Le visite dei Papi dai Presidenti

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lazzaro2004
00giovedì 14 novembre 2013 21:51
lazzaro2004
00giovedì 14 novembre 2013 21:55
Un “segno di amicizia” che conferma “l’eccellente stato delle reciproche relazioni” tra Italia e Santa Sede. Con queste parole, Papa Francesco ha sintetizzato il senso della sua visita al Quirinale. E rivolgendosi a Giorgio Napolitano ha subito rammentato i suoi “tanti gesti di attenzione” per la sua persona come anche per Benedetto XVI. Al mio predecessore, ha detto il Papa, “desidero rivolgere in questo momento il nostro pensiero e il nostro affetto”. Quindi, ha fatto riferimento alle sue origini italiane:

“RendendoLe visita in questo luogo così carico di simboli e di storia, vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo”.

“Tante sono le questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti. Il momento attuale è segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata e che, tra gli effetti più dolorosi, ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro”.

“Il compito primario che spetta alla Chiesa è quello di testimoniare la misericordia di Dio e di incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza; perché là dove cresce la speranza si moltiplicano anche le energie e l’impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto, ed emergono nuove potenzialità per uno sviluppo sostenibile e sano”.

“A Lampedusa, anzitutto, dove ho incontrato da vicino la sofferenza di coloro che, a causa delle guerre o della miseria, si avviano verso l’emigrazione in condizioni spesso disperate; e dove ho visto l’encomiabile testimonianza di solidarietà di tanti che si prodigano nell’opera di accoglienza”.

“Con rinnovata convinzione, la Chiesa, continua a promuovere l’impegno di tutti, singoli ed istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano, in cui si apprendono i valori e gli esempi che li rendono credibili. La famiglia ha bisogno della stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione”.

“Signor Presidente, in questa circostanza mi è caro formulare l’auspicio, sostenuto dalla preghiera, che l’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali, sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia”.


http://it.radiovaticana.va/news/2013/11/14/il_papa_al_quirinale:_busso_idealmente_alla_porta_di_ogni_italiano,/it1-746497
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