La via del calvario e anche la via della vita; un vero cristiano, non potrebbe dimenticarlo

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lazzaro2004
00lunedì 18 aprile 2011 19:53
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Siate "radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede. La Lettera da cui
è tratto questo invito, è stata scritta da san Paolo per rispondere
a un bisogno preciso dei cristiani della città di Colossi. Quella
comunità, infatti, era minacciata dall'influsso di certe tendenze
culturali dell'epoca, che distoglievano i fedeli dal Vangelo.
Il nostro contesto culturale, cari giovani, ha numerose analogie
con quello dei Colossesi di allora. Infatti, c'è una forte corrente
di pensiero laicista che vuole emarginare Dio dalla vita delle persone
e della società, prospettando e tentando di creare un paradiso
tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di gioia
e di speranza.

Al contrario, là dove le persone e i popoli accolgono la presenza
di Dio, lo adorano nella verità e ascoltano la sua voce, si costruisce
concretamente la civiltà dell'amore, in cui ciascuno viene rispettato
nella sua dignità, cresce la comunione, con i frutti che essa porta.
Vi sono però dei cristiani che si lasciano sedurre dal modo di pensare
laicista, oppure sono attratti da correnti religiose che allontanano
dalla fede in Gesù Cristo. Altri, senza aderire a questi richiami,
hanno semplicemente lasciato raffreddare la loro fede, con inevitabili
conseguenze negative sul piano morale.

Ai fratelli contagiati da idee estranee al Vangelo, l'apostolo Paolo
ricorda la potenza di Cristo morto e risorto. Questo mistero
è il fondamento della nostra vita, il centro della fede cristiana.
Tutte le filosofie che lo ignorano, considerandolo stoltezza, mostrano
i loro limiti davanti alle grandi domande che abitano il cuore dell'uomo.
Per questo anch'io, come Successore dell'apostolo Pietro, desidero
confermarvi nella fede.

Noi crediamo fermamente che Gesù Cristo si è offerto sulla Croce
per donarci il suo amore; nella sua passione, ha portato le nostre
sofferenze, ha preso su di sé i nostri peccati, ci ha ottenuto il perdono
e ci ha riconciliati con Dio Padre, aprendoci la via della vita eterna.
In questo modo siamo stati liberati da ciò che più intralcia la nostra
vita: la schiavitù del peccato, e possiamo amare tutti, persino i nemici,
e condividere questo amore con i fratelli più poveri e in difficoltà.

Cari amici, spesso la Croce ci fa paura, perché sembra essere
la negazione della vita. In realtà, è il contrario! Essa è il sì di Dio all'uomo,
l'espressione massima del suo amore e la sorgente da cui sgorga
la vita eterna. Infatti, dal cuore di Gesù aperto sulla croce è sgorgata
questa vita divina, sempre disponibile per chi accetta di alzare
gli occhi verso il Crocifisso. Dunque, non posso che invitarvi a
d accogliere la Croce di Gesù, segno dell'amore di Dio, come fonte
di vita nuova. Al di fuori di Cristo morto e risorto, non vi è salvezza!
Lui solo può liberare il mondo dal male e far crescere il Regno
di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
PER LA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
2011
Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede

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