Non si affamano i poveri per dar le briciole agli altri poveri. Non si depauperano luoghi e territori per poi far ricadere le briciole dei propri affari su quei luoghi e quei territori. Questa è una logica perversa e diabolica. La civiltà del nostro presente e del nostro futuro si giocherà sul chiamare le cose con il loro nome: il male è male, il bene e bene. Quando vedo su un biglietto di qualche lotteria istantanea che un euro di quanto spendo va alla cura di bambini malati, io penso che quei bambini ci giudicheranno. Saranno questi bambini a giudicare questo capitalismo d'azzardo. Come dice il Vangelo: "gli angeli vi giudicheranno". E saranno giudici spietati. È un sistema che affama mille per dare un po' di briciole a dieci. E nel caso dell'azzardo ritenuto "consumo culturale" questo è evidente. O spezziamo questa catena, con le idee, la forza della cultura e poi con le leggi o questa catena spezzerà noi. Le cifre sono sepolcri imbiancati. Ma dentro un sepolcro, anche se tinto di fresco, ci troviamo solo ossa.
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