La Certosa di Serra San Bruno

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
lazzaro2004
00giovedì 9 ottobre 2014 21:40
06:05

La Certosa di Serra San Bruno

"Ama sempre il bello: e' un raggio della luce divina!" - (L'Eremo) -

Per via della preghiera e della conversione continua, si sviluppa nel
monaco certosino il senso della comunione universale in Cristo. La
sua solitudine, scelta per Dio che è amore, non può essere che
comunione, comunione con i fratelli compagni di vita allinterno
del monastero, comunione universale ed amore di tutti gli uomini
nella loro più diversità. Si diventa fratello di ogni uomo, aprendo
il cuore senza limiti. Così esortava un monaco del deserto di cui non
si conosce neppure il nome: Ciascuno deve fare suo quanto accade
al prossimo, soffrire con lui in ogni occasione, piangere con lui,
sentirsi come se avesse il suo stesso corpo e come se egli stesso fosse

tribolato quando al fratello sopraggiunge una prova, così come sta scritto:
Siamo un solo corpo in Cristo e La moltitudine dei credenti era un cuor solo
e unanima sola (Apoftegma della serie anonima, 389).

Questa esortazione non vale forse soprattutto per chi vuole fomentare
lunità tra i cristiani? Nel cammino verso lunità, il dialogo ecumenico
è necessario, ma lessenziale è altrove; la priorità si trova nellumile amore,
sullesempio di Cristo. Come, infatti, potrà realizzarsi lunità della Chiesa
voluta da Lui se non con lamore. Non cè altra strada. Sono cattolico romano,
sono felice di essere cattolico, di vivere la mia fede cattolica, ma ciò non
mi impedisce di amare la Chiesa ortodossa e di sentirmi vicino a lei. Chi
respira con due polmoni respira meglio, è ovvio; chi respira con un solo
polmone, invece, non rischia forse uninsufficienza respiratoria e cardiaca,
nel senso spirituale, al livello della vita nel cuore profondo?

Anche se ci sono differenze nelle modalità di essere monaco, ciò non
impedisce unautentica e profonda comunione tra monaci latini e monaci
orientali. Abbiamo lo stesso scopo, abbiamo la stessa sorgente, la
luce delloriente. Se gli uni e gli altri siamo coerenti con la nostra vocazione
monastica, cioè se viviamo gli uni e gli altri nel pentimento e nella preghiera,
nella docilità allo stesso Spirito, allora siamo già in comunione.
Rimane tuttavia la sofferenza di non essere in grado di condividere
lo stesso calice.

Giovanni Paolo II ha riconosciuto che tra i monaci cè una vera comunione
già data, ununità già vissuta. Ha scritto infatti ce i forti tratti comuni che
uniscono lesperienza monastica dOriente e dOccidente fanno di essa un
mirabile ponte di fraternità, dove lunità vissuta risplende persino più di
quanto possa apparire nel dialogo fra le Chiese
(Lettera apostolica Orientale lumen, 9).

Tra monaci latini e monaci greci ci sentiamo fratelli, e insieme ai certosini
di Serra San Bruno, ringrazio il Signore della nostra vicinanza, geografica
e spirituale, con i monaci greci di San Giovanni Therestis. Prego lo Spirito
Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto
delle proprie tradizioni, perché il mondo creda. Lunità non può essere un
oggetto di vanto personale o comunitario. Gesù ci vuole uniti perché
il mondo creda, e creda che Dio è amore; ma il mondo non potrà credere
che Dio è amore se non vede che gia lamore ci unisce gli uni agli altri.

Padre Jacques Dupont
priore della Certosa di Serra San Bruno

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:21.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com