San Francesco d'Assisi: purezza e umilta nella celebrazione Eucaristica

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lazzaro2004
00sabato 3 settembre 2011 15:43
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                                                 II
                                   DELLA SANTA MESSA

[218] Prego poi nel Signore tutti i miei frati sacerdoti, che sono e saranno e che desiderano
essere sacerdoti dell'Altissimo, che quando vorranno celebrare la Messa puri,
in purità offrano con riverenza il vero sacrificio del santissimo
corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, con intenzione santa e monda,
non per motivi terreni o per timore o amore di alcun uomo, come se dovessero
piacere agli uomini. Ma ogni volontà, per quanto l'aiuta la grazia di divina,
si orienti a Dio, desiderando con la Messa di piacere soltanto allo stesso sommo Signore,
poiché in essa egli solo opera, come a lui piace. Poiche è lui stesso che dice:
"Fate questo in memoria di me", se uno farà diversamente, diventa un Giuda
traditore e si fa reo del corpo e del sangue del Signore.

[219] Ricordatevi, fratelli miei sacerdoti, ciò che è scritto della legge di Mosé:
colui che la trasgrediva, anche solo nelle prescrizioni materiali, per sentenza del Signore
era punito con la morte senza nessuna misericordia. Quanto maggiori e più gravi pene
meriterebbe di patire colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e contaminato
il sangue della alleanza, nel quale è santificato, e recato oltraggio allo Spirito
della grazia. Disprezza, infatti. L'uomo, infatti, disprezza, contamina e

calpesta l'Agnello di Dio, quando, come dice l'Apostolo, non distinguendo
nel suo giudizio, né discernendo il santo pane del Cristo dagli altri cibi o azioni,
lo mangia essendo in peccato; oppure senza essere in peccato, lo mangia
indegnamenteo, pur essendo degno, lo mangia con leggerezza e senza le dovute
disposizioni, sebbene il Signore dica per bocca del profeta: Maledetto l'uomo,
che compie con frode l'opera di Dio. E il Signore condanna i sacerdoti
che non vogliono prendere a cuore con sincerità queste cose, dicendo:
Maledirò le vostre Benedizioni.

[220] Ascoltate, fratelli miei. Se la beata Vergine Maria è così onorata, come è giusto,
perché lo portò nel suo santissimo seno; se il Battista beato tremò
di gioia e non osò toccare il capo santo del Signore; se è venerato il sepolcro,
nel quale egli giacque per qualche tempo;
quanto deve essere santo, giusto, degno, colui che stringe nelle sue mani,
riceve nel cuore e con la bocca ed offre agli altri perchè ne mangino,
Lui non già morituro, ma eternamente vincitore e glorificato,
sul quale gli angeli desiderano volgere lo sguardo!
Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché egli è santo.
E come il Signore Iddio vi ha onorato sopra tutti gli uomini, con l'affidarvi
questo mistero, così voi amatelo, riveritelo e onoratelo più di ogni altro uomo.
Gran miseria sarebbe, e miseranda meschinità se, avendo lui così presente,
vi curaste di qualunque altra cosa che esista in tutto il mondo.

[221] L'umanità trepidi, l'universo intero tremi e il ciclo esulti, quando sull'altare,
nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio di Dio.
O ammirabile altezza, o degnazione stupenda!
O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio,
così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane!
Guardate, fratelli, l'umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i vostri cuori;
umiliatevi anche voi, perché egli vi esalti. Nulla, dunque, di voi tenete per voi,
affinchè totalmente vi accolga colui che a voi si offre.


http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/lettere/letteraatuttolordine.pdf


Il video:
Francescani dell'Immacolata
S. Messa solenne in Rito Tridentino

Voce:
Radio Vaticana 28 agosto 2011

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