Il vero fascino della sessualità nasce dalla grandezza degli orizzonti schiusi dall'amore di Dio

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lazzaro2004
00sabato 14 maggio 2011 01:35

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"Il vero fascino della sessualità nasce dalla grandezza
di questo orizzonte che schiude: la bellezza integrale,
l'universo dell'altra persona e del 'noi' che nasce nell'unione,
la promessa di comunione che vi si nasconde, la fecondità nuova,
il cammino che l'amore apre verso Dio, fonte dell'amore.
L'unione in una sola carne si fa allora unione di tutta la vita,
finché uomo e donna diventano anche un solo spirito".

"In questa luce, la virtù della castità riceve nuovo senso.
Non è un 'no' ai piaceri e alla gioia della vita, ma il grande
'sí' all'amore come comunicazione profonda tra le persone,
che richiede il tempo e il rispetto, come cammino insieme
verso la pienezza e come amore che diventa capace
di generare vita e di accogliere generosamente la vita
nuova che nasce".

"Quando lo si stacca dal suo senso filiale, dalla sua connessione
con il Creatore, il corpo si ribella contro l'uomo, perde la sua
capacità di far trasparire la comunione e diventa terreno
di appropriazione dell'altro. Non è forse questo il dramma
della sessualità, che oggi rimane rinchiusa nel cerchio ristretto
del proprio corpo e nell'emotività, ma che in realtà può compiersi
solo nella chiamata a qualcosa di più grande?".

"E' nella famiglia che l'uomo scopre la sua relazionalità,
non come individuo autonomo che si autorealizza,
ma come figlio, sposo, genitore, la cui identità si fonda
nell'essere chiamato all'amore, a riceversi da altri
e a donarsi ad altri".


BENEDETTO XVI


Radio Vaticana 13 maggio 2011

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"Il vero fascino della sessualità nasce dalla grandezza
di questo orizzonte che schiude: la bellezza integrale,
l'universo dell'altra persona e del 'noi' che nasce nell'unione,
la promessa di comunione che vi si nasconde, la fecondità nuova,
il cammino che l'amore apre verso Dio, fonte dell'amore.
L'unione in una sola carne si fa allora unione di tutta la vita,
finché uomo e donna diventano anche un solo spirito".

"In questa luce, la virtù della castità riceve nuovo senso.
Non è un 'no' ai piaceri e alla gioia della vita, ma il grande
'sí' all'amore come comunicazione profonda tra le persone,
che richiede il tempo e il rispetto, come cammino insieme
verso la pienezza e come amore che diventa capace
di generare vita e di accogliere generosamente la vita
nuova che nasce".

"Quando lo si stacca dal suo senso filiale, dalla sua connessione
con il Creatore, il corpo si ribella contro l'uomo, perde la sua
capacità di far trasparire la comunione e diventa terreno
di appropriazione dell'altro. Non è forse questo il dramma
della sessualità, che oggi rimane rinchiusa nel cerchio ristretto
del proprio corpo e nell'emotività, ma che in realtà può compiersi
solo nella chiamata a qualcosa di più grande?".

"E' nella famiglia che l'uomo scopre la sua relazionalità,
non come individuo autonomo che si autorealizza,
ma come figlio, sposo, genitore, la cui identità si fonda
nell'essere chiamato all'amore, a riceversi da altri
e a donarsi ad altri".


BENEDETTO XVI


Radio Vaticana 13 maggio 2011

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