Il Vecchio Maggiore si rischiarò la gola e cominciò a cantare, e cantò abbastanza bene, e l'aria era eccitante, qualcosa fra Clementine e La Cucaracha.
Le parole dicevano:
Animali d'Inghilterra,
d'ogni clima e d'ogni terra,
ascoltate il lieto coro:
tornerà l'età dell'oro!
Tosto o tardi tornerà:
l'uom tiranno a terra andrà;
per le bestie sol cortese
sarà l'alma terra inglese.
Non più anelli alle narici,
non più gioghi alle cervici,
e per sempre in perdizione
andran frusta, morso e sprone.
Sarem ricchi, sazi appieno:
orzo, grano, avena, fieno,
barbabietole e foraggio
saran sol nostro retaggio.
Più splendenti i campi e i clivi,
e più puri i fonti e i rivi
e più dolce l'aer sarà
Quando avrem la libertà.
Per quel dì noi lotteremo,
per quel dì lieti morremo,
vacche, paperi, galline,
mille bestie, un solo fine.
Animali d'Inghilterra,
d'ogni clima e d'ogni terra,
ascoltate il lieto coro:
tornerà l'età dell'oro!
Il canto di quest'inno portò gli animali al colmo dell'entusiasmo.
Prima ancora che il Vecchio Maggiore fosse giunto alla fine, tutti avevano cominciato a cantarlo per proprio conto.
Anche i più stupidi ne avevano già afferrata l'aria e alcune parole, e quanto ai più intelligenti, come i maiali e i cani, già in pochi minuti avevano imparato a memoria tutta quanta la canzone.
Allora, dopo alcune prove preliminari, l'intera fattoria intonò "Animati d'Inghilterra" in un tremendo unisono.
Le mucche lo muggivano, i cani lo abbaiavano, le pecore lo belavano, i cavalli lo nitrivano, le anitre lo quacqueravano.
Erano così entusiasti dell'inno che lo cantarono cinque volte di seguito, e avrebbero continuato per tutta la notte se non fossero stati interrotti.
Disgraziatamente, infatti, il frastuono svegliò il signor Jones, che saltò giù dal letto, sicuro che nell'aia vi fosse una volpe.
Afferrò il fucile che stava sempre in un angolo della sua stanza e sparò nelle tenebre una scarica del numero 6.
I pallini si conficcarono nel muro del granaio e la riunione si sciolse in tutta fretta.
Ognuno corse al luogo dove era solito passare la notte.
Gli uccelli volarono sui loro trespoli, gli animali si coricarono sulla paglia, e in pochi istanti tutta la fattoria fu immersa in un profondo sonno.