Fu una giovane romana, martire al tempo di Urbano I (222-230), il cui culto risale al V secolo. Secondo la tradizione fu una nobile fanciulla cristiana che la sera delle nozze rivelò a suo marito di essersi convertita al Cristianesimo, facendo voto di castità ed inducendo anche lui alla conversione.
Venne uccisa con la decapitazione dopo suo marito Valeriano, il fratello del marito Tiburzio e Massimo.
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