dell'attentatore, Anders Breivik, con alcune
associazioni sataniche, molto diffuse in Scandinavia. E riferendosi
agli eccidi da lui compiuti, c'è chi ha parlato di "atti diabolici".
Luca Collodi ne ha parlato con padre Francesco Bamonte, esorcista
nella diocesi di Roma:

R. -- Dobbiamo partire da un principio fondamentale, per avere
le idee chiare: il demonio esiste e agisce nella storia personale
e comunitaria degli uomini, propone sempre il male, facendo leva
sulla natura ferita dell'uomo, conseguenza del peccato originale,
ferita che rende l'uomo incline al male ma che -- sia bene inteso! --
non lo priva della libertà di scelta, per cui l'uomo è sempre
il responsabile ultimo delle proprie azioni. Il male morale è effetto
della libera volontà dell'uomo dietro l'istigazione e l'influsso del demonio.
E quanto più l'azione commessa è malvagia, tanto più la paternità
dell'atto è da attribuirsi al demonio, ferma restando la responsabilità
della persona, il cui grado solo Dio può conoscere. Il Beato Giovanni Paolo II,
in una sua catechesi, affermò molto bene che il demonio è un astuto
incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi
deviazioni tanto nocive quanto all'apparenza conformi alle nostre istintive
aspirazioni. Ed è così che egli convince l'uomo a giustificare il male fino
agli orrori più grandi. Sull'uomo che, con libero consenso, si abbandona
al male, giustificato come un bene, il potere che il demonio acquista può
condurlo a compiere gli atti più disumani.

D. -- Padre Bamonte, il demonio come può portare l'uomo ad una simile
crudeltà, a pianificare un'azione fino all'efferatezza di una strage così disumana?

R. -- Noi diciamo, per l'appunto, "disumani" certi atti, proprio perché vanno
al di là dell'umano; rivelano, cioè, qualcosa di tipicamente satanico:
una cattiveria che è propria del diavolo e non dell'uomo. L'uomo, quando
sceglie volontariamente il male, senza rendersene conto e sotto l'influsso
del demonio, pensa di poter agire secondo il proprio desiderio; in realtà,
sta concedendo al demonio l'utilizzo delle facoltà umane, le quali vengono
sottomesse al suo dominio e così l'uomo è spinto ad una cattiveria che
diventa espressione della ferocia demoniaca, che va al di là di qualsiasi
immaginazione. Ferocia che non può essere razionalmente spiegabile
se non con l'odio che il demonio prova nei confronti dell'umanità e che
raggiunge quei livelli di efferatezza che l'uomo da solo non è in grado
di raggiungere. Pertanto, certi gesti non si possono sempre ed esclusivamente
attribuire a patologie psichiche, a carenze affettive o a provenienza da famiglie
dissestate; certi gesti che si registrano nella storia, nella cronaca quotidiana
non si possono compiere se non si è abbandonati a quell'odio che è proprio
di colui che ha odiato l'umanità fin dall'inizio. E troviamo, proprio nel Vangelo
di Giovanni, le parole di Gesù che dice: "Il diavolo è stato omicida fin
dal principio e non ha perseverato nella verità". Quindi, sin dall'inizio
il diavolo portò nel mondo umano la morte spirituale e fisica, e la sua azione
oggi nel mondo è sempre questa: portare tra gli uomini la morte spirituale e fisica.

D. -- L'uomo può combattere la paternità demoniaca e allontanare
da sé la tentazione diabolica?

R. -- Uno dei limiti che Dio pone all'azione di Satana è la volontà dell'uomo.
La potenza di seduzione di Satana può esercitarsi sulla mente ma non sulla
volontà delle persone. Quindi, in Gesù e con Gesù ogni cristiano può
fronteggiare il demonio e il male che lui ispira, e vincerlo. Non siamo
noi a conseguire la vittoria, ma Cristo in noi. Il tentatore cerca sempre
di rendere appetibile al nostro libero arbitrio ciò che presenta agli
occhi della mente sotto forma di apparente bene, ma attraverso la preghiera,
attraverso i Sacramenti, attraverso l'ascesi il cristiano sa che è vittorioso
sulle forze del male.


Radio Vaticana 30 luglio 2011

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