SECONDO DOMENICA di AVVENTO

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Anam_cara
00domenica 7 dicembre 2008 05:44



 
II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)


La seconda candela è chiamata
" Candela di Betlemme " ,
candela della chiamata universale alla salvezza,
ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore.
"E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele".


Antifona d'ingresso


Popolo di Sion,
il Signore verrà a salvare i popoli
e farà sentire la sua voce potente
per la gioia del vostro cuore. (cf. Is 30,19.30)

Non si dice il Gloria.


Colletta


O Dio, Padre di ogni consolazione,
che agli uomini pellegrini nel tempo
hai promesso terra e cieli nuovi,
parla oggi al cuore del tuo popolo,
perché in purezza di fede e santità di vita
possa camminare verso il giorno
in cui manifesterai pienamente
la gloria del tuo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
 


Prima Lettura


Dal libro del profeta Isaia 40,1-5.9-11


"Consolate, consolate il mio popolo,
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finita la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
doppio castigo per tutti i suoi peccati".
Una voce grida:
"Nel deserto preparate
la via al Signore,
appianate nella steppa
la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in pianura.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato".
Sali su un alto monte,
tu che rechi liete notizie in Sion;
alza la voce con forza,
tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e i suoi trofei lo precedono.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul seno
e conduce pian piano le pecore madri".

Parola di Dio


Salmo responsoriale


Salmo 84 (85)

Antifona

Ritorna a noi, o Dio, nostra salvezza.

Signore, sei stato buono con la tua terra,
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.

Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo,
hai cancellato tutti i suoi peccati.

Hai deposto tutto il tuo sdegno
e messo fine alla tua grande ira.

Rialzaci, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.

Forse per sempre sarai adirato con noi,
di età in età estenderai il tuo sdegno?

Non tornerai tu forse a darci vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?

Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.

La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.

Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
 

Seconda Lettura


Dalla seconda lettera di Pietro 3,8-14


Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta.

Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.

Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace.

Parola di Dio
 


Anam_cara
00domenica 7 dicembre 2008 05:56
II DOMENICA DI AVVENTO
(ANNO B)

 





Lettura del Vangelo


Alleluia, alleluia, alleluia !

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!


Alleluia, alleluia, alleluia !


 

Dal vangelo di Marco 1,1-8


Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia:

Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te,
egli ti preparerà la strada.
Voce di uno che grida nel deserto:
preparate la strada del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,

si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: "Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo".

Parola del Signore

Alleluia, alleluia, alleluia !

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!


Alleluia, alleluia, alleluia !






 

Omelia domenicale

(Mons.Vincenzo Paglia)


 

“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo”.

Si apre così il Vangelo di Marco che ci accompagnerà per questo anno liturgico.

L’evangelista non ha inteso scrivere una storia educativa, bensì comunicare una vicenda così straordinaria da essere “Vangelo”, ossia una buona e decisiva notizia per tutti.

Scrive: “Inizio della buona notizia”. Prima infatti non c’era.

È un “inizio” non relegato nel passato, quasi prigioniero di quei giorni.

La “buona notizia” di Gesù Cristo è un “inizio” che resta vitale, una pietra viva che edifica in ogni generazione e in ogni tempo.

Il Vangelo non lo si ascolta una volta per tutte, proprio perché è il fondamento della vita di ogni comunità cristiana, di ogni discepolo.

Tutti abbiamo bisogno di ascoltarlo e riascoltarlo ancora.

Nessuna età e nessuna generazione può farne a meno.

Il Vangelo, mentre ci trasmette l’evento della salvezza, la inizia e la continua in ognuno di noi.

C’è bisogno che questa notizia continui a risuonare nel mondo.

La nostra società non manca di parole, ma spesso sono vuote e non sempre edificano.

Noi stessi siamo frequentemente storditi dal rumore e dalla confusione sia interiore che esteriore: poco sappiamo parlare tra noi e raramente ci scambiamo parole vere.

Il Vangelo, nella confusione dei discorsi, inizia a parlare.

E subito ci immerge nel clima dell’attesa di un futuro, anzi ci invita a prepararlo; annuncia infatti che “qualcuno” sta per venire tra gli uomini per donare loro la salvezza.

Non c’è più tempo per distrarsi o per ascoltare altre voci.

Il rischio di perdere questa occasione propizia è alto.

Se domenica scorsa la liturgia chiedeva di essere vigilanti, oggi esorta ad aprire il cuore per accogliere colui che sta per venire.

Si potrebbe dire che questo inizio del Vangelo svolge esso stesso la funzione del Battista: il Vangelo apre la strada al Signore, è la voce che grida ad ognuno di preparare la via perché Egli sta tornando.

Il Signore torna nella sua città.

Ecco la buona notizia di questa pagina evangelica.

Già con la lettura di Isaia, la liturgia ci fa sentire l’avvicinarsi di questo tempo:

“Consolate, consolate il mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù”.

Il popolo d’Israele può lasciare la terra di Babilonia, dov’è schiavo, e partire verso Sion; percorrerà una grande strada, aperta nel deserto, una strada larga, rettilinea e pianeggiante che supererà steppe, valli e montagne, per salire sino a Gerusalemme.

Ed il Signore, come il pastore di cui parla il profeta, si porrà davanti al suo popolo guidandolo su questa strada.

Potremmo dire che aprire la strada vuol dire aprire il Vangelo, e percorrerla significa leggerlo, meditarlo e metterlo in pratica.

La “strada del Signore” è giunta sino a noi; la salvezza è scesa nella nostra vita.

Questa convinzione è la forza del Battista.

Egli è vestito da povero: porta un rozzo abito di pelo di cammello, non le vesti morbide e gli abiti sontuosi che usano indossare gli uomini del mondo.

La sua austera sobrietà, così lontana da tanti nostri atteggiamenti, sottolinea che egli vive davvero solo del Signore e del suo futuro.

Giovanni ha fretta che venga presto il futuro di Dio, e lo grida forte (“alza la voce con forza”, aveva detto il Signore al profeta Isaia).

Non si rassegna ad un mondo privo di speranza; anche lui, come più tardi dirà Pietro, aspetta con ansia i “nuovi cieli e una nuova terra, dove avrà stabile dimora la giustizia”.

Non tace, protesta, veste da personaggio strano e, soprattutto, parla, anzi grida.

È tagliente con la sua parola.

Giovanni, come richiede ogni predicazione, parla al cuore della gente: non vuole colpire le orecchie, non ama correr dietro a pruriti vani, non propone verità o idee sue.

Egli - obbedendo allo Spirito del Signore - desidera che la sua parola colmi i vuoti dei cuori, appiani i monti che allontanano gli uni dagli altri, abbatta i muri che separano, strappi le radici amare che avvelenano i rapporti, raddrizzi i sentieri distorti dall’odio, dalla maldicenza, dall’invidia, dall’indifferenza, dall’orgoglio, dalla malafede.

Questo austero predicatore, che dimentica se stesso perché sia solo il Signore a parlare attraverso la sua voce, colpisce davvero il cuore di chi lo ascolta.

Marco lo nota: “Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme” per farsi battezzare, ognuno confessando i propri peccati.

Anche noi dobbiamo ascoltare la voce di questo predicatore perché ci tocchi il cuore.

La Santa Liturgia della domenica, le nostre stesse chiese, piccole o grandi che siano, diventano il luogo ove stringerci attorno al Battista e alla sua predicazione.

Quando le Sante Scritture si aprono e la Parola di Dio viene annunciata e predicata, in quel momento si apre la strada del Signore;

beati noi se sapremo accoglierla e percorrerla perché certo ci condurrà incontro al Signore che viene.


AMEN!


Signore Gesu'

noi siamo ciechi e sordi

e nel nostro egoismo

pensiamo solo a rincorrere beni terreni

che ci donano una felicita' effimera

che al massimo 

dura lo spazio della nostra vita

Un attimo...

nell' eternita' che ci attende!

Signore Gesu',

apri i nostri cuori alla Tua Parola

Unica via per ritrovarci  

riuniti  nel Tuo Amore in eterno!

Amen! 


barrafiori

BUONA DOMENICA A TUTTI

NEL SIGNORE !

 

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