Memoria dei Santi Gioacchino ed Anna. Il cardinale Comastri: le famiglie ritrovino Dio

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lazzaro2004
00martedì 26 luglio 2011 22:50
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R. - Noi abbiamo pochissime notizie su Sant'Anna,
come anche su San Gioacchino. Le uniche notizie
che si hanno le possiamo ricavare dalla figlia, Maria.
Ecco, allora, la proposta che io faccio: entriamo nella
piccola casa di Nazareth ed ascoltiamo Maria mentre
risponde all'Angelo: "Eccomi". Com'è sbocciato questo
"Eccomi"? Evidentemente, in quell' "Eccomi", c'è la grazia
di Dio, c'è la libertà docile di Maria, ma c'è anche l'educazione
che ha ricevuto in famiglia. C'è l'educazione all'ascolto
della voce di Dio, che Maria ha preso da Sant'Anna
e da San Gioacchino. In quell' "Eccomi" meraviglioso c'è,
in qualche modo, il profumo della vita e della testimonianza
di famiglia che Maria ha respirato accanto a Sant'Anna
ed accanto a San Gioacchino.

D. - La figura di Sant'Anna ci porta dunque all'immagine
della famiglia. In che modo, oggi, riaccostarsi ai valori
della famiglia, guardando alla figura di Sant'Anna ma
anche a quella di San Gioacchino?

R. - Oggi la famiglia è diventata un deserto. Possiamo
dire che molti figli crescono in case atee, dove non si respira
affatto la presenza di Dio. E quando manca Dio, manca la pace,
l'armonia. Quando manca Dio, manca la fedeltà ed anche
una precisa scala di valori. L'esempio di San Gioacchino
e di Sant'Anna deve stimolare le famiglie di oggi a ritrovare
la sorgente della gioia, della pace, della bellezza della famiglia.
Se la famiglia non ritrova Dio, se non ritrova quella pienezza
di Dio che si respirava nella casa di San Gioacchino
e di Sant'Anna, non potrà dare nulla ai figli. Potrà assicurare
un po' di benessere, che però non risolve il problema del senso
della vita, della gioia del cuore. I figli hanno bisogno
di una testimonianza di valori e di ideali autentici, ma prima
di tutto hanno bisogno della testimonianza del valore di Dio,
che è la roccia su cui si può costruire la vita.

D. - Famiglie e generazioni che si succedono. Se la famiglia
è un po' la base della società, hanno un'importanza
fondamentale i nonni...

R. - I nonni sono i custodi della continuità, sono la presenza
continua dell'affetto. Trasmettono la lampada della sapienza
della famiglia, la lampada dei valori della famiglia, dell'educazione
che si deve ricevere in famiglia. E se i nonni sono persone
ricche della sapienza di Dio, possono veramente trasmettere
ai figli il segreto della vita ed anche la mappa della vita che
devono percorrere. Se noi vogliamo trasmettere ai figli
e ai nipoti la luce che illumina la vita, bisogna averla dentro
e gli adulti devono porsi la domanda: "Che responsabilità
abbiamo noi, oggi, di fronte allo sbandamento dei figli,
dei giovani?". Molto spesso, i giovani, più che lontani dalla
fede sono allontanati o non avvicinati. Questo è un esame
di coscienza che dobbiamo fare tutti noi adulti.


Radio Vaticana 26 luglio 2011

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