QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

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Anam_cara
00sabato 20 dicembre 2008 16:50
 






 
IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)






 
La quarta candela è
la " Candela degli Angeli "
per onorare gli angeli
e la meravigliosa novella che portarono agli uomini
in quella notte mirabile



 


Sebbene non possiamo ne vederli né sentirli,
sono ancora gli angeli che ci portano il messaggio di Dio
con pensieri d'amore e di pace,
di gioia e di buona volontà"




Antifona d'ingresso

Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada
e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore
.

Non si dice il Gloria.



Colletta


Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre,
tu, che nell’annunzio dell’angelo
ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce
guidaci alla gloria della risurrezione.

Per il nostro Signore Gesù Cristo.... 
 



Prima Lettura


Dal secondo libro di Samuele 7,1-5.8-12.14-16



Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno, disse al profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda". Natan rispose al re: "Và, fà quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te". Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan: "Và e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d'Israele mio popolo; sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo e con i colpi che danno i figli d'uomo, ma non ritirerò da lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre".



Parola di Dio




Salmo responsoriale


Salmo 88 (89)


Antifona

Canterò in eterno la grazia del Signore.


Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,

perché hai detto: "La mia grazia rimane per sempre";
la tua fedeltà è fondata nei cieli.

"Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:

stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli".

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell'assemblea dei santi.

Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio?

Dio è tremendo nell'assemblea dei santi,
grande e terribile tra quanti lo circondano.

Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti?
Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona.

Tu domini l'orgoglio del mare,
tu plachi il tumulto dei suoi flutti.

Tu hai calpestato Raab come un vinto,
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.

Tuoi sono i cieli, tua è la terra,
tu hai fondato il mondo e quanto contiene;

il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati,
il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome.

E' potente il tuo braccio,
forte la tua mano, alta la tua destra.

Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
grazia e fedeltà precedono il tuo volto.

Beato il popolo che ti sa acclamare
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:

esulta tutto il giorno nel tuo nome,
nella tua giustizia trova la sua gloria.

Perché tu sei il vanto della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.

Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d'Israele.

Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo:
"Ho portato aiuto a un prode,
ho innalzato un eletto tra il mio popolo.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;

la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

Su di lui non trionferà il nemico,
né l'opprimerà l'iniquo.

Annienterò davanti a lui i suoi nemici
e colpirò quelli che lo odiano.

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.

Stenderò sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra.

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza.

Io lo costituirò mio primogenito,
il più alto tra i re della terra.

Gli conserverò sempre la mia grazia,
la mia alleanza gli sarà fedele.

Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo.

Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,

se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi,

punirò con la verga il loro peccato
e con flagelli la loro colpa.

Ma non gli toglierò la mia grazia
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.

Non violerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa.

Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre:
certo non mentirò a Davide.

In eterno durerà la sua discendenza,
il suo trono davanti a me quanto il sole,

sempre saldo come la luna,
testimone fedele nel cielo".

Ma tu lo hai respinto e ripudiato,
ti sei adirato contro il tuo consacrato;

hai rotto l'alleanza con il tuo servo,
hai profanato nel fango la sua corona.

Hai abbattuto tutte le sue mura
e diroccato le sue fortezze;

tutti i passanti lo hanno depredato,
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.

Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali,
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.

Hai smussato il filo della sua spada
e non l'hai sostenuto nella battaglia.

Hai posto fine al suo splendore,
hai rovesciato a terra il suo trono.

Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza
e lo hai coperto di vergogna.

Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto,
arderà come fuoco la tua ira?

Ricorda quant'è breve la mia vita.
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?

Quale vivente non vedrà la morte,
sfuggirà al potere degli inferi?

Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo,
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?

Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi:
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,

con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano,
insultano i passi del tuo consacrato.

Benedetto il Signore in eterno.
Amen, amen.



Seconda Lettura


Dalla lettera di Paolo ai Romani 16,25-27



A colui che ha il potere di confermarvi
secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di
Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli
eterni,
ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture
profetiche,
per ordine dell'eterno Dio, a tutte le genti
perché obbediscano alla fede,
a Dio che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli dei secoli. Amen.



Parola di Dio




Anam_cara
00sabato 20 dicembre 2008 17:28



 
IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)


 



 

Lettura del Vangelo



Canto al Vangelo (Lc 1,38)



Alleluia, alleluia, alleluia !


Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.


Alleluia, alleluia, alleluia !


 

Dal vangelo di Luca 1,26-38


Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.

Parola del Signore



Alleluia, alleluia, alleluia !


Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.


Alleluia, alleluia, alleluia !



Omelia domenicale

(Mons.Vincenzo Paglia)



Siamo alla conclusione dell’Avvento.

Qualcuno viene.

Per lui vale la pena cambiare, prepararsi.

Non è un discorso da accettare, ma un bambino da generare ed accogliere.

Qualcuno viene per restare: si affida proprio a te.

Dobbiamo aprire le porte del cuore e fargli spazio.

Altrimenti non c’è Natale.

Non c’è Natale senza il nostro cuore.

Per questo dobbiamo chiederci:

che Natale stiamo preparando?

Che Natale vogliamo per questo mondo, segnato dalla paura e dall’incertezza;

che accetta la guerra e l’ingiustizia;

incerto ed arrogante allo stesso tempo;

che allontana con facilità e fastidio i deboli;

che vuole tutto ma senza il rischio dell’amore e della responsabilità;

che chiude le porte del cuore e delle case?

Un mondo che ha tanto, ma dissipato, affannato, cui sembra così difficile lasciare posto a qualcun altro.

Un mondo che si stanca subito, che non vuole avere fastidi.

Un mondo banale ed egocentrico che vuole avere tutto per sé!

Davvero non nasce nulla di nuovo nelle corse indaffarate del consumo.

 Non troviamo ciò che è nuovo lì.

Dov’è il Natale?

Noi siamo uomini materiali e cerchiamo di rendere contenti gli altri acquistando dei regali.

Ma poco vogliamo regalare la nostra vita!

Poco pensiamo a quel bambino forestiero: non vale niente, è debole, non c’entra con noi, non ha nulla da dare in cambio se non la vita stessa.

Quanti affanni per gli acquisti e quanto poco spazio per cercare l’amore vero!

Il grande regalo che dobbiamo donare, infatti, non sono le cose, ma l’amore!

E questo non si compra: si accoglie, si impara insieme a quel bambino che chiede di nascere.

Dio non sceglie i palazzi importanti della vita sociale d’Israele.

Maria è una povera ragazza di Nazareth, piccolissimo villaggio della periferica Galilea.

L’angelo del Signore, il dialogo tra cielo e la terra, è possibile a tutti!

Dio vuole farsi "carne", cerca casa per potere condurre gli uomini nella sua casa del cielo.

Natale è quando Dio trova una casa nel cuore degli uomini, quando la debolezza viene accolta ed amata.

Amaramente, invece, dovremo seguire Gesù all’aperto, perché "non c’era posto per loro nell’albergo".

La sua casa è tutta umana.

"Tempio di Dio siete voi", ricorderà l’apostolo.

Quel bambino non avrà dove posare il capo, perché vuole essere ovunque con noi.

"Ecco, io sto alla porta e busso": se gli apriamo si fermerà con noi.

"Il Verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi".

Maria per prima ascolta la Parola e per prima è disponibile, lascia spazio, offre se stessa, la sua vita, il suo corpo, al Signore.

È lei la prima casa di Dio.

Diviene l’arca dell’alleanza.

L’umanità diviene casa di Dio.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo quello che hai detto".

Maria non aspetta, non prende tempo.

Non ha chiaro tutto, ma dice di sì.

Maria non vede subito i frutti; non dice sì perché ha avuto prove: lascia spazio all’altro e basta.

"Beata colei che ha creduto all’adempimento della Parola del
Signore",
dirà Elisabetta.

È la prima beatitudine del Vangelo.

Apriamo il nostro cuore al Vangelo ed il mondo sarà libero dall’inimicizia e si aprirà all’amore.

Prendiamoci carico della debolezza di Dio e degli uomini per trovare l’amore che non finisce.

Prepariamo anche fisicamente un posto per chi non lo ha.

Non lasciamo solo nessuno!

Il presepe che dobbiamo preparare è invitare chi è solo: così si accoglie Dio.

Questo è Natale.

Diventiamo anche noi, come Maria, servi del Signore, per essere liberi di amare e per non diventare servi di noi stessi o delle cose.


Nulla è impossibile a Dio.
 

Nulla è impossibile a chi crede.



AMEN!

Dolce Gesu' che nasci

noi vogliamo accoglierti

con la stessa tenerezza

della tua Mamma

affinche' questo Natale

diventi

segno del nostro desiderio

di appartenerti per

TUTTA LA VITA!

Resta sempre con noi

Signore!

Vieni nel nostro cuore

e riempici del tuo Amore

di questo Amore

cosi' grande

che rinnova la faccia della terra!

Amen!




BUONA DOMENICA A TUTTI

NELL'ATTESA DEL SIGNORE!




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