Lettera dalla Siria. «Io piango ad alta voce: vi prego, salvate Aleppo»

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lazzaro2004
00mercoledì 15 aprile 2015 21:20



 

Il grido della religiosa suor Annie: «Ci sono massacri contro l’umanità e nessuno ne parla. Per quanto tempo ancora il mondo resterà in silenzio, come uno spettatore?»

Cari amici di Aed,
vi scrivo per mettervi a parte della nostra grande tristezza su quello che sta succedendo ad Aleppo. Mi sembra che Aleppo sia una città dimenticata, i popoli e il mondo intero mantengono il silenzio. Ci sono massacri contro l’umanità e nessuno ne parla. Per quanto tempo ancora il mondo resterà in silenzio, come uno spettatore?

La nostra festa di Pasqua si è trasformata in una festa di dolore. La popolazione è in lutto per la perdita ciascuno dei propri cari. Alcune persone si ritrovano senza casa, altre non vedono più la vita ma solo la morte sotto le macerie, perché sono vittime di violenza. Quanto tutto questo durerà ancora?

Io vi chiedo di condividere e diffondere questo messaggio. Il silenzio non è più ammissibile. Noi dobbiamo fare qualcosa per salvare Aleppo e i suoi abitanti. Due giorni fa, circa 165 famiglie hanno abbandonato la città dopo che una pioggia di razzi si è abbattuta su Aleppo. Tutti i tipi di mortaio [sono caduti], che dono di Pasqua per un popolo pacifico che non vuole altro se non vivere in pace! Io piango ad alta voce: vi prego, salvate Aleppo, salvate le nostre famiglie.

www.tempi.it//lettera-dalla-s…


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