Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, alle tre del pomeriggio, è "l'ora" in cui l'avventura di Bernardette giunge a compimento. Come Ge
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lazzaro2004
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sabato 20 agosto 2016 20:23
Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, alle tre del pomeriggio, è "l'ora" in cui l'avventura di Bernardette giunge a compimento. Come Gesù, essa affida la sua vita nelle mani di Dio,
Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, all...
PREGHIERA UMILE ATTRIBUITA A BERNADETTE Per l’indigenza di mamma e papà, per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza, per le pecore r...
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PREGHIERA UMILE ATTRIBUITA A BERNADETTE
Per l’indigenza di mamma e papà,
per la rovina del mulino,
per il vino della stanchezza,
per le pecore rognose: grazie, mio Dio!
Bocca di troppo da sfamare che ero;
per i bambini accuditi,
per le pecore custodite, grazie!
Grazie, o mio Dio, per il Procuratore,
per il Commissario, per i Gendarmi,
per le dure parole di Peyramale.
Per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,
per quelli in cui non siete venuta,
non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.
Ma per lo schiaffo ricevuto,
per le beffe,
per gli oltraggi,
per coloro che mi hanno presa per pazza,
per coloro che mi hanno presa per bugiarda,
per coloro che mi hanno presa per interessata.
Grazie, Madonna!
Per l’ortografia che non ho mai saputa,
per la memoria che non ho mai avuta,
per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie!
Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra
una bambina più stupida di me,
avreste scelto quella!
Per la mia madre morta lontano,
per la pena che ebbi quando mio padre,
invece di tendere le braccia
alla sua piccola Bernadette,
mi chiamò suor Marie-Bernard: grazie, Gesù!
Grazie per aver abbeverato di amarezza
questo cuore troppo tenero che mi avete dato.
Per madre Joséphine che mi ha proclamata:
«Buona a nulla».
Grazie!
Per i sarcasmi della madre Maestra,
la sua voce dura, le sue ingiustizie, le sue ironie,
e per il pane della umiliazione, grazie!
Grazie per essere stata quella cui la Madre Thérèse
poteva dire: «Non me ne combinate mai abbastanza».
Grazie per essere stata quella privilegiata
dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
«Che fortuna non essere come Bernadette!».
Grazie di essere stata Bernadette,
minacciata di prigione perché vi avevo vista,
Vergine Santa!
Guardata dalla gente come bestia rara;
quella Bernadette così meschina
che a vederla si diceva:
«Non è che questa?!».
Per questo corpo miserando che mi avete dato,
per questa malattia di fuoco e di fumo,
per le mie carni in putrefazione,
per le mie ossa cariate, per i miei sudori,
per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti,
grazie, mio Dio!
Per quest’anima che mi avete data,
per il deserto dell’aridità interiore,
per la vostra notte e per i vostri baleni,
per i vostri silenzi e i vostri fulmini;
per tutto,
per voi assente e presente,
grazie! Grazie, o Gesù!
(da “Il grande libro delle preghiere ai Santi”, a cura di Centro Studi MAMRE)
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